Via il Vampiro – Angelone – Una chicca anni ’80 di Savonitto

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BARZIO (LC) – Zucco dell’Angelone – Settore Trittico – Via il Vampiro – Difficoltà 5c (5c obbl.) – Esposizione Sud Ovest – Sviluppo 100 m

Visto che non scalavamo da un po’, l’idea era quella di fare una via facile e non troppo lontana da casa.
La giornata non prometteva gran che a livello di meteo e ci sembrava poco sensato percorrere lunghe distanze in macchina per poi magari prendere l’acqua.

Abbiamo deciso per l’Angelone e ci siamo avventurati su una delle vie date più interessanti e che ancora ci mancava all’appello (come vie lunghe da queste parti abbiamo fatto Anabasi, Lumaca di Vetro e la via del Verme), senza però considerare bene il contesto in cui è stata aperta.

Mi spiego…
Questa via è data 5a-5a-5c-5a, ma si tratta di una via aperta nel 1981 da Andrea Savonitto e soci, cosa che avrebbe quantomeno dovuto farci riflettere sia riguardo ai gradi proposti, sia riguardo alla distanza delle protezioni che avremmo trovato in via.

Già allora era prassi chiodare lungo, per di più Andrea Savonitto è altissimo di suo e a quei tempi (da giovane climber/avventuriero) probabilmente posizionava gli spit più secondo le sue leve che non pensando a successive ripetizioni delle vie (questa almeno è la nostra ipotesi, considerando che le sue vie più recenti hanno sicuramente una chiodatura e dei gradi ben più soft).

Il risultato è che Il Vampiro ancora oggi si configura come una via di grande impegno, protetta a fittoni ma spesso da integrare a friend, con un’arrampicata tecnica, di precisione e movimento e con gradi che definiremmo quantomeno stretti (noi accanto ai gradi originali proponiamo quelli suggeriti recentemente da Eraldo Meraldi nel suo video sulla via e che ad oggi ci sembrano un filo più realistici).

Considerate quindi che percorrendo Il Vampiro troverete certamente una via di soddisfazione, su roccia ottima e molto divertente, ma non dovreste considerare le difficoltà proposte dal chiodatore al pari di quelle che trovereste su una via sportiva aperta in tempi recenti, altrimenti potreste rimanere scottati!😅

PRECISAZIONE: una nostra amica del settore ha fatto leggere a Savonitto questo articolo e Andrea ha rettificato leggermente le ipotesi da noi fatte.
La via in realtà è stata aperta dal basso a vista nel 1979 con soli dadi e fettucce nelle clessidre e in questa modalità è stata ripetuta per anni fino a quando nel 1998 è stata introdotta l’attuale chiodatura a fittoni,
comunque integrabili a dadi e friend.

Avvicinamento

Dal parcheggio della funivia di Barzio, imboccare il sentiero vicino al bar che conduce ai vari settori dell’Angelone.
Al primo cartello tenere la sinistra e proseguire in piano per una decina di minuti ignorando il cartello successivo che propone la deviazione verso il settore Rocce Basse.

Dopo qualche altro minuto si arriva ad un altro bivio dove si segue dritti in leggera salita verso il settore Trittico che si incontra entro breve sulla destra.

La via attacca sul pilastro di destra, oltre il quale vedrete una specie di grotta con tiri strapiombanti.
Non ci sono indicazioni alla base. Potete comunque riconoscerlo facilmente guardando le foto sottostanti.

Descrizione della via

Come indicato nell’introduzione, riportiamo i gradi originali scrivendo però tra parentesi quelli proposti da Eraldo Meraldi, esperta guida alpina, che sicuramente ha più facoltà di noi nel dire il suo e offrendo una valutazione a nostro avviso più oggettiva in chiave moderna.

  1. 5a (5c) – 30m – Seguire la rampa appoggiata fino ad una fessura che va risalita direttamente per poi entrare in uno stretto diedro dal quale si esce a sinistra (ignorare gli spit sulla verticale) su una bombatura.
    Procedere seguendo una seconda fessura verticale sulla sinistra (difficile da raggiungere per i nani come noi) che si segue per una quindicina di metri per poi traversare a destra su placca a buchi fino alla sosta.
  2. 5a (5c) – 25m – Dalla sosta piegare in diagonale destra con un primo passo molto tecnico in placca per raggiungere un buco che consente di spittare. Ancora in diagonale fino allo spigolo e poi in verticale con rocce più lavorate ma chiodatura che va via via allungandosi (consigliabile proteggere a friend dove si può) fino alla sosta su un terrazzino.
  3. 5c (6a) – 25m – Dalla sosta salire in verticale su rocce appoggiate fino ad un comodo ballatoio accanto ad una pianta.
    Attaccare quindi la placca sopra ad una sosta con due spit da collegare (che va ignorata) con un passo centrale delicato, chiodato un po’ lungo e non integrabile, con mani minuscole ma con piedi ruvidi e piuttosto sicuri.
    Quindi ancora per placca, ora più facile e lavorata fino alla sosta un po’ appesa (ma con un buco per i piedi alla base).
  4. 5a (5c) – 30m – Salire lungo un’evidente fessura verticale fino a quando la parete si abbatte leggermente e ci si ritrova su una placca dalla roccia bellissima ma con chiodatura davvero siderale (6-7m di distanza tra i fittoni).
    Noi dopo il primo run-out ci siamo stufati e abbiamo preferito scendere per paura di farci male con eventuali voli.
    Se voi siete più coraggiosi potete proseguire lungo una delle linee chiodate (sembrano più o meno di difficoltà simili) fino alla sosta al termine.

Discesa

Si può tornare alla base con 2 calate da 55m oppure eventualmente si può proseguire fino ad incontrare il sovrastante settore Pietracalma dove si possono fare 2 ulteriori tiri con difficoltà simili per rendere la via un po’ più lunga.

Giudizio

Vale il discorso fatto nell’introduzione, che vi consigliamo di leggere prima di ripetere questa via.

Si tratta di una scalata stupenda, su un calcare davvero superlativo, ma richiede un’ottima padronanza del grado (quello vero, non il 5a 😀 ) e la capacità di muoversi in modo disinvolto su placca con protezioni talvolta lunghe e a tratti non integrabili.

Se ce l’avete, la consigliamo a man bassa: si tratta forse della via più bella che abbiamo fatto sino ad oggi in Angelone!

Consigliamo comunque di portare un set di friend, nuts e qualche cordino che possono essere molto utili in certe circostanze, sempre se non siete alti 2 metri 😉

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