Cinque giorni ad Ailefroide: arrampicare negli Écrins


L’idea di visitare gli Écrins nasce dalla suggestione di due libri, anzi di due novel story: Il Lupo” e “Parete Nord“, editi da Ippocampo, di Jean Marc Rochette. Le illustrazioni formidabili di questi volumi fecero nascere un desiderio, che si è concretizzato tre anni dopo e in un modo diverso da quanto prefigurato: se i libri sono tutta neve, ghiaccio ed alta montagna noi invece vivremo l’estate, con temperature nettamente sopra la media (leggi: un caldo che si schianta!) e ci limiteremo a scalare in basso, senza avventurarci sul Glacier Blanc.

Sconfiniamo al Colle dell’Agnello (2.748 metri s.l.m.), il secondo valico alpino più alto d’Italia e il terzo d’Europa

Nelle intenzioni c’erano ovviamente anche i 4.000 della zona, ovvero le Barre des Écrins e le Dome des Neiges, tant’è che in auto avevamo anche picche, ramponi e chiodi da ghiaccio: nulla di fatto per mancata condizione fisica (le ginocchia di Erica che fanno cilecca), ma soprattutto perchè le condizioni al contorno con queste temperature non erano nè buone nè godibili.

Ci siamo comunque divertiti: questa zona è un vero paradiso di granito, dove puoi uscire dal campeggio direttamente con l’imbrago addosso, con l’unica preoccupazione di scegliere la tua parete e la tua via. Per questo procurarsi la guida è fondamentale… anzi, non la guida, ma LE guide! Esistono guide specifiche per boulder, multipitch e falesie, bei libroni compatti di cui non si può fare a meno, soprattutto se si ha poco tempo.


Trovarle è facilissimo: le vendono in qualsiasi negozio di montagna, ce ne sono sia ad Ailefroide sia a Vallouise-Pelvoux. Noi abbiamo acquistato quella delle vie multipitch edita nel 2022 dall’Association Topos Cambon “Oisans Nouveau Oisans Sauvage Livre Est” (ci sono ben 547 vie tra Écrins, Cerces e Briançonnais).

La Guida

Ecco, consultare la guida non è facilissimo e no, …non perchè è scritta in francese! Quello sarebbe il meno!

Contrariamente a quelle a cui siamo abituati in Italia non c’è nulla di didascalico: le descrizioni delle vie sono inframmezzate da box informativi, storie, rimandi, le planimetrie anch’esse rimandano l’una all’altra ma con orientamenti diversi… insomma è un casino, soprattutto se non si conoscono i posti. Ed è un casino bellissimo, perchè traducendo si scoprono un sacco di cose. Però ci vuole impegno.

Diciamo che questa guida è espressiva e divertente, non sempre comodissima per uno straniero abituato a informazioni chiare e schematiche.

Per esempio, sarebbe stato fondamentale per noi avere immediata evidenza dell’esposizione delle varie vie.
Perchè?! Perchè…. “Anto’ fa caldo!!!!

La vietta del primo giorno (4 tiri su placca…) ci fa capire che qui se non si sta all’ombra, non si scala!
Siamo sulle pareti del settore Gramuson, chiodate di recente ma molto sporche: in compenso possiamo gettare l’occhio su tutta la valle

Il Clima, l’esposizione

Questo non ce lo aspettavamo, e magari fa parte del “pacchetto regalo” Estate 2023: il caldo torrido, cocente, abrasivo. Una settimana di cielo senza nuvole con la pelle che cuoce al sole meno filtrato dall’atmosfera più rarefatta dei 1.500 m di quota.

Gli unici contenti erano i boulderisti, che scalando nel bosco avevano sempre a disposizione zone d’ombra in cui era possibile – quantomeno – sopravvivere.

Un giorno abbiamo fatto una passeggiata nella valle di Celse Nière, verso il Refuge du Sélé, trovando refrigerio nelle acque del torrente glaciale: la temperatura superava i 30°C (per questo abbiamo evitato la salita verso il Glacier Blanc: probabilmente saremmo evaporati prima di raggiungerlo, detto questo qualche prode che ci andava, con lo zaino carico, lo abbiamo incrociato).

Fondamentale individuare le pareti all’ombra per scalare – non per fare prestazione – semplicemente per non liquefarsi.

La parete, limitrofa al campeggio, che gode sempre dell’ombra o quasi, è quella della Fissure. Le vie a sinistra della Fissure, ma anche la falesia posta ad una quota più bassa sulla destra, vanno in pieno sole in tarda mattinata / primo pomeriggio, mentre la Fissure resta sempre in ombra.

Le pareti de la Draye, da quanto abbiamo sperimentato, sono in ombra quasi tutta la mattina, falesia compresa, mentre quelle limitrofe dell’Engilberge e la falesia des Etoile nel pomeriggio inoltrato. Questo per citare spannometricamente solo alcune delle zone che si possono raggiungere comodamente a piedi dal campeggio.

Il campeggio

Appunto… il campeggio.

Il Camping Municipal d’Ailefroide è basico ed economico: in piena stagione pullula di umanità e scarseggia di bagni, che però – miracolo – sono sempre pulitissimi. Copre più o meno 17 ettari: tra zone nel boschetto, in campo aperto, riservate all’air camping, vicino al torrente ecc ecc crediamo che ognuno possa trovare la propria dimensione.

Dovrete comunicare in reception il numero minimo di giorni che intendete dedicare al soggiorno, ma tranquilli: potrete allungare il limite di volta in volta. Avrete una tessera per l’ingresso in auto, ma diciamo che se siete qui per arrampicare, il mezzo ve lo potrete anche dimenticare…

E’ possibile accendere fuochi fino alle 21.30.

All’interno del camping vi è una pozza molto bella di acqua gelida, che rappresenta una sfida e/o un’alternativa alla coda per la doccia 😀

Fuori dal camping ci sono un minimarket Sherpa e il pizzaiolo da asporto (mitico!! Grande lavoratore e pizze discrete) che in alta stagione va prenotato, pena mangiare tardissimo, e/o anche altre attività di ristorazione, su cui però bisogna fare qualche precisazione…

Il cibo

N.d.R.: scusate il campanilismo (cugini francesi, tappatevi le orecchie!)…

Se siete italiani con scarsa capacità di spesa mangerete maluccio: non perchè il cibo in sè sia cattivo, ma perchè – come anche in altri luoghi del mondo – dividere i sapori non è esattamente lo sport nazionale. Quindi preparatevi alla frutta nell’insalata, alle salse nella frutta e – in sostanza – a trovare dal primo al dessert serviti nello stesso piatto. Ricordate che le salse non sono mai a parte. Mai.

Poi va detto che noi abbiamo fatto una pessima figura con la raclette, che è stata massacrata dall’inesperienza senza alcuna pietà, ma questa è un’altra storia 😀

Se avete intenzione di stare in campeggio il consiglio è quello di attrezzarvi per cucinare: l’esperienza della ristorazione da queste parti vi darà scarse soddisfazioni facendovi spendere al contempo un bel po’ di soldi.

Veniamo alle cose serie: l’arrampicata

Qui non c’è modo di annoiarsi: qualsiasi grado abbiate o vogliate superare, troverete pane per i vostri denti. Trad o multipitch sportive, c’è solo l’imbarazzo della scelta. E ovviamente molto affollamento, che però si disperde sul territorio, visto il numero rilevante di monotiri, boulder e multipitch.

Per quello che abbiamo visto noi la roccia (granito in questa zona, mentre nel Briançonnais è calcare) è sempre eccezionale, anche sulle vie più ripetute. Sempre per quello che abbiamo visto, se una via è chiodata sportiva non si trovano runout assurdi e la chiodatura è sicura. E’ un posto dove si può stare e sperimentare.

Se non fosse stato per la cappa di calore che ha investito tutte le Haute Alpes in questa stagione e per la scarsa conoscenza del territorio (… e per le ginocchia di Erica e per una pseudo intossicazione alimentare… o forse stiamo invecchiando?! 😀 😀 ) avremmo potuto fare di più, ma torneremo. Probabilmente in una stagione più fresca 😉

Le vie lunghe che abbiamo portato a casa:

Se volete cimentarvi in una ferrata molto carina:

Poi, va detto, qui c’è spazio per tutto: passeggiate, mountainbike, parapendio, torrentismo e chi più ne ha più ne metta!

Nei dintorni

La zona è ricchissima di attrattive, sia “montagnine” sia non: i paesaggi delle Haute Alpes, delle Alpi del Delfinato, sono bellissimi, ampi, maestosi. La cittadina di Briançon è graziosa (molto turistica) e merita una visita anche veloce, poi, nella valle di Serre Chevalier si apre un altro mondo, anche a livello di arrampicata: se le temperature avessero consentito una qualche attività diversa dal sollevamento birre, ci saremmo fermati qualche giorno in più da queste parti 😀

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