Cima Sasso Bianco – cresta panoramica sull’Alto Lario

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Loc. San Bartolomeo (CO) 1.203 m s.l.m. – Cima Sasso Bianco 2.397 m s.l.m. – Trekking / Alpinismo – In estiva difficoltà EE, in invernale difficoltà F+, Dislivello 1.250 m circa – Sviluppo 12 km circa – Esposizione varia (sud e nord-est)

Se volete qualcosa di veramente panoramico, dove lo sguardo può spaziare su tutta la Val Chiavenna, il Lago di Mezzola e il Lago di Como, il Ligoncio, il Manduino, il Legnone… insomma su una vastità di vallate e cime, dovete proprio venire da queste parti!

Noi avevamo avuto un primo assaggio con il Monte Berlinghera qualche anno fa e siamo tornati per qualcosa di un pochino più impegnativo, ma comunque allineato al nostro attuale livello di allenamento.

Questo giro percorre una facile cresta, che però può assumere sfumature diverse a seconda della stagione ed eventualmente dell’innevamento (vedere Giudizio alla fine); inoltre spesso le nubi tendono ad incastrarsi tra le cime, quindi conviene valutarlo in giornate con ottima visibilità. A noi poteva andare peggio: nuvole che andavano e venivano ci hanno permesso di godere, a tratti, di magnifici scorci, ma ci hanno praticamente avvolto proprio sulla cima 😉

Anche per questo non ci siamo presi la briga di fare gli ultimi metri per il vicino Sasso Canale.
O ad essere del tutto onesti… abbiamo iniziato a sognare la birra e il tagliere che ci aspettavano a valle 😀 😀 😀

Fino all’Alpe di Mezzo si tratta di un percorso facile facile e adatto ai più, che volendo si può allungare di poco, fino alla Bocchetta di Chiaro e alla sua altalena gigante. Aggiungendo un altro po’ di dislivello si può puntare al Berlinghera mentre se volete qualcosa di più impegnativo ma assolutamente non estremo questo che vi raccontiamo qui è sicuramente un giro interessante!

Percorso

Dopo aver percorso gli stretti tornanti che da Gera Lario/Sorico risalgono il versante sud della montagna si parcheggia nei pochi posti presso la Chiesa di San Bartolomeo (1.203 m), che sembra tutto fuorché una chiesa!

Da qui parte subito il sentiero (sono due, ma si congiungono) ripido nel bosco che dopo poco arriva alla mulattiera che, in leggera salita, porta all’Alpe di Mezzo e Pescedo (1.540 m). E’ abbastanza strano vedere un tale agglomerato di baite in questa valle nascosta, non te lo aspetti: peccato per i piloni dell’alta tensione, piazzati proprio in mezzo, che rovinano un po’ l’atmosfera.

Sempre stando sulla mulattiera si prosegue per la Bocchetta di Chiaro a 1.670 m (si trovano le indicazioni poco prima che la carrabile svolti in direzione Pescedo) prendendo il sentiero. Alla bocchetta troverete ad aspettarvi un’altalena gigante che si vede già dal basso: fateci un giro, perchè dondolarsi vista lago ha il suo perchè!

Dalla bocchetta si risale il versante opposto (presente una traccia, ma dopo si rintracciano anche i segni bianco rossi del sentiero) a quello del Berlinghera, aggirando le rocce di cresta sulla sinistra. La cresta vera e propria si guadagna poco dopo, si cammina prima su erba poi tra rocce e roccette, sempre seguendone il profilo. Se sarete fortunati potrete spaziare con lo sguardo a sinistra verso il Lago di Como e a destra verso la Val Chiavenna.

Si prosegue lungamente in cresta senza difficoltà, oltrepassando il Bivacco del Cagnolino Rocco e un incredibile lunghissimo muro a secco che divide i pascoli, fino a che il sentiero passa sul versante destro tra rocce più grandi e, nel nostro caso, neve: i traversi che seguono, se innevati, vanno affrontati con molta cautela e possibilmente con i ramponi. Con un ultimo tratto in salita si arriva di nuovo in cresta e poi in vetta: si incontra prima una sorta di antenna/ripetitore e poco oltre un grosso ometto sulla sommità del Sasso Bianco (2.397 m).

Proseguendo, scendendo e risalendo abbastanza brevemente si raggiunge invece la cima del Sasso Canale.

La discesa si svolge a ritroso: arrivati al lunghissimo muretto a secco in prossimità del Bivacco del Cagnolino Rocco lo si può seguire scendendo, compiendo così un mini anello che salta l’ultima parte di cresta e ci fa arrivare tra le baite dell’Alpe di Mezzo, dalle quali si prosegue come per l’andata.

Giudizio

Escursione bellissima e godibile, in cui l’unica parte che ci sentiamo di sconsigliare a chi non ha un minimo d’esperienza e piede sicuro (ramponato) è quella finale su neve, delicata ed esposta. Neve che presumibilmente tra un po’ si scioglierà, eliminando questa difficoltà dal percorso.

Il dislivello complessivo supera i 1.200 metri su uno sviluppo comunque non indifferente, ma il panorama – nuvole a parte – ripaga di tutta l’eventuale fatica lungo tutto il percorso. E se la giornata non sarà proprio perfetta… beh avrete la sensazione di camminare tra le nuvole!

Abbiamo avuto la fortuna di vedere un’aquila volteggiare proprio sopra la nostra testa, questo anche perchè il luogo era davvero stranamente molto tranquillo: oltre a noi solo altri due ragazzi lungo il sentiero, nella parte alta.

L’Alpe di Mezzo e Pescedo sono invece località frequentate anche da chi semplicemente vuole fare una passeggiata in natura e in un posto bellissimo, aperto, ameno e solivo.

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

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