Cima Roma: scialpinismo e ciaspole nel cuore delle Dolomiti

Parcheggio Campo Carlo Magno, Madonna di Campiglio (TN) – Rifugio Boch, Stazione Intermedia Cabinovia 2.085 m – Passo Grostè 2.505 m s.l.m. – Cima Roma 2.837 m s.l.m. – Difficoltà scialpinistica MS
da Rifugio Boch (Intermedio) a Rifugio Stoppani: disliv. compl. 450 m circa, sviluppo 2,7 km – evitabile con impianti –
da Rifugio Stoppani a Cima Roma: disliv. compl. 400 m, sviluppo salita 5,8 km

Una grande classica, diventata tale per tante buone ragioni (vedi anche Giudizio alla fine).
Innanzi tutto la bellezza del paesaggio, che in condizioni invernali è davvero magico: la Cima Roma, un tempo Rocchetta delle Val Perse, domina la Valle delle Seghe e ovviamente la Val Perse, permettendo così alla vista di spaziare fino al Lago di Molveno.

Il percorso, che superato l’arrivo della seggiovia attraversa le gobbe innevate al di sotto della Cima Grostè e della Cima Falckner, è davvero suggestivo, anche se, con i suoi continui saliscendi, non è proprio il massimo dell’espressione e della goduria come scialpinistica! Ottimo, invece, con le ciaspole.

Abbiamo scelto di complicarci la vita partendo non dall’arrivo degli impianti del Grostè bensì dalla stazione dell’intermedio, aggiungendo circa 450 m di dislivello: se per chi scia potrebbe non essere un problema essendo molto più rapido in fase di discesa, con le ciaspole si rischia di allungare davvero troppo i tempi dell’escursione, viste anche le poche ore di luce che questa stagione (dicembre) offre, essendo tra l’altro l’itinerario facile ma in sé piuttosto lungo.

Dunque, a voi la scelta, con il senno di poi se si vuole esser certi di portare a casa la cima con le ciaspole, scendendo poi con la cabinovia, meglio sfruttare gli impianti …fino in fondo! Così facendo il dislivello diventa minimo e anche la distanza più che accettabile.

Avvicinamento

Dal parcheggio dei Fortini alla base degli impianti del Grostè di Madonna di Campiglio, è possibile salire con la cabinovia fino al Rifugio Stoppani – 2.500 m s.l.m. (oppure fermarsi all’intermedio a quota 2.085 m circa, come abbiamo fatto noi… oppure non usare affatto gli impianti! A seconda della vostra gamba e della vostra velocità 😉 si può anche partire da Campo Carlo Magno a 1.650 m).

In genere la traccia scialpinistica è rintracciabile a partire da valle: discostandosi a tratti dagli impianti di risalita ed evitando le piste conduce fino al Rifugio Stoppani, riuscendo ad essere molto gradevole (prima parte nel bosco, poi su terreno più aperto parallelamente alle pareti della Pietra Grande).

Percorso

Dallo Stoppani si risale il breve tratto che conduce fino all’arrivo della seggiovia Grostè Express e qui possiamo finalmente lasciarci alle spalle il casino e la ressa delle piste. Un tratto in salita conduce fino al passo vero e proprio, dove il percorso, evitando le grosse buche che incidono il terreno, prosegue lungamente con continui saliscendi in direzione SE.
Sulla destra le pareti della Cima Grostè e Falckner, da cui ci si tiene a debita distanza.

Superata una piccola croce, prendendo a destra, si scende di poco per poi risalire lungo il versante Nord di Cima Roma, fino ad una forcella.

Qui a seconda delle condizioni di innevamento, potrebbe essere necessario togliere gli sci per alcuni metri in modo da superare sulla sinistra un tratto ripido e roccioso di pochi metri.

Si prosegue poi per altri 50 m circa fino alla croce di vetta (quest’anno non l’abbiamo trovata: sarà in riparazione?!), dalla quale si ha una vista sublime su entrambi i versanti del Brenta.
In una giornata tersa come quella che abbiamo trovato noi, lo sguardo spazia liberamente fino a tutti gli altri gruppi dolomitici, ben visibili e distinguibili dalla vetta.

Discesa

Per le ciaspole, uguale alla salita. A meno che non ne abbiate da vendere o possiate disporre di più ore di luce, conviene arrivare agli impianti e poi scendere con essi fino a valle.

Con gli sci, invece, ripercorrere a ritroso l’ultima parte della salita (100 m circa) per poi abbandonare le proprie tracce continuando a scendere fino in fondo all’altopiano, direzione sinistra faccia a valle.

A questo punto rimettere le pelli e risalire per circa 50 m di dislivello fino a reincrociare la traccia dell’andata che si trova alla propria destra sopra un’evidente spalla e procedere a ritroso fino agli impianti.

Per scendere con gli sci fino a Madonna di Campiglio, seguire le piste fino all’intermedio del Grosté, poi prendere la pista di sinistra (faccia a valle) fino alla seggiovia Boch dove è necessario ripellare per circa 100 m per raggiungere le piste dello Spinale dalle quali, superata la malga Montagnoli e un breve pezzo in piano, si prende la pista di destra che riporta alla base della cabinovia del Grosté e al parcheggio di Campo Carlo Magno.

Se si vuole evitare l’ultima ripellata, dall’intermedio prendere invece la pista di destra e scendere lungo una strada nel bosco che però presenta tratti in falsopiano dove sarà probabilmente necessario spingere con le racchette fino a Campo Carlo Magno.

Giudizio

L’escursione merita per la bellezza dell’ambiente, che noi abbiamo avuto la fortuna di goderci in completa solitudine. Parliamo di fortuna, perché sulla traccia (mooooolto battuta) il rischio di trovare …frequentazione… è più che fondato.

Come scialpinistica infatti è sicuramente “facile” (data MS per lo più) quindi adatta ai principianti; costringendo a continue ripellate per le caratteristiche morfologiche del percorso stesso, non ci si aspetti chissà quale bellissima discesa, per questo ci sono escursioni più adatte!

Purtroppo nella zona del Brenta le scialpinistiche che regalano goduriose discese spesso richiedono un notevole effort fisico e a volte, anche qualche passaggio alpinistico.
Tra le nostre passate esperienze vi segnaliamo la salita che passando dalle Cascate di mezzo di Vallesinella arriva fino al Rifugio Tuckett… e volendo fino alla Bocca di Tuckett o alla Cima Sella.
Molto bella come scialpinistica e a tratti anche come discesa, l’opzione che da Brenta Bassa arriva fino al Rifugio Brentei e alla Bocca di Brenta, portata a casa da noi solo fino al Rifugio.

Come ciaspolata invece è particolarmente godibile, non faticosa e moderata come pendenze, nonostante la lunghezza (soprattutto se la fate dall’intermedio, aggiungendo più di 5 km): bisogna solo far quadrare i tempi di percorrenza con quelli degli impianti, nel caso si voglia evitare di scendere a piedi fino a valle.

Di facile accesso, è anche relativamente sicura, dunque …un grande classico! Noi ce la siamo regalata per inaugurare la stagione e testare il livello di allenamento (migliorabile 😀 😀 😀 )



Qui trovate il link agli impianti del Grostè, dove troverete orari ed aggiornamenti utili.

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