Albard (AO) 600 m s.l.m. – Monte Coudrey – Arrampicata sportiva – Difficoltà 6a+ (5c obbl.) – Sviluppo 200 m – Esposizione Sud
Per trascorrere questo bel weekend primaverile, abbiamo deciso di trasferirci per un paio di giorni in bassa val d’Aosta, alloggiando al comodo campeggio Mombarone che rappresenta un’ottima base per scalare in quest’area.
Come idea per il primo giorno, eravamo curiosissimi di salire l’ultima nata qui ad Albard, ovvero la via Margherita, aperta solo un mese fa (aprile 2025) da Amabile Ramella Cravaro, Fulvio Chilò e Fabrizio Bazzocchi.
La via attacca nei settori alti e consta di ben 10 lunghezze, dote abbastanza rara per le vie sul monte Coudrey (fatta eccezione per Doctor Jimmy e I love you Sylvie che sono anche più lunghe).
Come si evince dal titolo, si ha la sensazione che siano proprio due vie in una, in quanto la prima parte (prima della cengia) ha difficoltà ben più modeste rispetto alla seconda parte, che invece offre una notevole continuità sul 6a/6a+.
La cosa bella è che la via è stata chiodata in modo ravvicinato sui tiri più impegnativi e quindi ci si sente tranquilli nel provare i passi, mentre sui tiri più semplici la chiodatura è normale, da via.
Per ulteriori dettagli vi rimandiamo al giudizio e alle foto in calce all’articolo.
Avvicinamento
Dal parcheggio alto di Albard di Bard, imboccare la sterrata verso nord e dopo una ventina di metri prendere il sentiero a sinistra che in breve conduce ad un ponticello che va superato.
Da qui si inizia a salire nel bosco costeggiando a tratti dei muretti a secco e seguendo il sentiero 1b fino ad uscire su un piccolo terrazzo panoramico dove si svolta a destra.
Dopo un altro tratto nel bosco, si sbuca su un pratone con una baita diroccata che va superata.
Si raggiunge un settore roccioso nel bosco dove si trovano le vie Gary and Eric e Fragile e si risale a destra di quest’ultima seguendo la traccia fino ad uscire nuovamente in una radura con delle evidenti placche appoggiate che appartengono al settore Pilier del Forte.
Oltrepassare l’ultima via a destra e rimanendo alti sulle placche, individuare un cavo metallico che va seguito (non scendere usando le corde fisse!).
Si sale ancora nel bosco per labile traccia fino a raggiungere il settore superiore dove sulla destra attacca la via Margherita indicata da una targhetta nera alla base (circa 50 minuti dal parcheggio) accanto ad un bellissimo castagno secolare.
Per chi come noi è avvezzo a perdersi, abbiamo preso le coordinate gps dell’attacco 😉
Descrizione dei tiri
- L1 – 5a (20m) – Salire l’avancorpo in diagonale destra, seguire una spaccatura, rimontare dei massi e salire infine una bella placchetta fino alla sosta.
- L2 – 4b (25m) – Placca appoggiata e lavorata. Dritti fino alla sosta.
- L3 – 5b (10m) – Ci si sposta a destra e si sale in verticale superando uno strapiombino ammanigliato uscendo poi su un terrazzino. Sosta su albero prima della parete successiva.
- L4 – 5c (20m) – Alzarsi un paio di metri e traversare delicatamente verso destra, quindi salire la bella placca verticale fino alla sosta.
- L5 – 4a (15m) – Brevissima placchetta lavorata dalla quale si esce nel bosco. Sosta su albero.
- Trasferimento – Ci si sposta per una ventina di metri verso destra fino alla scritta su roccia che indica l’attacco della seconda parte.
- L6 – 4c (25m) – Placchetta verticale all’inizio, poi per terreno più appoggiato fino alla sosta.
- L7 – 6a / 6a+ (20m) – Stupendo muro verticale con placca tecnica a tacche, di movimento. Passo chiave poco prima di uscire dal muro.
- L8 – 6a / 6a+ (20m) – Verso sinistra fino alla base di uno strapiombo che si risale in diagonale destra con ottime lame. Ultimo passo con migliori appigli sulla sinistra.
Tiro fisico ma non difficile. - L9 – 6a / 5a (20m) – In verticale fino ad entrare in un diedro, quindi a destra con passo delicato sulla placca appoggiata e infine di nuovo dritti con arrampicata più semplice fino alla sosta.
- L10 – 6a / 6a+ (15m) – Il tiro ufficiale di Margherita è quello a sinistra della sosta (ignorare spit a destra). Salire per placca delicata, superare un tettino sfruttando piccole prese sulla destra ed alzarsi fino al termine del muro dove si aggira a destra lo strapiombo finale raggiungendo la sosta sulla placca appoggiata.
Discesa
Con due doppie si torna sulla cengia intermedia, quindi andare a destra, faccia a valle, ed imboccare una traccia in discesa che con bolli e ometti non sempre visibilissimi riporta fino al sentiero principale e a ritroso fino al parcheggio.
Giudizio
Bellissima via con arrampicata divertente e di soddisfazione. Anche i tiri facili sono molto piacevoli.
La roccia è ottima su tutto il percorso, la chiodatura è perfetta e regala moltissima sicurezza: un po’ più lunga sui tiri facili, cortissima sui tiri impegnativi.
Inutile dire che le protezioni veloci sono del tutto… inutili.
Le soste sono comode nella prima parte della via fino alla cengia, mentre nella seconda parte sono spesso appese e più scomode, consideratelo quando ci sono più cordate in via (cosa che accade frequentemente!).
L’unico difetto che possiamo imputare a questa via è legato al fortissimo vento che abbiamo patito nella parte superiore e che ci ha fatto impazzire non poco, togliendoci un po’ di gusto nella scalata.
Purtroppo, sia le vie di Albard sia quelle del Paretone di Machaby sono spesso battute da un forte vento ed è raro riuscire a trovare calma piatta da queste parti.
Fortunatamente, si è sempre al sole e questo aiuta un po’ a mitigare.
Le stagioni migliori per affrontare questa via sono sicuramente la primavera e l’autunno.
D’inverno il vento rischia di essere davvero troppo freddo mentre in estate è probabile soffrire il caldo vista la quota non troppo elevata e la piena esposizione sud.
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