Sentiero ferrato Sosat + piccola deviazione all’Alimonta: Dolomiti d’autunno

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MADONNA DI CAMPIGLIO (TN) – PARCH. VALLESINELLA (1.513 mt slm) – RIFUGIO TUCKETT (2.270 mt) – SENTIERO ATTRAZZATO SOSAT – RIFUGIO ALIMONTA (2.580 mt) – RIFUGIO BRENTEI (2.182 mt) – disliv. complessivo 1.200/1.300 mt circa

Abbiamo avuto un privilegio raro, quello di trovarci sul Brenta in un weekend di pieno sole, senza una nuvola nel cielo; e in compagnia di un amico giapponese in visita che non vedeva l’ora di vedere le nostre montagne.

Abbiamo pensato di offrirgli il meglio, restando su difficoltà poco elevate, ma scegliendo un percorso che regala scorci ineguagliabili su quasi tutto il gruppo delle Dolomiti di Brenta. Il tutto affrontabile in giornata, anche con le scarse ore di luce tipiche di questa stagione.

Portatevi del cibo perchè in questo periodo ovviamente tutti i rifugi sono chiusi!

Percorso

Dal parcheggio di Vallesinella (1.513 m slm, finalmente senza balzello!) a Madonna di Campiglio si sale per comodo sentiero gradonato fino al Rifugio Casinei (1.825 m slm).
Qui è possibile scegliere da che parte percorrere il giro ad anello: noi siamo degli abitué della salita dal Tuckett, perchè la luce ci sembra più bella e godibile facendo il percorso in questo modo. Quindi dal Casinei prendiamo il sentiero di sinistra, che attraverso un lungo traverso e successivamente, superata la vegetazione, salendo sempre comodamente per traccia tra roccette, conduce al Rifugio Tuckett in circa un paio d’ore dal parcheggio (sentiero 317). Il Tuckett (2.270 m slm) è un’ottima base anche per arrampicare, trovandosi praticamente sotto alle pareti del Castelletto Inferiore, solcato da numerose vie alcune delle quali già percorse, come L’Alimonta Vidi e Lo Spigolo Gasperi.

Dal Tuckett si prosegue verso l’omonima Bocca, infilandosi nella valle, fino a trovare un bivio verso destra, segnalato, che consente di passare sul versante opposto, rimanendo più o meno in quota: poco oltre, sulle prime roccette, si vedranno i primi segni rossi e la prima breve scala della Sosat.
Questo percorso, in parte attrezzato in parte camminabile, permette di raggiungere la valle dove si trova il Rifugio Brentei, oltrepassando il costone detritico che le divide e mantenendosi sempre in quota; inutile dire che il paesaggio che si gode da qui è incredibile: girando attorno a grossi massi erratici, passandoci sotto alle volte, scendendo nelle spaccature della roccia la vista spazia dalle montagne subito sopra di noi, che incombono con la loro mole di pura dolomia, a quelle lontane e diverse del gruppo dell’Adamello, dove svetta visibilissima la Presanella. E’ un continuo cambio di prospettiva, mano a mano che si traversa, fino ad arrivare in vista della Cima Tosa, praticamente di fronte al Canalone Neri (fatto anche quello!).

Qui c’è la parte un po’ più ferrata del percorso, che noi percorreremo prevalentemente in discesa, recentemente riattrezzata (bel lavoro, ma peccato per le vecchie scale che avevano tutto un altro fascino!). Si scende in una profonda spaccatura per poi risalire sulla parete opposta, e dopo pochi metri, al di sotto, è possibile vedere il Rifugio Brentei.

Il sentiero Sosat termina poco oltre, congiungendosi al percorso che dal Brentei conduce all’Alimonta: visto che si è già in quota abbiamo pensato fosse una buona idea portare il nostro ospite anche a vedere quest’ultimo, che per posizione è uno dei rifugi più belli di tutte le Dolomiti di Brenta.
Per arrivarci si passa proprio accanto ai Gemelli, una formazione rocciosa composta da due pilastroni che svettano solitari, separati da una stretta fessura, che si possono scalare attraverso vie classiche ormai quasi dimenticate (faremo anche questi, non dubitate!). Raggiungendo l’Alimonta (2.580 m slm) e proseguendo ancora verso il Passo di Molveno è possibile trovare altre vie, tra cui la bella e classicissima Via Agostini alla Cima di Molveno.

Dopo aver suonato la campana del Rifugio Alimonta e aver fatto la dovuta pausa pappa, siamo pronti per ridiscendere a valle, imboccando il sentiero per il Rifugio Brentei (2.182 m slm) e raggiungendolo in breve: una scappata alla vicina cappelletta e poi, attraverso un sentiero con qualche sali scendi sempre molto panoramico, si riguadagna in circa due ore il Rifugio Casinei e il parcheggio.

Giudizio

Beh, se date un’occhiata alle fotografie che abbiamo scattato vi renderete conto che le parole non bastano per descrivere questo spettacolo: certo, il percorso non è breve (sulle Dolomiti di Brenta niente è gratis!) ma il dislivello non è proibitivo (1.200-1.300 m circa) e il sentiero ferrato è tra i più facili che ci sono qui. Avevamo anche pensato di fare le Bocchette, sicuramente più impegnative anche dal punto di vista fisico, ma non eravamo tutti attrezzati per superare eventuali punti ghiacciati (ne abbiamo trovati anche sulla Sosat) quindi abbiamo preferito evitare.

Questo percorso d’estate lo consigliamo davvero a tutti (ovviamente portatevi il kit da ferrata e un caschetto), fermo restando che il tempo rischia di essere più instabile di quanto non lo sia in autunno. In ottobre, nonostante si abbia a disposizione meno tempo – comunque assolutamente sufficiente, si gode di una luce incredibile, i larici diventano dorati, tutto il bosco si colora e… c’è pochissima gente giro, cosa che a noi “asociali” garba assai!

Se ancora non vi abbiamo convinto… guardate le foto!

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