Fessura Comici / Cassin – Zuccone Campelli

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BARZIO (LC) – PIANI DI BOBBIO – RIFUGIO LECCO – ZUCCONE CAMPELLI – Via classica di arrampicata richiodata con fittoni resinati – Sviluppo 140mt – Difficoltà IV+ (secondo noi sostenuto) – Grado alpinistico: D

L’idea di oggi era quella di fare una via classica con gradi molto abbordabili in modo da riprendere il feeling con la roccia dopo un mese di stop.
Erica venerdì sera ha spulciato un po’ internet trovando diverse ipotesi, tra cui questa via che originariamente era stata gradata da quel pazzo di Emilio Comici come via di III+/IV-.

Onestamente, quando ho visto che la cordata che l’ha aperta era composta da Comici e Cassin, ho capito subito che non sarebbe stata affatto una passeggiata di salute (e infatti…..), ma abbiamo deciso di provarci lo stesso, fortunatamente con successo.

La via sale in modo logico e molto verticale l’evidente fessura che porta dritta sparata alla cima del Campelli. La roccia è una dolomia molto bella e solida (a parte qualche presa qua e là che è in procinto di staccarsi) e l’arrampicata è divertente, fatta principalmente di diedri verticali, rimonte in strapiombo e qualche placca.

Non la consiglierei ad un principiante in quanto, nonostante la chiodatura a fittoni, si tratta comunque di una via di tutto rispetto e con gradi decisamente stretti (il diedro finale di uscita a mio avviso può essere gradato tranquillamente 5b/5c. Ho fatto 5c più facili in molte occasioni). Ci atteniamo comunque ai gradi dati da Comici, aggiungendo mezzo grado qua e là dove riteniamo proprio che la valutazione sia estremamente stretta.

Avvicinamento

Dal parcheggio della funivia di Barzio si può salire a piedi (400mt di dislivello, 1h e 30 circa) oppure si può prendere la funivia che porta direttamente ai piani di Bobbio. Noi abbiamo preferito la funivia in quanto la salita è noiosa e l’abbiamo già fatta diverse volte. Seguire poi per il rifugio Lecco che si raggiunge in circa 20 minuti dall’arrivo della funivia. Proseguire sulla strada che si inoltra nel vallone dei Camosci fino a quando la strada, sul fondo, si trasforma in sentiero e procede in salita più marcata in direzione del fondo valle. Dopo alcune S si arriva alla base delle rocce e bisogna seguire il sentiero in costa verso destra fino all’attacco della ferrata Minonzio che si incontra lungo il percorso.
Procedere oltre su traccia di sentiero rimanendo sempre vicino alle pareti.
L’attacco della via Comici si trova 10/15 metri a sinistra dei 2 profondi camini paralleli che salgono verso la cima del Campelli (10 minuti circa dalla ferrata). All’attacco troverete un fix e la scritta COMICI in pennarello nero.
Attenzione che l’attacco è su terreno scomodo e quindi forse è meglio prepararsi alcuni metri sotto, soprattutto se ci sono altre cordate pronte a partire.

Descrizione della via

ATTENZIONE: la via è esposta ad ovest e molto spesso si presenta bagnata in quanto prende pochissimo sole ed è tutta in camino / fessura. Nel nostro caso era praticamente fradicia eccetto l’ultimo tiro, cosa che probabilmente ci ha fatto considerare il grado ancora più stretto. Per trovarla in condizioni ottimali ci vuole una settimana di sole consecutiva altrimenti non c’è verso 😉

  1. IV+ (40mt) – Tiro tosto e nel nostro caso estremamente bagnato. Si attacca subito con qualche metro di strapiombo sulla sinistra della fessura fino ad entrare nella fessura stessa. Poi per placca si rimonta a destra della fessura e si procede con arrampicata logica più o meno sulla verticale con diversi passaggi non banali. Si esce infine su un piccolo terrazzino sulla destra dove si trova la sosta (già attrezzata con catena come tutte le soste presenti sulla via).
  2. IV (15mt) – Si attacca verticalmente e si supera in breve una spanciatura (buona presa sulla punta della pancia). Poi ancora in verticale per rocce un po’ più semplici fino ad un ampio terrazzo dove si sosta.
  3. III+ / IV (40mt) – Tiro leggermente più facile che risale per diedri superando 3-4 risalti rocciosi. I diedri per quanto verticali sono abbastanza semplici e con buoni piedi / mani adatti alla progressione in diedro. Si sosta poi alla base di una parete con placca nera sulla sinistra.
  4. IV / II (35mt) – Salire la placca procedendo in diagonale da destra verso sinistra fino a raggiungere il facile spigolo che conduce ad un ampio terrazzo erboso. Raggiungere poi la parete successiva dove si trova la sosta della variante (fare sosta lì e spostarsi dopo per far lavorare meglio la corda).
  5. IV+ / V- (20mt) – La via Comici prosegue alcuni metri a sinistra della variante di VI+ che risale la parete verticalmente. Spostarsi dietro lo spigolo dove si vedono gli spit della Comici. A nostro avviso questo tiro è decisamente fuori grado rispetto al IV dato da Comici. Probabilmente Comici è passato qualche metro più a sinistra rispetto a dove si trovano oggi gli spit (Erica salendo da seconda ha trovato alcuni vecchi chiodi della via originale più a sinistra). Ad ogni modo noi siamo saliti lungo la linea degli spit e descriveremo quella.
    Salire verticalmente e in leggera diagonale sinistra fino alla base di un diedro strapiombante con buone mani nella parte iniziale. La spittata qui non è banale e bisogna alzarsi bene nel diedro sfruttando piccoli piedi per il destro. Alzarsi poi ancora un metro circa ed uscire alla destra del diedro su una cengetta e per rocce ancora leggermente strapiombanti fino al termine delle difficoltà.

Proseguire poi a piedi fino alla croce di vetta seguendo per pochi metri le catene della via ferrata.

Discesa

La discesa più semplice e più rapida è il canale dei Camosci che scende subito sotto la vetta dello Zucco Pesciola.
Dalla croce di vetta del Campelli, seguire il sentiero di cresta che con qualche su e giù conduce alla cimetta che si trova a metà strada da il Campelli e il Pesciola.
Da qui, scendere con alcuni tratti ferrati piuttosto verticali fino alla sella sottostante la vetta del Pesciola da cui parte il canale dei Camosci (discesa su sfasciumi con traccia di sentiero segnalata da ometti). In pochi minuti si arriva alla base della parete e si prende il sentierino che in mezza costa riporta sulla strada e poi a ritroso fino al rifugio Lecco.

Giudizio

Via molto bella e tutt’altro che banale, da affrontare con attenzione soprattutto se bagnata (cosa probabile). La chiodatura è sufficiente alla progressione ma è piuttosto lunga. Noi abbiamo usato un paio di cordini come integrazione in tutta la via. Nessun friend e nessun dado. Valutate voi. La roccia è molto bella: sembra di essere in Dolomiti! Fateci sapere poi se siete d’accordo con noi sulla gradazione dell’ultimo e del primo tiro che abbiamo maggiorato rispetto ai gradi originali dati da Comici.

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