Via La Vita è bella – Vandea – Arrampicata

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ALBONICO (CO) 380m – Fraz. Sorico – VANDEA – Via sportiva di arrampicata – Difficoltà 6a (5c obbl.) – Sviluppo 110m – Esposizione Sud-Est

Torniamo a Vandea a qualche mese di distanza dalle nostre salite di Materia Esotica nel Mondo Quantistico e Brontolone al Brentalone per tentare questa volta una via a scelta tra La Vita è bella e il Gelato del Trumbé.

Inizialmente decidiamo per il Trumbé visto che era sgombra e che ci incuriosiva provare il secondo tiro di 6a+ che dicevano essere duro.
Ebbene…ahinoi il tiro era talmente duro che siamo dovuti scendere! 😉

Così abbiamo attaccato La vita è bella che si trova subito accanto e che offre un’arrampicata decisamente più plaisir, senza però risultare né banale né scontata.

La roccia è molto bella e i tiri sono tutti gradevoli e interessanti eccetto l’ultimo che serve solo ad uscire dalla parete.

L’impegno richiesto non è eccessivo ed è sicuramente la via che consiglieremmo a chi cerca qualcosa di bello sul 5c qui a Vandea.

INTERESSATI AGLI SCHEMI DELLE VIE?
– Trovate un depliant al Bar DA CHITI PIAN DI SPAGNA (alla rotonda vicino al ponte del passo a Sorico) a 5 €, il cui ricavato finanzia in parte spit e attrezzature x Vandea.
– Le vie sono documentate anche nella nuova guida VALCHIAVENNA SELECT CLIMBING di Guido Lisignoli, reperibile solo al Camping Acqua Fraggia a Piuro, a 10 €.

– Infine, trovate uno schema generale e una panoramica d’insieme dei settori di Vandea nella nostra gallery, ultima foto

Avvicinamento

Raggiunto il paese di Albonico si sale verso la sua chiesetta e subito dopo, a seguito di una strettoia, si trova un parcheggio per 7-8 macchine. Se fosse pieno troverete altri parcheggi più in basso, sempre in paese.

Dal parcheggio alto si segue la strada fino ad un cartello sulla destra che indica la Casa Simona accanto alla quale parte una stradina che si inoltra nella vegetazione.

Si supera in breve un ponticello (se avete poca acqua, qui è l’unica occasione di fare scorte!!) per poi procedere altri 10 minuti fino a dei cartelli di legno che indicano il sentiero del Giubileo.

Dietro ai cartelli di legno parte una traccia omettata che scende nella boscaglia dalla quale si può raggiungere il settore Pan di Spagna (sul cartello c’è scritto Falesia Vandea).

Dopo circa 10 minuti di discesa, si passa sopra a delle placche con vista verso il lago per poi tornare nel bosco e scendere ulteriormente fino ad incontrare il letto di un torrente in secca.

Qui attenzione che la traccia si perde un po’: conviene cercare tra la vegetazione la traccia che scende accanto al torrente senza attraversarlo; in alternativa, scendere nel letto dello stesso per circa un centinaio di metri fino a ritrovare la traccia e gli ometti in salute dai quali si continua a scendere per altri 2-3 minuti.

La via è la prima che si incontra una volta raggiunto il settore basso vista lago, con scritta sul masso distaccato che forma il diedro di attacco.

Descrizione della via

Rispetto ai gradi dati da Andrea Savonitto crediamo sia leggermente più impegnativo il terzo tiro piuttosto che il secondo, quindi annotiamo i nostri gradi mostrandovi quelli originali tra parentesi.
Poi ci direte voi la vostra valutazione (cmq sono differenze minime).

  1. 5c (5c) 25m – Si sfrutta il diedro formato con la roccia distaccata per alzarsi sulla parete verticale, poi si segue una spaccatura in leggera sinistra che aggira un bombé e ci si sposta quindi a destra per sostare poi su comodo terrazzino.
  2. 6a (5c) 25m – Bel tiro. Si attacca con qualche passo verticale ma sempre con buone mani e piedi, poi la parete si abbatte leggermente e si procede per placche a tacche fino alla sosta su terrazzo.
  3. 5c+ (6a) 25m – A nostro avviso il più bello. Si attacca seguendo un leggero diedro verso sinistra, poi si esce in verticale e si iniziano a seguire delle delicate placche verso destra con movimenti precisi di piede per circa 3 spit. Infine si esce su placca più lavorata sostando in una nicchia naturale della parete.
  4. 5a 1 passo, poi 3 (5a) 30m – Ci si alza con passettino delicato a sinistra della sosta entrando in una conchetta, poi per facili roccette si procede fino alla sosta a fine via.

Discesa

Dall’arrivo della via si può scendere seguendo il sentiero a sinistra ritornando così poco sopra al punto dove si attacca. Questa scelta è consigliabile se volete fare un’altra via in questo stesso settore.

Se invece volete tornare ad Albonico, potete fare come noi e procedere qualche metro sul sentiero per poi svoltare a destra al primo bivio che porta al settore Eden.

Qui potete salire una delle vie / monotiri presenti e in circa 3 tiri con difficoltà modeste (anche piuttosto sporchi ahimè) vi ritroverete sul sentiero che scende dal Brentalone.
In questo modo il ritorno sarà tutto in discesa fino ai cartelli dove avete svoltato all’andata.

Viceversa scendendo direttamente dovrete rifare il sentiero dell’andata in salita.

Giudizio

Via molto piacevole e divertente, in particolar modo i due tiri centrali; per nulla fisica e piuttosto varia, fatta di diedri, fessure e placche a volontà.
Essendo breve è consigliabile concatenarla con un’altra via del settore Pan di Spagna (ad esempio può essere un buono scaldo prima di fare Materia Esotica).

La vista del lago di Novate Mezzola è sempre fantastica, così come il colpo d’occhio sulle stupende pareti del Sasso Manduino, onnipresente sul lato opposto del lago.

Via invernale o da mezze stagioni. In estate fa decisamente troppo caldo.

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