San Calimero da Baiedo, anello alle pendici del Grignone

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fr. Baiedo, Pasturo (LC) (625 m s.l.m.) – San Calimero (1.498 m s.l.m.) – Zucco del Falò – Pialeral (1.380 m s.l.m.) – fr. Baiedo, Pasturo (LC) – trekking E – sviluppo 15,5 km circa, disliv. 1.050 m circa

Chiunque sia stato in Valsassina dalle parti di Pasturo o sui monti dell’opposto versante avrà senz’altro notato la chiesina di San Calimero: bianca con il tetto di un rosso vivace, circondata dalla sua radura, spicca nei boschi alle pendici del Grignone, proprio sotto il Pizzo della Pieve.

E l’idea – malsana – di oggi sarebbe stata proprio il Pizzo della Pieve per la via del Cornell Bus, con prosecuzione sino al Brioschi: una di quelle gitarelle spaccagambe da 1.900 m di dislivello! Vedere da lontano la cresta spruzzata dalla prima neve e il timore di arrivare troppo cotti all’indomani lavorativo ci hanno fatto desistere, ma il progetto è solo rimandato a tempi migliori.

Abbiamo quindi trasformato l’escursione in un giro ad anello che in questa stagione è un susseguirsi di scorci spettacolari, perchè si spinge appena sopra alla quota del bosco, garantendo una vera e propria immersione nei colori autunnali.
Ci piace questa stagione, l’avevate capito?!

Su questo versante le pendici del Grignone sono solcate da innumerevoli itinerari (stradine, sentieri, mulattiere) quindi seppure sia impossibile perdersi, se volete ottimizzare e non conoscete bene la zona, vi consigliamo di affidarvi alla cartografia (cartacea o digitale, vedete voi!).

Avvicinamento

Noi abbiamo deciso di partire da Baiedo, frazione di Pasturo (LC), lasciando l’auto nel parcheggio che si trova al termine di Via Nisella. Da qui sono visibili i cartelli marroni che segnalano San Calimero/Piani di Nava, e che dopo qualche giravolta nelle stradine del piccolo agglomerato urbano conducono al sentiero.

E’ possibile seguire sia la mulattiera sia il sentiero, entrambi transitano ai Piani di Nava (forse la mulattiera è addirittura più corta, se si vuole raggiungere San Calimero).

Percorso ad anello

Noi abbiamo scelto il sentiero che sale dapprima nel bosco, fiancheggiando a tratti ampi pascoli a prato con le relative baite in pietra, molto suggestive. Dai Piani di Nava si può proseguire verso il Rifugio Riva o, nel nostro caso, piegare a sinistra in direzione San Calimero, salendo e poi compiendo un traverso nel bosco.

La chiesetta è appollaiata sotto la cresta del Pizzo della Pieve, in una radura da cui si può godere di una estesa visuale sulla sottostante Valsassina e della vista della cima della Grignetta, a sud/ovest (il Bivacco Ferrario di solito risplende al sole, se c’è il sole!).

Ovviamente San Calimero (1.498 m.s.l.m.), oltre a trovarsi in un posto magnifico, è come tutti i luoghi di culto ammantata di storie e leggende, alcune raccontate su questo periodico locale.

Visto che volevamo dare un’occhiata al proseguimento della cresta lungo il “Cornell Bus” e spingerci un po’ più sotto le bastionate del Pizzo della Pieve, invece di scendere direttamente al Pialeral abbiamo seguito la traccia che dietro la chiesetta risale le pendici della montagna. E abbiamo fatto bene, perchè con pochi metri in più la visuale si apre ulteriormente verso la parte superiore della Valsassina, scoprendo inoltre nuovi pascoli alti con annesso laghetto assi suggestivi.

A questo punto le alternative sono due: o si prosegue verso il Pizzo della Pieve (prossima volta) oppure si scende al laghetto sottostante e si recupera per prati la traccia di sentiero, in corrispondenza di una fontana in pietra ben visibile, ove sono presenti le indicazioni per il Pialeral. Fino al Pialeral il sentiero non presenta grosse alternative: dapprima per pascoli, poi per tratti di bosco scende fino al Rifugio Antonietta (chiuso… sigh!).

Dal Rifugio Antonietta siamo scesi al Laghetto dell’Alpe Cova e da qui ci siamo districati tra carrerecce e sentieri più o meno evidenti per raggiungere il punto di partenza, aggirando il versante sud della montagna nel modo più diretto possibile.

Giudizio

In generale questo percorso, ricalcando in parte la Traversata Bassa, rischia di essere piuttosto frequentato, in special modo nel weekend: nel nostro caso, essendo una giornata rubata al lavoro, abbiamo incontrato giusto 3 persone.

Con uno sviluppo non irrisorio ma un dislivello più che accettabile (a nostro parere) è una bella escursione in cui si respira appieno l’autunno, restando a quote abbastanza basse: il paesaggio è bucolico e mai selvaggio, i boschi, dove si trovano faggi giganteschi, colorati e luminosi. Siamo stati benedetti da una giornata incredibilmente tersa e anche questo ha reso il cammino molto gratificante: trovare il rifugio aperto, visto che ci siamo arrivati all’ora di pranzo, sarebbe stato ancor più gratificante, ma qualcuno diceva che non si può avere tutto!

Cornell Bus, alla prossima!

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