Capo Noli (SV), Roccia del Leone, 20 m s.l.m. – Arrampicata, Difficoltà max IV (III obbl.) – Sviluppo: 180 m circa – Esposizione Sud/Sud-Est
Secondo giorno del nostro weekend lungo finalese: la giornata è calda, il sole splende, il mare è calmo, non tira vento quindi ci sono tutte le condizioni per affrontare questa che più che una via è un percorso alpinistico, date le difficoltà assai moderate: in una decina di minuti di auto da Finale superiamo Varigotti e puntiamo a Capo Noli, non prima di aver fatto colazione con una lussuriosa fügassa.
Il bello di questa via è l’ambiente, certo non l’arrampicata, ma quello vale tutto: se siete al limite del grado per le più impegnative In Scio Bolesomme e Traverso del Capo o semplicemente non avete voglia di sbattervi, questa Cercando sul mare è una validissima alternativa per respirarne comunque il profumo e ascoltare il respiro delle onde.
Lasciamo al giudizio finale le indicazioni più tecniche, noi ci siamo divertiti! Essendo questo il percorso più facile non è scontato trovarsi da soli, anzi, in genere di cordate ce ne sono molte. Noi abbiamo trovato addirittura degli entusiasti americani 😀
Nonostante l’affollamento la via si porta a casa rapidamente, lasciando il tempo per una falesiata a Nolitudine (vedi link a fine articolo) oppure per una visita alla bella Grotta dei Falsari, che è subito sopra l’attacco della via.

La parte più pericolosa è decisamente l’avvicinamento a piedi lungo l’Aurelia, qui piuttosto tortuosa e solitamente percorsa non solo dai mezzi ordinari ma anche da frotte di ciclisti.
Avvicinamento
Noi abbiamo individuato due possibilità di parcheggio, una a monte l’altra a valle dell’attacco, che si trova in corrispondenza della Roccia del Leone, lungo la Statale Aurelia, presso Capo Noli.
Se c’è posto (SE) è conveniente parcheggiare a Nord della Roccia del Leone: proseguendo verso il promontorio di Capo Noli, all’uscita della breve galleria, c’è uno slargo che costituisce una corsia supplementare della statale, in un punto abbastanza largo da consentire la sosta di un paio di auto. Consentire NON significa che la cosa sia legittima! Noi abbiamo lasciato qui l’auto due volte e c’è sempre andata bene, ma valutate voi. Fondamentale è – comunque – non ingombrare la corsia che deve restare percorribile.
Da qui bisogna dirigersi a piedi verso sud, alla Roccia del Leone (5 minuti).
Altrimenti, a Sud della Roccia del Leone, oltre la Galleria del Malpasso (o appena prima, dipende da che parte venite), sono presenti dei parcheggi regolari lungo l’Aurelia, a servizio della spiaggia limitrofa: da qui bisogna andare a piedi verso nord fino al Leone (10 minuti).
Vi sono un paio di piccoli slarghi anche lungo la banchina stradale dell’Aurelia lato monte, dove ci sta giusto una macchina, ma a nostro parere ci vuole un po’ di pelo a lasciare lì l’auto 😉
Giunti alla Roccia del Leone si scavalca il guardrail in corrispondenza di un cordone con lucchetto e si scende a piedi o calandosi la rampa sassosa e vegetata che porta ad un terrazzino alla base della scogliera, dove attacca la via, che si percorre verso destra (nord) faccia a monte.
Descrizione dei tiri
- L1 III – 50 m (concatenamento di 2 tiri): si traversa scendendo verso una roccia scura di conglomerato all’apparenza fragile e delicato, che si doppia, per poi risalire sull’opposta parete e proseguire prima in leggera salita poi in leggera discesa fino alla sosta su fix e clessidra presente sullo spigolo della scogliera;
- L2 III – 30 m: dallo spigolo traversare in costa per una decina di metri, poi si scende fin quasi al mare per risalire infine fino alla sosta su terrazzino;
- L3 IV – 30 m: si gira dietro al pilastro e si traversa scendendo di qualche passo, poi si risale su un terrazzino dove si sosta;
- L4 IV – 30 m: continuare a traversare doppiando lo spigolo poco oltre la sosta, per salire poi a quella successiva su piccolo pulpito più o meno in mezzo alla parete;
- L5 IV, III – 50 m (concatenamento di 2 tiri): si traversa lungamente in orizzontale, per poi risalire qualche metro sullo spigolo dove si sosta (qui termina la parte di traverso);
- L6 III – 25 m: salire il breve muretto a destra della sosta e risalire sullo spigolo (spit poco visibile), per poi uscire nello spiazzo inghiaiato a margine dell’Aurelia. Sosta su singolo spit su masso oppure su guardrail della strada.
Giudizio
Come detto questa è l’alternativa “facile” a In Scio Bolesomme e Traverso del Capo con le quali questa via condivide comunque la bellezza dell’ambiente e la particolarità di trovarsi a pochi metri dall’acqua: per questo è fondamentale percorrerla con il mare calmo e niente onda 😉 Il mare ligure non perdona!
Dopodiché il fatto che non si superi mai il IV grado non significa che sia alla portata di chiunque: l’ambiente è per forza di cose isolato: infatti, pur trovandosi a poche decine di metri al di sotto dell’Aurelia il rumore delle onde e la risacca coprono eventuali richiami e il telefono non sempre ha campo, quindi – trattandosi poi di un traverso – sia il primo sia il secondo di cordata devono essere totalmente autonomi e in grado di districarsi da possibili difficoltà.
La cosa bella è che il rumore del traffico soprastante non si sente per niente.
Fatte queste doverose premesse, la roccia è super (incredibile ma vero, il grip è fantastico e nel 90% dei casi è stabilissima), bella anche a vedersi con le sue sfumature perlacee, le protezioni in loco abbondanti (da verificare, anche per l’azione corrosiva della salsedine), in molti punti quasi si cammina… quindi goduria pura!
Ci si può davvero rilassare facendosi trasportare dal dolce suono delle onde e rapire dal blu del mare.
Lo shock sarà poi tornare sulla trafficata Aurelia 😉
Per il caldo e la piena esposizione sud pensiamo sia assolutamente da evitare d’estate.
Consigli per gli acquisti pippe-friendly, finalese e dintorni:
Alla Rocca di Perti
– Via Smaram
– Via del Vecchio
– Via Simonetta
– Via col Vento
Al Monte Cucco
– Campanile, Spigolo Sud
– Via il Gufo e Via La Torre
Falesia degna di menzione perchè particolare per l’ambiente
(ce ne sono mille, ovviamente, ma questa se non la conoscete merita una visita)
– Nolitudine a Capo Noli
Articoli correlati
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.



















Lascia un commento