Via Diedro Bramani allo Zucco di Pesciola

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PIANI DI BOBBIO (LC) 1.662mt – ZUCCO DI PESCIOLA 2.092mt – Via Diedro Bramani + Via Comune – Difficoltà IV+ (passi di V) – Sviluppo arrampicata 175mt

Questo weekend avevamo una responsabilità: portare due amici che non avevano mai scalato in via a provare questo tipo di esperienza, facendogli anche un po’ di scuola sulle manovre necessarie, uso dell’attrezzatura di protezione, nodi etc.

Dopo lunga meditazione su cosa scegliere, siamo giunti alla conclusione che lo Zucco Pesciola si prestava molto bene per queste attività in quanto le vie sono ben protette da fittoni resinati ma offrono comunque la possibilità di proteggersi autonomamente e di fare esperienza sulle manovre.

Il Diedro Bramani non è una via facilissima, anzi. Ma i ragazzi in falesia scalano bene quindi eravamo certi che non avrebbero avuto problemi per il grado (difatti poi sarà uno di loro a risolvere il tiro chiave!).

Avevo fatto questa via diversi anni fa con gli amici dell’Armata Brancaleone ma al penultimo tiro avevamo dovuto abbandonarla per una grandinata che non ci dimenticheremo più, di conseguenza eravamo contenti anche io ed Erica di salire una via ancora non portata a termine.

Alla fine è stata una bella soddisfazione per tutti in quanto la via è molto bella, atletica e tutt’altro che banale, su roccia ottima, tranne i soliti sfasciumi sulle cenge.

I nostri amici si sono divertiti e hanno fatto esperienza, noi abbiamo approfittato della loro cazzimma per farci mettere su la corda sul tiro più duro, dopo un tentativo da me fallito nel passo centrale causa roccia bagnata e culo stretto 😛

Avvicinamento

Dal parcheggio della funivia di Barzio, salire ai piani di Bobbio usando gli impianti oppure tramite il sentiero (noiosetto) che raggiunge la stazione a monte in circa 1h e 40 minuti.

Dall’arrivo della funivia seguire le indicazioni per il Rifugio Lecco e una volta raggiunto infilarsi nel vallone del Pesciola / Campelli.

Abbandonare la sterrata e scendere sulla destra seguendo un sentierino che quasi in piano conduce sotto la verticale della cima del Pesciola e che poi continua risalendo verso la base delle pareti. Giunti in prossimità della montagna, continuare seguendo la traccia di sinistra che in altri 5 minuti porta all’attacco della via Comune e della Variante delle Guide indicate da una scritta in nero a pennarello e da una linea di fittoni (30/40 minuti circa dalla funivia).

Descrizione dei tiri

Come per la via Gasparotto i primi 3 tiri si possono salire sia dalla via Comune sia dalla Variante delle Guide, a vostra discrezione. Noi abbiamo scelto la via Comune.

Per lo schema della via, vedere le foto a fondo articolo.
Le foto della Via Comune (primi 3 tiri) le trovate nella relazione della via Gasparotto mentre qui riportiamo solo le foto del Diedro Bramani.

VIA COMUNE

  1. III (20mt) – Attaccare il diedro/camino e poi spostarsi sullo spallone di destra seguendolo con facili passi fino alla sosta su terrazzino.
  2. IV+, IV, V- (30mt) – Salire il muretto verticale alla destra della sosta con passo atletico ma con ottimi appigli. Seguire poi un canalino / diedro che obliqua in direzione sinistra per alcuni metri e poi un diedrino più verticale fino a raggiungere un terrazzo dove si trova il vecchio anello di calata. Attaccare quindi la spaccatura di sinistra che si rimonta con un primo passo piuttosto duro (5b). Forse rinunciando alla protezione del fittone e salendo sullo spigolo sinistro è più facile, ma non ci ho provato.
    In ogni caso eventualmente i due passi di quinto sono azzerabili grazie ai fittoni.
  3. III, poi I (50mt) – Superare un facile diedrino sopra la sosta fino ad un “sentierino”. Evitare di salire verticalmente ma spostarsi a sinistra verso un secondo diedrino che conduce sulla terrazza erbosa mediana che va seguita camminando fino alla parete successiva. La sosta con catena è dritta di fronte rispetto al punto di uscita con la scritta Bramani in nero sopra alla catena.

VIA DIEDRO BRAMANI

Si attacca a sinistra dello spigolo della via Gasparotto salendo dapprima per spigolo e poi per il grande diedro che caratterizza questa via.

  1. IV+ (30mt) – Attaccare lo spigolo a destra della sosta e portarsi alla base del diedro Bramani. Salire dapprima sulla parete di sinistra del diedro andando poi a spaccare sul lato opposto per poter spittare (le protezioni sono tutte sulla parete di destra).
    Salire nel diedro con passi abbastanza agevoli nella prima parte fino ad una piccola spanciatura più difficile (si può entrare brevemente nella fessura per alzare i piedi e poi uscirne subito dopo. Volendo è anche presente un vecchio chiodo nella fessura come integrazione alle protezioni). L’uscita sulla cengetta di sosta regala un ultimo passo più brividoso e spittato un po’ più lungo che conclude in bellezza il tiro.
  2. III/IV (20mt) – Si prosegue nel diedro a destra della sosta, poi su placca a sinistra del diedro fino alla sosta su terrazzo, alla base di un diedro strapiombante che per fortuna non va salito direttamente 😉
  3. V (30mt) – Tiro chiave. Viene dato generalmente V- ma abbiamo dato mezzo grado in più in quanto il pezzo più duro era bagnato e non è stato facile risolverlo.
    Salire sulla placca a destra della sosta con passi ben protetti fino a raggiungere una spalla leggermente strapiombante dove bisogna obliquare a sinistra seguendo la fessura con piedi poco pronunciati e nel nostro caso mani umidicce (chiodo più lungo ma passaggio comunque sicuro).
    Dopo lo strapiombo proseguire verticalmente nel diedro (noi abbiamo trovato la placca bagnata e quindi ci siamo alzati a sinistra su strapiombino ma con buone mani) e poi con passi un po’ più facili fino ad un terrazzo con comoda sosta (che si trova a destra dietro ad un masso).
  4. IV/III (20mt) – Proseguire nel diedro di sinistra con un primo passo più verticale fino ad uscire sul terrazzone finale, a pochi metri dalla cima del Pesciola.

Discesa

Dalla vetta scendere per un sentiero evidente in direzione del Campelli (lato opposto rispetto al rifugio Lecco) fino ad una forcella dalla quale scende un canale sfasciumoso che in pochi minuti riporta sul ghiaione da cui attaccano le vie (attenzione che rimane innevato fino a tarda primavera, quindi nel caso portare scarponi o ramponi).

Proseguire in discesa fino a riprendere il sentiero a mezza costa dalla parte opposta della valletta e poi a ritroso fino al rifugio Lecco e agli impianti.

Giudizio

Via che si svolge integralmente in diedri e placche con alcuni passi atletici e non banali, ma di soddisfazione. La protezione a fittoni è sempre sicura e a tratti ravvicinata lasciando però più lunghi i passi chiave.

Il caminone del primo tiro del Diedro Bramani è forse il più bello e caratteristico della via seguito dalla placca del tiro chiave che ci siamo goduti un po’ meno perché molto umida e a tratti bagnata.

Nel complesso una delle vie più interessanti da noi fatte nel gruppo del Pesciola / Campelli.
Consigliata!!

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