Via del Vecchio … remix! – Rocca di Perti – Finale

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Rocca di Perti – Finale Ligure (SV) – via d’arrampicata – Difficoltà max 6a/5c obbl – sviluppo 160 m – esposizione S/O – avvicinamento 20 min.

Altra avventura arrampicatoria dell’armata brancaleone 2.0!

Come sempre abbiamo seguito il sole, questo weekend è toccato a Finale Ligure e ad una via che già avevamo addocchiato quando cercavamo l’attacco della Via Simonetta mesi addietro.

L’idea era di ripetere la Via del Vecchio originale… alla fine un po’ per scelta un po’ per necessità l’abbiamo mixata con altre vie limitrofe e ne è uscita una delle mille possibili alternative percorribili: questa parete è un vero rompicapo di linee!

Avvicinamento

Dall’uscita dell’autostrada di Finale Ligure si scende fino a Finalborgo (a sinistra alla rotonda) e si seguono poi le indicazioni per Calice Ligure con una strada che riporta verso monte.
Superato il ponte dell’autostrada si prosegue ancora per circa 1km fino a trovare sulla destra una ripida strada con l’indicazione “Rocca di Perti“.

La si segue fino ad un tornante dove diventa sterrata e si abbandona l’auto in uno degli spiazzi disponibili.

Si prosegue quindi a piedi lungo la sterrata per circa 500 metri fino a trovare sulla sinistra in corrispondenza di un ometto un sentiero con l’indicazione per la Falesia dei tre porcellini.

Si sale ripidamente nel bosco avvicinandosi alle pareti, l’attacco si trova in corrispondenza di una grotta abbastanza evidente, dopo aver costeggiato la bella bastionata su cui partono numerose vie.

Descrizione della Via (come l’abbiamo concatenata noi… quindi un Vecchio Remix!)

Crediamo di aver individuato l’attacco del Vecchio originale nella linea che risale un diedro fessurato parecchio smagnesato e apparentemente un po’ unto a sinistra della grotta. Rispetto a questa, sulla destra ma sempre prima prima della grotta, si trova una possibile alternativa (Via Nicotra) – a vista più semplice; a sinistra del diedro fessurato si trovano altre 2 alternative. Dei nomi delle vie non c’è traccia.

Visto che il diedro fessurato aveva un’aria abbastanza respingente e che sulla Via Nicotra c’erano già due cordate in partenza, optiamo per valutare le alternative di sinistra (tutti questi tiri si ricongiungono): scegliamo per quello che pensiamo essere l’attacco della Via Nadia, dato 5c. Delle due linee vicinissime a resinati accanto alla partenza originale è quella più a sinistra.

  1. 5c (30m) – VIA NADIA – si sale verticalmente la placca, più facile all’inizio, superando due arbusti e puntando ad un alberello isolato poco sopra; passo delicato per traversare verso destra, si passa sotto al tetto sempre traversando (cordino blu di dubbia tenuta) fino ad arrivare alla sosta attrezzata. A fianco c’è un comodo terrazzino con alberelli, in caso di affollamento.
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  2. 5a (20m) – VIA DEL VECCHIO – si sale la placca lavorata sopra la sosta, puntando leggermente a sinistra dove si risale un’evidente bella fessura; una volta usciti dalla fessura ci si trova su un terrazzino, dove a sinistra c’è una sosta, mentre crediamo che il tiro del Vecchio prosegua verticalmente (dunque se volete percorrere la via originale questa sosta di sinistra va ignorata…). Noi decederemo per la variante facile!
    Proseguendo dritti invece si affronta il tiro più sostenuto in traverso della via del Vecchio Originale.
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  3. 5a (20m) – SULLA PLACCA DI SINISTRA oppure 4c (20m) – NEL DIEDRO – dalla sosta ci sono molteplici alternative. Le nostre due cordate percorreranno 2 itinerari diversi.

    itinerario A: salire le placche a risalti leggermente a sinistra della sosta (ancora più a sinistra si notano altri resinati… forse appartenenti ad un 5c), ultimo passo protetto da cordone su roccia. Occhio a un tronco secco abbastanza instabile.
    La sosta si trova a sinistra, guardano verso destra invece si vede il traverso del Vecchio originale, che arriva proprio in questo punto.
    itinerario B: salire sopra la sosta e percorrere tutto il diedro, che al suo interno risulta parecchio vegetato
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  4. 5b (30m) – VIA DEL VECCHIO – si sale la placca stando dapprima a sinistra della fessurina, per poi rimontarla in uscita e proseguire sull’ultimo bel muretto fessurato fino alla sosta accanto ad un albero isolato.
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  5. anche qui le nostre 2 cordate si sono divise (e in questo caso anche mischiate!), scegliendo due itinerari diversi:

    itinerario A: 4b/5a-b (passo) (30m) – VIA DEL VECCHIO, FORSE – Dritti fino al chiodo che fa parte dell’itinerario B (se lo usate allungatelo mooooooooolto), poi a destra aggirando le difficoltà e salendo poi su placca in diagonale sinistra fino a superare facilmente il pezzo verticale e leggermente aggettante dell’ipotesi B.
    Poi più o meno in verticale fino ad un risaltino ben protetto ma di difficile interpretazione per le posizioni poco comode.
    Infine a destra fino in sosta.
    itinerario B: 6a+ (20m) – tiro piuttosto fisico e anche delicato. Si sale verticalmente sopra la sosta affrontando direttamente la parete leggermente strapiombante che si ha di fronte. A sinistra il tiro prosegue e dovrebbe diventare poi un 6b (non percorso 😛 ), invece uscendo sulla verticale si può fare sosta su alberello riagganciandosi poi all’itinerario A per gli ultimi metri fino alla cima.
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  6. III (15 m) – per roccette fino alla sommità

Discesa

Dopo aver percorso i pochi metri che ci separano dalla croce di vetta, seguire il sentiero che scende nel bosco (bolli rossi). Questa discesa è alternativa a quella descritta per la Via Simonetta e, se non si sbaglia strada, forse anche più veloce!

Si segue il sentiero che, se percorso fino a valle, porta al parcheggio con fontanella di Perti nord; dopo aver superato il Grottino del Bric della Croce abbandonarlo e individuare una traccia che sta in costa oppure scendere e poi risalire sempre su traccia evidente ma non segnata, fino a riapprossimarsi alle pareti della Rocca di Perti, in corrispondenza dello Spigolo Nord. Aggirando lo spigolo dopo poco ci si ritroverà sul sentierino percorso all’andata, che costituisce l’accesso a tutte le vie del settore Sud Ovest, tra cui la nostra.

Giudizio

Come avrete capito questa parete è un garbuglio di vie e un formicaio di climbers!
(e anche scrivere questa relazione non è stato semplice… anche volendo farvene uno schema grafico… non ci riusciremmo mai!)

Motivo per il quale, anche se le soste sono mediamente attrezzate, conviene portarsi il materiale per poterne attrezzare di proprie: questo per poter “giocare” con le varianti e per essere indipendenti da altre eventuali cordate che si dovessero incrociare lungo il percorso.

La via per come l’abbiamo percorsa noi è abbastanza continua e sempre su bella roccia: peccato aver saltato il traverso della via originale, ma il primo tiro (quello della NADIA) l’abbiamo trovato già abbastanza duretto… Certo, poi due di noi si sono sparati un bel 6a+ nel finale, ma questa è un’altra storia!

Può essere utile avere qualche friend e qualche fettuccia per integrare (dipende da quanto siete fifoni!): la via è protetta ma le protezioni sono abbastanza liguri 😉

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