Pizzo Ciapè – bel terrazzo panoramico sulla Valle Antrona

postato in: Alpinismo, Trekking | 0
ALPE CAMPO (1219mt) – PIZZO CIAPE’ (2394mt) – Trekking – Difficoltà EE – Tratto alpinistico di grado F per la cresta finale – Dislivello 1.217mt – Sviluppo 9,6km

Sempre a caccia di gite saporite e poco battute, questa volta siamo tornati dalle parti della Valle Antrona, una delle costole dell’Ossola, che già in passato ci aveva deliziato con la salita al Pizzo del Ton.

Per la precisione questa volta ci troviamo in Val Loranco che è un’amena traversa laterale dell’Antrona dai cui alpeggi alti partono moltissime gite importanti, tra cui la via normale al Pizzo d’Andolla, la cresta del Lago Maggiore al Pizzo di Loranco e la cresta nord-est del Pizzo Bottarello, alpinistiche interessanti che verremo a fare appena la mia mano destra guarirà 😉

Questo pizzo Ciapè è invece un piacevole e panoramico trekking che risale per bellissimi alpeggi e prati scoscesi fino a giungere alla sua anticima ovest, da cui parte una cresta rocciosa che con facili passi alpinistici di I e II grado conduce fino alla vetta.

Vista la quota della vetta, se non si vuole trovare neve il periodo migliore va da giugno ad ottobre ma volendo è praticabile anche in scialpinismo durante la stagione invernale, almeno fino all’anticima.

Erica in vetta al Pizzo Ciapè

Avvicinamento

Dalla statale del Sempione, uscire a Villadossola e seguire le indicazioni per la Valle Antrona. Raggiunta Antronapiana, prendere per Cheggio e proseguire su stretta strada fino a raggiungere l’Alpe di Campo dove si trova un ampio parcheggio.
In alternativa (se si trova posto), è meglio parcheggiare all’altezza dell’ultimo tornante prima dell’Alpe di Campo, appena sotto ad un gruppetto di baite ristrutturate.
Noi abbiamo optato per questa soluzione, ma comunque il sentiero che parte dall’Alpe di Campo si ricongiunge entro poche centinaia di metri.

Descrizione della salita

Dal tornante sulla strada seguire il sentiero CAI C20 che passa nel prato accanto alle case e che si abbassa sotto di esse fino a trovare un cartello indicatore dal quale si segue per L’Alpe Cama e per il Pizzo Ciapé.

Il sentiero inizia a salire ripido nel bosco con diversi tornanti passando anche su dei ponticelli e qualche passo protetto da catene fino ad immergersi in una bella faggeta dove si passa accanto ad alcuni alberi secolari.

Si prosegue ancora fino ad uscire dal bosco all’altezza dell’Alpe Cama inferiore (1.612mt) dalla quale la vista si apre verso la valle Antrona e in particolare sull’imponente cima del Pizzo del Ton che da qui troneggia in modo evidente.

Salire quindi per prati verso le case superiori dell’alpe seguendo sempre il segnavia C20 che rientra nel bosco, raggiungendo in breve l’Alpe Cama di mezzo (1.700mt) dove si trova un cartello indicatore.

Noi qui abbiamo sbagliato e siamo saliti fino all’Alpe Cama Superiore tirando più o meno dritti in verticale ma questa soluzione è sconveniente perché poi bisogna attraversare in orizzontale in mezzo centinaia di rododendri e senza una vera e propria traccia.
Più consigliabile seguire verso nord in direzione dell’Alpe Cumper fino a raggiungere un nuovo quadrivio indicato da un altro cartello.

Qui si segue l’indicazione per il Pizzo Ciapè che inizia a salire tra i rododendri in direzione ovest senza più una traccia evidente né obbligata.
Ci si ritrova di fronte uno spallone erboso e una bocchetta un po’ più bassa alla sua destra; noi siamo saliti dritti lungo lo spallone perché è il modo più diretto per raggiungere la cresta ma è possibile arrivarci anche passando per la bocchetta, a vostra discrezione.

Il panorama visibile durante la risalita dello spallone erboso

Giunti sullo spallone (ottimo panorama!) il percorso diventa alpinistico e sarà necessario affrontare qualche tratto esposto, facile arrampicata e qualche passo su neve per raggiungere la vetta.

Si segue l’evidente cresta stando un po’ alla destra e un po’ alla sinistra dei massi più grandi e dis-arrampicando qualche metro fino ad una sella da cui inizia la salita vera e propria su roccia con passaggi di I e II grado seguendo una linea in parte indicata da degli ometti.

Il percorso è abbastanza evidente e sta più o meno sempre lungo la linea di cresta aggirando qualche passaggio sul versante sud della montagna fino a giungere alla vetta segnata da un grosso ometto. Noi ci abbiamo messo 2h e 55min dalla macchina.

Qui la vista è davvero eccezionale e spazia dai 4.000 svizzeri fino ai 3.000 dell’alta valle Antrona: vale sicuramente la pena di arrivarci in una bella giornata con ampia visibilità per goderne al meglio.

La vista a 360° dalla vetta del Pizzo Ciapè

Discesa

La discesa segue la stessa linea di salita.

Eventualmente una volta ridisceso il lungo spallone erboso e ritornati al quadrivio con l’ultima indicazione per il Pizzo Ciapé, si può fare un anello seguendo l’indicazione per l’Alpe Cumper, Cavallo di Ro e Cheggio ma sulla nostra cartina di OpenStreetMaps questo sentiero sembrava finire nel nulla e quindi abbiamo preferito riprendere la stessa strada dell’andata.

Ad ogni modo ci è poi stato confermato che quel sentiero è percorribile e conduce all’Alpe Cheggio dalla quale si può poi scendere per sentiero fino a ritornare alla macchina.

Giudizio

Gita di soddisfazione e ingiustamente poco frequentata che regala una visuale notevole su queste splendide zone.
La parte finale di cresta è divertente da percorrere anche se piuttosto breve e vale sicuramente la pena di arrivare fino in cima.
A nostro avviso non è necessaria attrezzatura alpinistica: eventualmente i ramponi a inizio stagione e una corda per i più prudenti.

Print Friendly, PDF & Email
Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *