Via Il cammino del Sole – un lungo scivolo di gneiss ossolano

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OIRA (CREVOLADOSSOLA) – Via sportiva di arrampicata – 12 Tiri – Grado 6a (5c obbl.) – Avvicinamento 300mt – Arrampicata 500mt circa – Esposizione: SUD.

L’unica cosa che sapevamo per certo è che oggi saremmo andati a fare una via di placca, ma ci mancava tutto il contorno.
La via “Il cammino del Sole” è di recente apertura (inverno 2016) e le ripetizioni sono ancora esigue, quindi non sapevamo bene cosa aspettarci.
Il grado ci sembrava abbordabile, unica antipatia era l’idea di avere subito il tiro più duro per lo scaldo….ma a volte è meglio l’approccio forte, così via il dente e via il dolore.
E oggi è andata bene così.

C’è da dire che la via è bella: ben chiodata, discretamente lunga, senza fastidiosi camminamenti nel mezzo, con gradi omogenei attorno al 4c/5a e con qualche gradevole aumento di difficoltà in alcuni punti che le danno il giusto pepe che serve a divertirsi senza però mai spingere più di tanto.

Insomma, via plaisir per gli amanti della placca, ma con alcune piccole considerazioni da fare, che comunque vanno tenute in conto.
Intanto, l’avvicinamento è tutt’altro che semplice…soprattutto se siete propensi a perdervi (come noi del resto! ;P).
Il “sentiero” (se così lo si può chiamare) praticamente non esiste e per un’ora si vaga nel bosco a caccia di eventuali ometti o radi bolli bianchi o rossi. Pochissime tracce di passaggio. Tenetene conto perché questo può influire sui tempi, anche perché la via è piuttosto lunga.

E anche la discesa non è uno scherzo (soprattutto se doveste attardarvi troppo sulla via) e affrontarla senza luce: perdersi è un attimo e il terreno, soprattutto nella parte alta, è parecchio infido e pericoloso.

Per darvi un’idea dei tempi, noi abbiamo impiegato 1 ora circa per l’attacco, 4 ore e 20 per la via e 1 ora e 15 per la discesa, ma stranamente oggi siamo stati molto più veloci della media e ci siamo persi quasi nulla. Quindi non fateci molto conto.
Considerate anche il fatto che è una via quasi esclusivamente invernale o da stagioni fredde (è a bassa quota ed esposta a sud, d’estate è un suicidio!!), di conseguenza le ore di luce sono limitate.
Uomo avvisato…. 😉

Avvicinamento

Dalla statale del Sempione, uscire qualche km dopo Domodossola dove sono indicate la val Formazza e la val Antigorio. Proseguire in direzione Crodo per un km circa e prendere poi sulla destra il bivio per Oira. Raggiunto l’abitato, attraversarlo fino ad una strada che sale ripida sulla destra con cartelli gialli e neri per le cave.
Proseguire sulla strada che diventa poi sterrata fino ad incontrare sulla sinistra un serbatoio dell’acqua (vedere gallery in basso, prima foto).
Parcheggiare nei pressi. Il sentiero si imbocca qualche decina di metri dopo il serbatoio idrico (seconda foto della gallery).

La traccia nel bosco è molto vaga e difficile da seguire. Si sale verticalmente e quasi sempre in direzione sinistra (occhio ai pochi ometti e ad alcuni bolli bianchi o rossi) fino ad incontrare dei terrazzamenti. Subito dopo, a destra per qualche metro e poi di nuovo in salita fino ad incontrare un’evidente placca verticale attrezzata a spit vicino ad una sorta di torrente in secca.
Proseguire poi su traccia a sinistra poco prima della placca e nel giro di qualche minuto si raggiungono altre pareti ben evidenti sulla destra. Costeggiarle fino a prendere una rampa abbastanza verticale per una 50ina di metri (bolli su alberi), piegare poi in traverso a sinistra ed infine di nuovo verso l’alto fino all’attacco, che si distingue tramite una bella targa metallica sulle rocce (300mt di dislivello circa dal parcheggio, quota 700mt circa).

Descrizione della via

La via è piuttosto lineare e ben chiodata (totalmente inutili friend e nuts), quindi è molto difficile avere dei dubbi su dove andare. Ad ogni modo vi lascio due-tre indicazioni di massima per ogni tiro.

  1. 6a (45mt, 14 rinvii) – Salire verticalmente la bella placca con i passi più delicati nella parte centrale. Tiro chiave secondo noi.
  2. 4c (40mt, 5 rinvii) – Dritto su facile placca, poi obliquare leggermente a destra in direzione di una pianta fino alla sosta.
  3. 4b (45mt, 5 rinvii) – Stare a sinistra della piccola balza su una facile rampa un po’ sporca e rimontare sulla destra nel punto più semplice. Poi ancora per placca appoggiata e lavorata fino in sosta.
  4. 5b (50mt, 9 rinvii) – Facile placca in partenza, poi placca più verticale e delicata su roccia nera, poi più appoggiato fino in sosta.
  5. 5a (50mt, 9 rinvii) – Dritto sopra alla sosta, poi appena appena a destra ed infine in leggera diagonale sinistra. Placca lavorata.
  6. 5c un passo, il resto facile (55mt, 8 rinvii) – Arrivare sotto ad una piccola rimonta, salirla stando a sinistra per non fare fatica, poi leggera diagonale destra, quindi raggiungere e seguire una spalla con manone fino in sosta.
  7. 4c (30mt, 4 rinvii) – Facile placca appoggiata. Si sosta al suo termine su albero.
  8. 5c (55mt, 9 rinvii) – Forse il tiro più bello della via per movimenti. Raggiungere la placca a sinistra della sosta, poi dritto in verticale con qualche passo delicato, poi una piccolissima “rimontina” verso destra senza particolari appigli ed infine in sosta.
  9. 5b (45mt, 4 rinvii) – Traversare a piedi in diagonale destra per una decina di metri fino alla rimonta. Mettere il rinvio e sfruttare poi il diedro a destra per uscire con buone mani. Poi facile placca fino in sosta.
  10. 6a (45mt, 8 rinvii) – Ignorare la placca sopra alla sosta e prendere invece una rampa sulla sinistra piuttosto caratteristica (sembra una roba un po’ Mellica :P).
    Piccola rimontina, meglio se affrontata a sinistra, poi portarsi sotto il diedro (non visibile dalla sosta).
    Qui cercare un buon appiglio per la sinistra su un leggero spuntone, buttare su il piede destro e spingere. Si è fuori in un attimo.
    Poi breve placca fino in sosta.
  11. 4c (45mt, 5 rinvii) – Dritti sopra alla sosta su placca appoggiata. Nel nostro caso la roccia era piuttosto sporca. Meglio passare due-tre volte il piede prima di spingere
  12. 3c (35mt, 3 rinvii) – Noi qui ci siamo slegati e siamo saliti con le scarpe. Ad ogni modo vedete voi. Sempre dritto 😉

Discesa

La discesa può essere fatta a piedi o in calata. In entrambi i casi, non sarà una passeggiata 😉
Noi abbiamo scelto di scendere a piedi perché siamo arrivati su presto, ma se arrivaste vicini al tramonto sconsiglierei questa soluzione in quanto è molto facile perdersi se non vedete dove state andando e ci sono diversi punti esposti o su terreno infido.
Ad ogni modo, nelle foto trovate il percorso di discesa a piedi preso dal libro di vetta (grazie all’autore per l’ottimo lavoro!!).
Dall’ultima sosta proseguite in salita per un centinaio di metri seguendo alcuni ometti, poi deviare a destra puntando a dei ruderi visibili in lontananza (occhio agli attraversamenti delle placche. Cercate di seguire l’esigua traccia). Proseguire oltre l’alpeggio fino ad incontrarne un secondo (3 casette).
Passateci in mezzo, poi ancora in traverso nel bosco fino ad una fonte, quindi in ripida discesa con tornanti. Da qui in poi è più semplice in quanto il sentiero è più evidente. Seguite la mappa della gallery.

Se invece doveste scegliere di calarvi, fate attenzione alla vegetazione per evitare incagliamenti fastidiosi della corda!

Giudizio

Via molto gradevole e ben chiodata, che meriterebbe più attenzione ed una maggiore pulizia del sentiero di avvicinamento e di discesa oltre ad una maggiore pulizia della roccia, che però può essere data solo dalle ripetizioni (che a giudicare dal numero di commenti sul libro di vetta, per ora sono state poche).
Detto questo, se siete un po’ avvezzi al ravanage, non avrete grossi problemi.
Noi ci siamo divertiti a farla e se vi piace la placca ve la consigliamo caldamente.
L’ambiente è molto bello, la vista sull’Ossola davvero notevole e la roccia è ruvida, gripposa e divertente da scalare, anche se nell’insieme magari c’è un po’ poca varietà in quanto il 90% della via si svolge su placca.
Consigliata quindi soprattutto agli amanti del genere e ai curiosi!

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