Zuccone Campelli – Canale Sud-Est “rivisitato”

Arrivo Funivia Piani di Artavaggio – Moggio (LC) 1.630 m s.l.m.- Zuccone Campelli 2.161 m s.l.m. – Canale Sud-Est PD / PD- (?) – Disliv. compl. 600 m circa – Sviluppo 10 km circa

Leggendo il titolo vi chiederete: “ma in che senso rivisitato“?
Beh, il senso è molto semplice….abbiamo sbagliato ad imboccare il canale corretto e siamo saliti per una linea tutta nostra fino in cresta!
Ma l’importante è il risultato: a prescindere dalla linea, la cima del Campelli era sempre lì ad aspettarci 😛

Facciamo un passo indietro.
La scelta del canale sud est del Campelli per questo weekend è stata dettata dalle condizioni del manto nevoso, che nei versanti nord ci avrebbe portati certamente su neve “sfondosa” e non portante.

A sud però di neve ce n’è davvero poca, quindi bisognava trovare qualcosa che fosse almeno un po’ in quota; da qui l’idea di provare a raggiungere il Campelli dal versante dei Piani d’Artavaggio, giro per noi ancora inedito.

Che si faccia o meno il canale, la linea di cresta che dal Campelli porta verso la parte alta dei Piani d’Artavaggio è davvero molto bella, panoramica e senza particolari difficoltà tecniche, quindi affrontabile anche da persone senza troppa esperienza alpinistica.

Alla fine ne è uscito un anello davvero piacevole e remunerativo, non lunghissimo e adatto anche a godersi un buon pranzo in uno dei tanti rifugi / ristoranti dei piani d’Artavaggio.
Noi abbiamo scelto il Rifugio Casari e ne siamo stati decisamente soddisfatti!
Piatti ottimi, cordialità, accoglienza e prezzi modici.

Avvicinamento

Da Moggio si prende la funivia per i Piani d’Artavaggio (14,00 € andata e ritorno in questo 2023), prima corsa alle 8:30 e ultima alle 17:00.

E’ anche possibile arrivare ai Piani a piedi, ma se la vostra intenzione è poi quella di seguire un percorso in quota crediamo abbia poco senso. A vostra discrezione.

Giunti all’arrivo della funivia, scendere un pezzettino superando i rifugi Baita della Luna e Sassi Castelli fino ad una cappelletta rosa (Cappella Bettini o Cappella della Madonna delle Nevi), oltre la quale bisogna scendere a sinistra seguendo il tapis roulant fino ad una valletta.

Da qui imboccare il sentiero sulla destra in direzione della Casera dei Campelli, che attraversa un bel bosco fino ad un cartello dove è possibile scegliere se proseguire dritti oppure imboccare il sentiero che risale a destra in direzione della strada (10 min).

Noi abbiamo scelto quest’ultima soluzione perché il bosco era poco tracciato; una volta raggiunta la strada bisogna seguirla verso sinistra fino a raggiungere la bella e poco frequentata vallata su cui sorge la Casera (1.782 m s.l.m.).

Da qui il canale del Campelli è ben visibile di fronte a noi ed è quello che passa più vicino alle rocce sulla sinistra.
Per raggiungere l’attacco bisogna proseguire oltre la Casera per altri 10-15 minuti fino ad un punto in cui le pendenze della montagna sembrano accessibili, in una zona con dei pini radi.

Da qui si inizia a salire più o meno dritti per circa 50-60 metri di dislivello seguendo le pendenze minori fino a trovarsi di fronte ad una piccola bastionata rocciosa.
Se volete raggiungere l’attacco corretto del canale, seguite il pendio verso sinistra fino a raggiungere lo scivolo che si infila nella montagna.

Noi invece qui siamo saliti in un buco tra le rocce che poi ci ha portati ad andare sempre più verso destra fino ad un’uscita improvvisata, anch’essa non difficile (max 45°), ma comunque tutta da tracciare e inventare.

In rosso la nostra linea, in giallo quello che dovrebbe essere il canale sud-est
Vista da un’altra prospettiva… non ci siamo andati proprio vicini 😀 😀

Descrizione della salita

Avendo noi sbagliato integralmente la risalita del canale, ci è impossibile descriverne l’itinerario.
Fate riferimento alla foto con segnate le tracce per capire dove sarebbe corretto salire e dove invece siamo saliti noi.

Durante la nostra salita, abbiamo cercato di seguire una linea logica con pendenze non eccessive e che aggirava i numerosi risalti rocciosi fino a trovarci in una conca dalla quale risalivano due ripidi canali.
Abbiamo scelto di salire dal primo che ci sembrava un po’ meno pendente (45° circa) e che in pochi minuti ci ha condotti fino al sentiero di cresta che collega i Piani d’Artavaggio con la Cima del Campelli.

Da qui abbiamo seguito la cresta verso sinistra fino a raggiungere il punto dove arriva il canale corretto, ovvero dove il sentiero di cresta smette di procedere in falsopiano e inizia invece la salita finale verso la vetta del Campelli.

Salire questo breve risalto, poi traversare in direzione del Campelli affrontando quindi un passaggio con catene fisse e qualche roccetta che conduce così alla croce di vetta vera e propria.

Discesa

Dalla vetta ritornare sui propri passi fino al punto in cui arriva il canale SE dal quale è anche possibile scendere.
Se invece volete fare un anello, è possibile continuare lungo il panoramico sentiero di cresta che in circa un’ora dalla vetta, conduce passando dalla Bocca di Campelli al rifugio Cazzaniga e poco dopo al Rifugio Nicola dove potrete fermarvi a pranzo o eventualmente concatenare la cima del monte Sodadura che si raggiunge abbastanza rapidamente dal filo di cresta.

Noi avevamo in programma di mangiare al Rifugio Casari e quindi abbiamo seguito il sentiero più diretto in discesa, che dal Rifugio Nicola porta al Casari e in poco meno di mezz’ora eravamo con le gambe sotto al tavolo a goderci dei gustosi pizzoccheri e dei fantastici bocconcini di cervo con polenta 😉

Poi per rientrare, basta risalire un breve pendio, ripassare davanti al Rifugio Sassi Castelli e proseguire dritto fino alla funivia.

Giudizio

Il canale sud est del Campelli è un facile pendio di 30-35° con pendenza massima di 40° che può essere un modo divertente e alternativo per raggiungere questa gettonatissima cima.
Essendo un itinerario poco battuto rispetto al Canale dei Camosci che sale dai Piani di Bobbio, potrebbe capitarvi di dover tracciare l’intera salita, quindi richiede un po’ di capacità di orientamento o una buona mappa GPS da seguire.

Le difficoltà sono moderate ma comunque si tratta di un percorso alpinistico che richiede, quindi, la giusta preparazione e l’uso della corretta attrezzatura.

Ideale per quelle giornate in cui si ha voglia di fare qualcosa di semplice, non troppo lungo e magari di completare il tutto con una bella magnata! 😉

Come sempre nelle foto… qualche utile indicazione

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