Via Spigolo del Sole – Val Gelada (ovvero arrampicare in mezzo alle stelle alpine!)

MALGA MONDIFRA’ (1600mt) – CIMA MONDIFRA’ (2850mt) per lo Spigolo del Sole – Via Andreolli Miglio – Difficoltà IV (1 passo di V- da proteggere, quindi obbligatorio) – Sviluppo arrampicata 280mt circa

La via Spigolo del Sole non è certo tra le vie più note del Brenta, anzi. Pensiamo che le ripetizioni siano davvero esigue in quanto si trova nella meno nota e frequentata val Gelada, ovvero la valle che sale a nord della Pietra Grande, dal lato opposto rispetto agli impianti del Grosté. In virtù di questo ci si trova ad arrampicare tra le stelle alpine!
Noi l’abbiamo scoperta grazie al suggerimento della Guida Alpina Mario Taller che si è occupato di rimetterla in sicurezza (la via è stata aperta da Andreolli/Miglio) e di attrezzare le calate su spit, cosa che fa molto comodo vista la natura della via stessa.
Mario in passato ci aveva suggerito altre sue vie che abbiamo ripetuto con grande piacere, prime tra tutte la Cresta dell’Oreste e la Cresta di Nonna Anna che sono due perle che ha regalato ai frequentatori del Brenta, così siamo andati sicuri del fatto che ci saremmo divertiti. E così è stato.
La via è bella, divertente, in ambiente selvaggio e su roccia quasi sempre di ottima fattura. I gradi sono bassi ma la via è tutta da proteggere, salvo qualche chiodo che in certi punti regala un minimo di sicurezza. Per il resto si tratta di pura arrampicata trad ben proteggibile a friend.

Avvicinamento

Da Madonna di Campiglio nord, entrare nel parcheggio del Grosté senza pagarlo in quanto dovrete procedere per circa 3 km fino alla malga Mondifrà, parcheggiando lì accanto.
Superata la malga si prende il sentiero che sale la val Gelada seguendo le indicazioni per la Bocchetta dei Tre Sassi.
Dopo circa mezz’ora si arriva in una piana nel bosco alla destra della quale sorge evidente una falesia rocciosa. Si continua per il sentiero che ora risale più ripidamente per circa 150 metri fino al termine di un risalto alla cui sinistra si nota evidente lo spigolo che va risalito.
Per raggiungerlo, dal sentiero uscire verso sinistra per prati, roccette e sfasciumi fino alla base dello spigolo su cui si trova un cordino.
Onde evitare di salire slegati nel colatoio sfasciumoso che raggiunge la base dello spigolo è possibile attrezzare la cordata alla base dello stesso cercando di proteggere in qualche modo fino a raggiungere l’attacco sullo spigolo.

Descrizione della via

1) III (50mt) – Si attacca un primo muretto più verticale a sinistra dello spigolo, poi si procede per roccette sempre facili e ben appigliate lungo la linea di spigolo fino a trovare una sosta su chiodi con cordino da verificare
2) III (35mt) – Proseguire lungo la linea di spigolo ancora con passi facili fino alla base di un risalto verticale. La sosta si trova subito alla destra del risalto ed è su due chiodi verticali collegati da una lunga fettuccia.
3) IV (30mt) – Rimontare direttamente sopra la sosta con bella arrampicata per 8 mt circa (IV, 1 ch) fino a riguadagnare lo spigolo. Poi per roccette più facili ma friabili fino in sosta.
4) IV- (25mt) – Per roccette appena a sinistra dello spigolo fino alla base di una placca ben protetta a chiodi al termine della quale ci si alza fino alla base di uno strapiombo alla cui destra si trova la sosta.
5) V- (25mt) – Tiro chiave. Superare la roccia strapiombante sopra alla sosta con passo atletico o alzandosi un po’ a sinistra fino a riuscire a metterci i piedi sopra. Da lì spostarsi leggermente a sinistra e salire verticalmente su buoni appigli fino a riguadagnare lo spigolo. I passi qui non sono protetti ma è possibile mettere un paio di friend piccoli che aiutano a superare il muretto. Riguadagnata la cresta proseguire per 20 metri più facili fino alla sosta.
6) IV (30mt) – A sinistra dello spigolo fino sotto uno strapiombo. Seguire poi una rampa erbosa che sale in diagonale sinistra fino alla base di una parete verticale (ch) che va rimontata direttamente con passi divertenti fino ad un terrazzo sullo spigolo sotto uno strapiombo.
7) IV (40mt) – Superare il facile strapiombo a sinistra della sosta (IV), poi per facili roccette (I-II…praticamente si cammina) fino ad un grosso masso con un cordino dove si sosta.
8) IV (35mt) – Dal sasso scendere su una forcella e risalire lo spigolo stando alla sua sinistra con passi non semplicissimi e roccia un po’ friabile fino a guadagnare la vetta.

Discesa

La discesa può essere fatta a piedi scendendo dai ripidi prati sul versante nord oppure in corda doppia, seguendo una linea di doppie attrezzata a spit da Mario Taller.
Visto che non avevo dietro la relazione di Mario noi siamo scesi a piedi ma sconsiglierei questa linea di discesa in quanto è molto verticale e con erba bagnata può essere molto pericolosa.
A prescindere da cosa sceglierete, allestite una corda doppia e calatevi per prati sul lato opposto rispetto al canalone erboso che sale accanto allo spigolo, fino a vedere degli spit con cordino nero sulle rocce a destra (faccia a valle) che aggirano la cima e riportano su un prato.
Da lì potete cercare la prima calata che dovrebbe essere sulla parete opposta rispetto alla cima e che scende nel canalino erboso accanto allo spigolo. Non sappiamo ogni quanti metri troverete le calate quindi nel dubbio usate entrambe le mezze nel caso.
Se invece volete scendere a piedi, dal prato di cui sopra prendete il ripido canalone erboso che scende a nord e cercate di seguire la linea di minore pendenza spostandovi un po’ a destra e un po’ a sinistra per evitare i tratti più ripidi.
Giunti nella parte finale di discesa, spostatevi a sinistra (faccia a valle) nel bosco per evitare un salto di rocce fino a guadagnare il pianoro. Seguire quindi a destra fino ad una casetta per cacciatori e con una traccia nel bosco fino ad un bellissimo bivacco che si vede già dall’alto nella parte terminale della discesa.
Guardando poi il cancelletto del bivacco, scendete per traccia alla sua sinistra fino a tornare sulla strada incontrata all’andata e in breve fino alla malga Mondifrà.

Giudizio

Pur non essendo una via che sale su grandi cime, consente una divertente e gradevole arrampicata su bella roccia e in ambiente selvaggio.
I gradi sono omogenei sul III/IV con un unico tiro di V- che però è sprotetto e quindi rende il grado obbligatorio (ma anche la salita ben più piacevole!).
Al termine resta la soddisfazione di aver affrontato una bella salita, di conseguenza la consiglierei a tutti quelli che trovano piacere nell’arrampicata sul IV grado in stile trad.
La via comunque è sempre ben protetta nei tratti non proteggibili a friend, quindi la definirei anche sicura, soprattutto dopo la riattrezzatura di Mario.

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