Via I Tre Pilastri – Tessari: trad ma non troppo

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TESSARI (VR) – VIA I TRE PILASTRI – Arrampicata – Difficoltà VI obbl. (1 passo 6C in libera o VI/A0) – Sviluppo 310 m – Esposizione Est

Arieccoci a Tessari: dopo Poison Ivy + Bella Gioia prendiamo coraggio e alziamo un po’ il grado 😉 perchè abbiamo capito che da queste parti anche sulle vie “miste” o vagamente trad come questa, le protezioni non mancano.

Scegliamo i Tre Pilastri perchè le difficoltà ci sembrano affrontabili (visto lo storico e l’esperienza che abbiamo di queste pareti, altrove ci saremmo ben guardati dal trarre simili conclusioni!) e perché la via si compone di 10 tiri, lunga abbastanza per una giornata intera ma non eccessiva.

Spesso da queste parti “c’è traffico”, ma in questo weekend evidentemente erano tutti a sciare, quindi l’ambiente si è rivelato stranamente tranquillo 😛

Tuttavia, mai sottovalutare il fattore “brancaleone”:
arriviamo giusti, sistemiamo l’attrezzatura, ci armiamo, partiamo e… ravaniamo per un’ora buona alla ricerca dell’attacco 😛 contro i 20 minuti previsti.
Come sia stato possibile non ci è dato nè saperlo nè spiegarlo: perchè una volta trovato era davvero semplice! Speriamo con questa relazione di poter fornire qualche dritta, perchè a perderci in mezzo alla boscaglia e in punti totalmente sbagliati non siamo stati gli unici. I ragazzi che ci precedevano e che ravanavano anche loro, essendo in due contro la nostra cordata da tre, hanno vinto il primo turno di salita.

La progressione in via è lineare e la discesa l’avevamo già fatta, quindi successivamente è filato tutto liscio. A parte la discontinuità la via è piacevole, varia, su alcuni tiri per nulla scontata.
Solo una considerazione: la sosta che precede il traverso del Terzo Pilastro, uno dei tiri chiave, è dannatamente scomoda se si è in tre. Consideratelo!

Avvicinamento

Dal parcheggio principale di Tessari, imboccare la mulattiera che sale subito alla sua destra (faccia a monte) e seguirla ignorando tutte le deviazioni per circa 10-15 minuti fino a giungere ad un evidente tornante verso destra in cui si esce dalla vegetazione.

Procedere per altri 30 metri circa oltre il tornante ed imboccare quindi un sentiero bollato di rosso sulla sinistra che procede in mezzacosta in direzione sud.

Ignorare il bivio che si incontra poche decine di metri dopo sulla destra (traccia bollata di rosso che sale ripidamente….sarà la strada di discesa dalla via) e proseguire dritti rimanendo in quota con alcuni brevi sali-scendi fino ad un punto in cui si esce dal bosco e si trova un evidente paletto di legno sul sentiero.

Piegare quindi a destra seguendo una traccia con ometti che – su ghiaione – conduce nel giro di circa 5 minuti alla base del primo pilastro, in una specie di conca al cospetto delle pareti.

L’attacco della via è segnato in modo evidente con la scritta “I tre pilastri” in vernice rossa.

Descrizione della via

Primo Pilastro

  • V, VI 1p (25m) – In verticale fino al primo fix, poi traversare in leggera sinistra fino sotto un’ampia fessura verticale che va risalita direttamente.
    Quindi a sinistra per rocce più sporche e a tratti instabili in direzione di un alberello dove si esce su terrazzo con sosta.
  • IV (25m) – Traversare qualche metro a destra, poi più verticalmente verso un albero che va superato.
    Proseguire quindi su placca lavorata fino in sosta.
  • III (20m) – Per rocce rotte in verticale, quindi in diagonale sinistra su pessimo terreno fino ad un muretto più verticale (cordini) che con facili passi conduce in sosta.
  • IV+ (20m) – Tiro divertente su buon calcare con roccia lavorata.
    Si parte piegando in leggera sinistra, poi più in verticale per placche a buchi fino in sosta.
  • III (35m) – Traversare in diagonale destra (attenzione a non scaricare sassi in testa a quelli sotto) quindi uscire in direzione del bosco e traversarlo verso destra fino alla base del pilastro successivo dove si sosta.

Secondo Pilastro

  • V+ (30m) – Uno dei tiri più belli.
    Si parte in verticale sopra alla sosta con roccia a tratti da verificare. Poi traversare 2m a destra e iniziare a salire la stupenda placca verticale a buchi con ottime mani e piedi (un po’ a destra e un po’ a sinistra) fino ad uscire in sosta al termine del pilastro.
  • II (40m) – Per roccette e sfasci si cammina fino alla base del pilastro successivo.

Terzo Pilastro

  • VI+ (30m) – Altro tiro molto bello.
    Si attacca in diagonale sinistra su placca poco appigliata ma molto ruvida fino a delle mani e dei piedi migliori.
    Quindi in verticale con passi a volte da capire (attenzione che in un paio di tratti la chiodatura si allunga ma è possibile integrare a friend….sempre se non fate come me e li lasciate ai soci che vi fanno sicura 😛 ).
    Seguire poi una sorta di arco naturale in diagonale sinistra con passi delicati ma ben protetti fino alla sosta su piccolo pulpito (max 2 persone!).
  • VI /A0 o 6c in libera sul passo chiave (28m) – Il passo più duro è subito all’inizio ed è eventualmente azzerabile tramite un cordone attaccato allo spit.
    Per provare a farlo in libera noi siamo scesi un paio di metri più sotto dove ci sono due discreti piedi (lontani….se siete nani non funziona 😛 ).
    Risalire quindi fino allo spit e continuare a traversare.
    Salire poi fin sotto un evidente tetto e seguirlo sempre in diagonale fino ad uscire su terreno più facile.
    Qui sopra sono presenti due spit dove si può sostare sospesi se si preferisce assicurare il secondo riuscendo a vederlo.
    Altrimenti continuare a traversare, rimontare una placchetta e poi ancora in traverso facendo attenzione a qualche roccia rotta fino alla sosta circa 10 metri più a sinistra, sotto un grosso spallone strapiombante.
  • V (25m) – Traversare su placca in diagonale destra (possibile proteggere con un friend in un buco) fino al limite destro della placca, quindi salire in una sorta di diedro un po’ sporco e proseguire su placca più lavorata (anche qui integrabile) fino alla sosta su comodo terrazzo.
    Alla vostra sinistra entro pochi metri da qui è possibile raggiungere la bella falesia della Placca d’Argento per chi lo volesse.
  • III (15m) – Salire dritti con passetto verticale fino ad un cordone, poi per gradoni fino ad uscire dalle difficoltà.
    Si può sostare su albero o su roccia, a piacere.
Il nostro consueto video commento di fine via

Discesa

Raggiunta la sommità della montagna, scendere qualche metro dal lato opposto fino ad incontrare un evidente sentiero che va seguito verso destra (nord) per circa 250-300m fino ad un’ampia forcella alla cui destra vedrete un sentiero che scende segnato da un ometto piuttosto grande.

Seguire la ripida traccia in discesa segnata da bolli rossi fino ad un tratto attrezzato con corde fisse.
Al termine delle corde, prendere il sentiero a sinistra (faccia a valle) e dopo qualche metro in orizzontale riprendere a scendere ripidamente continuando a seguire i bolli rossi.

In circa 20 minuti dalla forcella uscirete poi dal bosco e vi ritroverete all’altezza del tornate dove avete svoltato all’andata per raggiungere l’attacco della via.
Quindi in discesa sul sentiero principale fino al parcheggio.

Giudizio

Via molto piacevole e divertente su roccia mediamente buona e con almeno 4-5 tiri davvero belli.
Le protezioni sono a tratti molto vicine e a tratti più distanti (talvolta 4-5 metri), motivo per il quale ha senso portarsi dietro qualche friend medio/piccolo e qualche cordino per integrare (i cordini servono anche per le soste che sono a fix, ma da collegare).

La gradazione UIAA ci sta, perché la via è protetta in modo misto (fix, cordini, chiodi) e non è detto che le protezioni presenti saranno sempre in ottime condizioni (nel caso dei cordini sempre meglio doppiarli o sostituirli con materiale proprio).

I pilastri sono “in crescendo” come qualità della roccia e dell’arrampicata e più si sale e più si trovano passaggi divertenti e buona roccia, bisogna però sempre prestare attenzione per non rischiare di ammazzare le cordate sottostanti. Come detto, la sosta che precede il traverso sul Terzo Pilastro è scomoda e appesa (se siete in tre… soffrirete!).

Noi abbiamo perso 1h a ravanare per boschi prima di trovare l’attacco, quindi speriamo di aver scritto un avvicinamento che sia facilmente interpretabile dai più 😉

Come tutte le vie di Tessari, i periodi migliori sono le mezze stagioni e l’inverno.
D’estate fa sicuramente troppo caldo, salvo attendere gli orari in cui il sole non batte più sulle pareti.

Dopo l’album elenco di alcune vie qui a Tessari 🙂 che trovate sul nostro blog


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