Anello Tuckett-Grostè dalla Val Perse: i due versanti delle Dolomiti di Brenta

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Loc. Vallesinella (Madonna di Campiglio – TN) 1.513 m slm – Bocca di Tuckett 2.648 m slm – Busa dell’Acqua 1.920 m slm – Bocca della Vallazza 2.453 m slm – Passo del Grosté, Rifugio  Stoppani 2.442 m slm – Loc. Vallesinella – alpinistica, sviluppo compl. 22, 5 Km, disliv. compl. 2.100 m circa

Come spesso accade, eravamo partiti tra mille indecisioni per fare tutt’altro.
Scalare sì, ma non sapevamo quanto si fosse ritirata la neve: in realtà, lo scopriremo poi, s’era ritirata molto già nello spazio di una settimana, tanto da rendere accessibile il Castelletto di Mezzo e forse anche il Superiore. Le Bocchette non erano ancora state percorse, e ciò avrebbe precluso o avrebbe potuto precludere una serie di possibilità e avvicinamenti (qual’era il Campanile Alto, che stavamo valutando).

Dunque optiamo per un sentiero bello lungo, ma senza difficoltà alpinistiche, come il Sentiero attrezzato Orsi, che avrebbe garantito panorami spettacolari in una giornata con meteo perfetto. Non andrà proprio così…

Percorso: da Vallesinella alla Bocca di Tuckett, fino all’attacco del sentiero Orsi

E siamo ancora qua… ehhh già: da Vallesinella seguire il sentiero nel bosco che porta al rifugio Casinei, poi seguire per il rifugio Tuckett che si raggiunge in circa 1h e 30 di cammino.

Erica con la Bocca di Tuckett sullo sfondo

Dal Tuckett si risale l’omonima bocca, in questa stagione e subito dopo l’alba, su neve trasformata (ramponi obbligatori): peraltro lo Scivolo Nord per la Cima Brenta sembrava in ottime condizioni se qualcuno volesse farci un pensierino!

Arrivati alla Bocca di Tuckett non resta che scendere: questo versante prende già sole da un po’ quindi la neve è un po’ più molle. Dove la pendenza si fa meno ripida emerge un grosso masso che segna il bivio tra il Sentiero Orsi (a destra faccia a valle) e il Sentiero della Val Perse (a sinistra faccia a valle).
Purtroppo pur avendola lungamente cercata non riusciremo ad individuare la traccia dell’Orsi, c’è ancora molta neve: trovare i segnavia in queste circostanze non è semplice, ma, al di là di questo problema comunque superabile, sappiamo che il sentiero attraversa in quota, dove il ghiaione è ancora coperto e oggettivamente pericoloso.

Il punto dove si imbocca il sentiero Orsi, purtroppo del tutto coperto di neve. Nonostante i tentativi non troveremo l’attacco del sentiero attrezzato

Desistiamo, stiamo per buttare tutto alle ortiche: però… non li facciamo due passi verso la Val Perse, giusto per vedere cosa c’è?!

dalla bocca di Tuckett alla Bocca della Vallazza, passando per la Busa dell’Acqua

Ci incamminiamo sul sentiero di sinistra, che contrariamente all’Orsi è totalmente fuori dalla neve, dunque ben visibile.

Qui incrociamo uno skyrunner che sale da Molveno, scambiamo due parole, ci prospetta un inaspettato giro ad anello su questo versante: l’attrezzatura l’abbiamo, decidiamo di valutare la cosa una volta arrivati a quello che sembra uno scoglio erboso proteso verso valle, facilmente accessibile dal sentiero, già visibile dalla Bocca di Tuckett.

Il panoramico terrazzo erboso in cima alla Val Perse

Ebbene, questo è un vero e proprio terrazzo naturale, che si raggiunge attraverso una comoda rampa erbosa e che verso Molveno precipita per centinaia di metri a picco sulla valle! Da qui si apre una visuale incredibile, innanzitutto sul Croz dell’Altissimo proprio davanti a noi, fino al Lago. Le pareti dell’Altissimo sono… altissime 😛 ma come livello ancora fuori portata per poterle scalare.
In generale tutta la Val Perse è uno spettacolo di cime e pinnacoli ripidissimi: e qui diamo un occhio alla cartina per decidere il da farsi.
L’occasione è troppo ghiotta, il giro ad anello inaspettato è la soluzione della giornata, anche se non abbiamo un’idea precisa di quello che ci aspetta. Sappiamo solo che la Busa dell’Acqua è parecchie centinaia di metri sotto di noi, da qui la vediamo benissimo… iniziamo la discesa, parecchio ripida e su sentiero non bellissimo.

La discesa su ghiaione che conduce alla Busa dell’Acqua

Giunti alla Busa dell’Acqua dopo poco si trova un bivio, che porta a risalire, seguendo le indicazioni verso la Bocca della Vallazza (Sentiero 314), la valle più a sinistra, non quella immediatamente di fronte (che non sappiamo dove porti): dopo pochi metri su erba il vallone si trasforma in una pietraia ripida e abbastanza ostica.
Dopo qualche centinaia di metri di dislivello, entrati nella valle, perderemo la traccia e procederemo a ca$$o di cane, cosa che ci farà anche perdere del tempo; in questa stagione il terreno appena liberato dalla neve e dal ghiaccio è instabile, si trovano tracce di frane recenti e soprattutto la zona non è per nulla battuta.

La bocca di Vallazza vista dal punto in cui abbiamo sbagliato percorso

Arrivati ad un enorme masso potremo avvistare dei giovani camosci, che osservano noi bestie lente e stanche da poco più in alto; qui ci si prospettano due possibilità perchè la valle si biforca e ancora una volta senza traccia perderemo del tempo… l’uscita giusta è quella verso destra, dove si vede chiaramente un colletto con degli ometti sopra, a sinistra si sale su terreno infido e franoso verso rocce che non portano… da nessuna parte!

La Bocca della Vallazza l’abbiamo guadagnata… fortunatamente dall’altra parte la discesa sembra meno ripida.

dalla Bocca della Vallazza al Grostè, e ritorno a Vallesinella

Ci troviamo adesso in una vasta distesa di gobbe mezze innevate e pendii più dolci, che puntano verso una cimetta solitaria, il Turrion Alto, che passeremo tenendocelo a destra: qui i segnavia sono ben visibili, ma anche il percorso è intuitivo, con il gruppo della Campa che svetta alla nostra destra. Si prosegue con una serie di sali scendi fino al bivio con il Sentiero 301, dal quale, girando a sinistra, cominceremo a risalire lungamente verso il Grosté (presto sarà visibile l’antenna accanto alla Pietra Grande).

Superato il passo e il Rifugio Grostè, per tornare a Vallesinella, dal Graffer si può scendere sul sentiero 382, quello che si percorre per rientrare dalla Corna Rossa / Malga di Vallesinella di Sopra.

Giudizio

Giro ad anello molto lungo (22.5 km) e stancante (2100mt di dislivello circa) ma anche parecchio interessante, remunerativo e selvaggio in quanto consente di vedere il Brenta dai due versanti e passando in luoghi molto diversi tra loro.
Il tratto che dalla Val Perse risale verso la bocca della Vallazza è pochissimo frequentato e infatti ci ha consentito di vedere gruppi di camosci che ormai stanno ben alla larga dalle mete più gettonate.
Lo consigliamo a trekkers allenati e già conoscitori del Brenta, meglio se con esperienza alpinistica perché in certi luoghi bisogna anche sapersi muovere, soprattutto in primavera quando c’è ancora parecchia neve.

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