Foto di gruppo con signorine + Schiavi della pietra – due classiche in Angelone

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BARZIO (LC) – Zucco dell’Angelone – Arrampicata sportiva – Via Foto di gruppo con Signorine: difficoltà 5c (6b max, 1 passo) – esposizione sud; Via Schiavi della pietra: difficoltà 5b – esposizione: sud

Si tratta di uno dei concatenamenti più classici in Angelone che consente di portare a casa nel complessivo una via con un discreto sviluppo, mantenendo i gradi sempre morbidi ma con la possibilità di spingere un po’ sull’acceleratore tramite alcune varianti facoltative.

La scalata è sempre gradevole e la roccia risulta ancora mediamente di ottima fattura, con solo pochi tratti unti (e bisunti) dati da alcuni passi obbligati.

A differenza della via del Vampiro al settore Trittico (sempre di Andrea Savonitto), in questo caso abbiamo trovato i gradi assolutamente conformi a quanto indicato dalle guide e dalle relazioni che girano in rete.
Ma magari il giorno che ci siamo tuffati sul Vampiro eravamo stanchi per altre ragioni e abbiamo valutato la via più duramente di quanto fosse in realtà (nel caso ci direte voi in base alle vostre esperienze…a noi non era sembrato!😅).

In alternativa alla via Foto di gruppo con signorine, c’è anche la via Ortofresco che parte sul terzo sperone una decina di metri più a destra (spigolo) e che conduce nel medesimo punto, quindi sempre concatenabile con Schiavi della pietra e con difficoltà paragonabili.

Un bel modo per passare una mezza giornata divertendosi, senza stressarsi troppo col difficile e godendosi la roccia dell’Angelone che misteriosamente ancora oggi, sopravvive meglio di altri posti all’unto del calcare lecchese sui gradi modesti😉.

Avvicinamento

Dal parcheggio dell’Angelone si imbocca il sentiero che si inoltra nel bosco sotto il bar della funivia (B-Cafè, consigliamo sosta sia per colazione che per merenda!), seguendo le indicazioni per il terzo sperone.
Si passa per molti sali-scendi con tratti anche ripidi, scivolosi e vegetati (alcuni attrezzati con catene) fino a passare sotto al settore Trittico dove ci sono due cartelli (indicazioni per 3°,4° sperone e bastionata).

Proseguire dritto ancora un pezzettino fino ad incontrare una prima via di spigolo con molte fessure (Ortofresco) e dopo aver aggirato lo spigolo si trova l’attacco di Foto di gruppo con signorine a destra di un piccolo gendarme, sotto un’evidente lama verticale (20 minuti circa dal parcheggio).

Via Foto di gruppo con signorine

  1. 4c tiro originale o 5c variante a sinistra (25m) – Si attacca alcuni metri sotto una bella lama verticale che si risale un po’ in dulfer e un po’ con le placche adiacenti.
    Al termine della lama ci si sposta in diagonale sinistra fino ad incontrare la sosta.

    Se invece come noi volete provare una variante un po’ più piccante (di placca), attaccate subito a sinistra del piccolo gendarme accanto all’attacco originale e seguite la linea di spit che inizialmente parte su facile placca lavorata per poi offrire due – tre passi piuttosto tecnici su placca delicata (ma molto ruvida) nella parte centrale.
    La sosta è esattamente sulla verticale di questa variante (motivo per il quale l’abbiamo scelta).
  2. 4a (20m) – Ci si sposta a sinistra della sosta fino alla placca successiva che si risale con ottime mani e piedi ma con chiodatura un po’ più distanziata.
    Noi abbiamo concatenato il tiro con quello successivo, solo che le corde lavoravano male quindi consigliamo di fermarsi alla sosta intermedia.
  3. 4c (25m) – Proseguire sulla placca con lame e buchi, poi affrontare un muretto un po’ più verticale in uscita, più facile a sinistra che ci sono le manone.
  4. 6a (ormai dicono 6b/6b+ per unto) oppure variante su Ortofresco a dx, 5a (20m) – Il tiro originale sale dritto su placca verticale per poi rimontare uno strapiombo.
    La guida alpina della cordata davanti alla nostra dopo aver pattinato sulla roccia levigata (e oggi assai bagnata) ha deciso di uscire a destra e quindi a quel punto vi dico la verità….non ci abbiamo neanche provato e siamo partiti anche noi a destra su Ortofresco.

    Variante di Ortofresco: salire una placchetta iniziale, poi spostarsi su spigolo verticale sempre a destra con ottime mani fino ad uscire su terrazzino di sosta leggermente a sinistra.

Dal termine della via salire per facili rocce sulla verticale nel bosco (15-20 m circa) fino ad uscire su un terrazzo grande dove si possono mettere via le corde.
Seguire poi il sentierino sulla sinistra che con corde fisse metalliche traversa su terreno antipatico fino a raggiungere un canalone.
Subito sopra si incontra la parete del quarto sperone e proprio all’inizio, in mezzo ad alcuni alberi, si trova la partenza di Schiavi della pietra (30 m circa dall’inizio del sentiero).

Via Schiavi della Pietra

  1. 5a (20m) – Si parte dritti su placca lavorata, poi passettino un po’ più delicato, quindi in leggera sinistra seguendo le rocce generose e gli spit fino alla sosta.
  2. 4b (20m) – Partenza in diagonale sinistra per rocce molto generose, poi più in verticale fino alla sosta su terrazzo.
  3. 5b (25m) – Placchetta con rocce lavorate all’inizio, poi si trova un bivio dove noi abbiamo seguito gli spit di destra che passano sotto una spalla strapiombante con passettino in placca delicato, poi ci si sposta a destra verso una presa più generosa e si sale l’ultima paretina verticale in spigolo con buone mani fino alla sosta.
  4. 4a (20m) – Salire sul terrazzo sovrastante quindi per facile placca lavorata in direzione sinistra (gli spit a dx sono di una variante di 6b) fino ad una pianta, quindi a destra fino alla sosta.
  5. 5a (15m) – Salire dritti puntando alla spalla che ha buoni appigli ma sia le mani che i piedi ormai sono su roccia piuttosto levigata.
    Al termine della spalla la roccia migliora e si segue una fessura per poi piegare a destra fino alla sosta che si può fare sui resinati all’uscita o su pianta dal terrazzo sovrastante.
  6. 4c/5a (30m) – Dal terrazzo la via si sposta tutto a sinistra seguendo prima una rampa boscosa, poi un traverso su roccia e infine risalendo un canalino fino alla sosta.

    Noi questo tiro l’abbiamo aggirato tirando dritto sopra di noi nel bosco tra rocce ed alberi perché eravamo in coda con altre cordate da troppo tempo ed eravamo un po’ stufi 😉
  7. 4a (20m) – Su dritti per placche molto appoggiate e rocce rotte fino alla cresta (se avete fatto come noi nel tiro precedente, spostatevi un po’ a sinistra per trovare l’ultimo muretto)

Giunti in cresta è sufficiente seguirla con tracce di sentiero intervallate a qualche risalto roccioso (si può fare in conserva o slegati) fino ad incontrare il sentiero vero e proprio bollato di rosso che permette di scendere al parcheggio o di salire sulla cima dell’Angelone (circa 10 minuti).

Discesa

Si segue il sentiero che prima traversa sotto la cima per poi buttarsi giù più verticalmente, con vari zig zag e alcuni passaggi su erba spostandosi poi sul versante nord della montagna e continuando a scendere nel bosco.

Arriverete alla strada che sale verso i Piani di Bobbio che va seguita in discesa fino all’altezza dei piloni della funivia dove si prende un ultimo sentierino che conduce in breve al parcheggio.

Giudizio

Due viette gradevoli e senza molte difficoltà, ma che conservano nell’insieme una bella e divertente roccia su cui scalare.
Il concatenamento delle due si fa abbastanza in fretta, anche perché i tiri sono brevi ma raramente è consigliabile concatenarli a causa dell’attrito delle corde e della vegetazione sempre presente nell’intorno.

Essendo delle super classiche, il difetto è che facendole nei weekend troverete quasi certamente molto traffico in via (noi oggi avevamo 3 cordate davanti e altre due alle spalle).

Quindi meglio venire in infrasettimanale per chi può, oppure approcciarle partendo presto (se fa caldo) o magari nel pomeriggio (se fa freddo).

Ideali nelle mezze stagioni e in inverno (finché son chiusi gli impianti), ma totalmente infattibili in estate per l’esposizione sud e il caldo estremo.

La chiodatura è ottima a fittoni, distanziata il giusto per rendere l’arrampicata non scontata ma senza mai creare condizioni di pericolo.

Nei periodi primaverili e di fine estate attenzione alla vegetazione che può essere molto densa, fino a coprire tratti del sentiero di avvicinamento e di discesa.
Portare attenzione ai segni rossi sulle rocce, ai cartelli e soprattutto alle zecche 😀 che purtroppo da ‘ste parti sono diventate piuttosto presenti (consigliabile spalmarsi per bene di repellente prima di partire).

A seguire qualche foto… purtroppo a sto giro senza signorine 🙂

Se inserite “Angelone” nel box di ricerca in alto a destra vi compariranno le altre vie che abbiamo fatto qui, tutte devo dire alquanto piacevoli 😉
Il Vampiro e Lumaca di Vetro, per ora, mantengono lo “scettro” 😛

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