Cima della Rosetta – Scialpinismo: Classica della Val Gerola

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RASURA (SO) – CIMA DELLA ROSETTA (2.148 m) – Scialpinismo – Difficoltà MS – Dislivello 1.100 m circa – Sviluppo complessivo 12,5 km – Esposizione Est

Ci sono voluti mesi, ma finalmente all’alba della fine di febbraio è tornata la neve in Lombardia!!
Sulle Orobie nel giro di poche ore sono caduti dai 20 ai 60 cm di bella ed immacolata polvere ed essendo il weekend alle porte, eravamo pronti finalmente ad inforcare di nuovo sci e tavole!

Unica difficoltà, trovare una gita abbastanza sicura che ci permettesse di uscire senza correre rischi stupidi e inutili, cosa che non è stata affatto facile 😉

Nelle scorse settimane eravamo stati sul Monte Cazzola a Devero, gita che rispolveriamo ogni anno quando arriva della bella polvere, ma questa volta volevamo un posto vicino a casa e a Paolino è venuta l’idea della Rosetta, cima che non avevamo ancora salito ma che sapevamo essere relativamente sicura se approcciata con i giusti comportamenti (leggere Giudizio a fine articolo).

L’idea in effetti si è rivelata vincente e ci ha regalato una splendida sciata per tutta la parte superiore della gita!! Unico inconveniente, il fatto che abbiamo trovato la sbarra della strada Agro Silvo Pastorale chiusa e i cartelli dicevano che ufficialmente la strada non è percorribile in auto in queste circostanze.

Ci siamo adeguati e abbiamo parcheggiato prima della sbarra, cosa che ha comportato un lungo avvicinamento su strada, per fortuna innevata già dopo poche decine di metri.
Quantomeno così facendo, la gita ha acquisito maggiore dignità (circa 1.100 metri di dislivello) e ci ha garantito anche un po’ di allenamento di gamba 😀 (vediamo il lato positivo 😛 ).

Avvicinamento

Da Morbegno, imboccare la strada che a circa metà paese sale in direzione della Val Gerola.
Giunti a Rasura, si supera il paese e dopo circa 400 m si prende una strada a destra con indicazioni per la località Larice e il Bar Bianco.

La si segue per alcuni km fino ad incontrare la sopra citata sbarra e se la trovaste chiusa, sappiate che è ufficialmente vietato andare oltre (la sbarra non è luchettata, per questo abbiamo visto che molti hanno proseguito oltre, ma di regola non si potrebbe).

Qualora invece la sbarra fosse aperta, è comunque necessario scaricare l’app del Consorzio Migliorie Montane che a seguito della registrazione, consente l’accesso a pagamento alla strada.

A prescindere da come ci arriverete (a piedi, con le pelli o in auto), dovrete proseguire su strada o sfruttando alcuni tagli nel bosco fino al Bar Bianco che si trova a quota 1.520 m, quindi circa 400 metri di dislivello oltre la sbarra e 4,2 km di sviluppo.

Descrizione della salita

Dal Bar Bianco, risalire gli ampi (e a tratti ripidi) pendii alle sue spalle stando il più possibile sulla destra al limite del bosco e della cresta che rappresenta un terreno più sicuro, sia in salita sia in discesa.

Superati i primi 100 m si raggiunge una baita con una croce in legno e da qui risulta evidente la vetta che si trova dritta di fronte.

Da qui e fino a quando le pendenze rimangono moderate, si può stare nell’ampia valle passando accanto ad alcuni alberi isolati per poi piegare decisamente a destra in direzione della cresta e del bosco che va risalito direttamente seguendo la spalla Nord-Est della montagna.

Giunti al limite del bosco, si vede la croce di vetta a poche decine di metri ma bisogna valutare con molta attenzione lo stato del pendio, soprattutto dopo abbondanti nevicate.

Nel nostro caso c’erano accumuli importanti su terreno ripido e un distacco in quella parte sarebbe stato più che probabile, motivo per il quale ci siamo fermati qui, cosa che hanno fatto anche gli altri scialpinisti che abbiamo visto arrivare.

La vetta della Rosetta si trova a quota 2.148 m, circa 40 metri (di dislivello) dopo il punto in cui termina il bosco.

Discesa

In condizioni di neve sicura, la discesa più remunerativa è senz’altro l’ampio e ripido pendio sul versante Est ma nel nostro caso sarebbe stato praticamente un suicidio, motivo per il quale abbiamo seguito il perimetro del bosco fino al punto in cui calano le pendenze per poi spostarci su terreno più aperto.

Ritornati al Bar Bianco, abbiamo poi proseguito la discesa su strada (ovviamente qui senza grosse soddisfazioni) fino alla macchina (con maggiore innevamento è sicuramente possibile tagliare i tornanti nel bosco ma nel nostro caso avremmo certamente inforcato molti rami emergenti).

Giudizio

Pur avendo un lungo avvicinamento su strada, la parte superiore della gita è estremamente remunerativa, sia dal punto di vista della sciata sia per il paesaggio che è davvero maestoso.

Da quassù si vede benissimo Morbegno e la Valtellina sul lato nord mentre a sud si ha uno scorcio stupendo su tutte le vette dell’alta Val Gerola.

Inoltre è proprio molto bello l’alpeggio che si attraversa (l’Alpe Culino), con scorci davvero notevoli regalati dalle casette in pietra e dagli alberi innevati; una vera e propria gioia per gli occhi!!!

Come specificato in apertura, la gita risulta relativamente sicura, ma in caso di abbondanti nevicate bisogna assolutamente evitare di salire (o anche di attraversare) il pendio che scende direttamente dalla vetta perché lì la possibilità di scariche è molto elevata e in passato ci sono già stati incidenti anche mortali.

Per la tipologia di terreno e per le pendenze non eccessive, è una gita che ben si adatta anche alle ciaspole ed avendo come punto di appoggio l’agriturismo Bar Bianco, è anche di soddisfazione culinaria perché dopo la salita ci si può fermare a mangiare in quota!

Insomma….a nostro avviso giudizio molto positivo!! Noi ci siamo divertiti davvero tanto e la parte alta andrebbe ripellata più e più volte per goderla al massimo.
Ma se partite come noi dalla sbarra…ci vuole anche una certa gamba per farlo! 😛

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