Akan – Mashu, Hokkaido: la terra dei laghi

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Il Parco Nazionale di Akan – Mashu per chi ama la natura è un’altra tappa imperdibile dell’Hokkaido (sul blog troverete articoli relativi a tutto il nostro itinerario, inserendo “hokkaido” come chiave di ricerca).

L’atmosfera che si respira è molto diversa da quella di Daisetstuzan: tre grandi laghi e boschi inaccessibili, alture nelle cui conche e vallate rimangono imprigionate le nubi che si trasformano in mari di vapore acqueo, qui risiede la più grande comunità Ainu dell’isola (abbiamo raccontato chi sono gli Ainu nell’articolo sul Daisetstuzan).

Noi ci abbiamo trascorso due giorni, beneficiando di uno dei campeggi più fighi di tutto l’Hokkaido e trovando casualmente il più bel rotenburo “free” tra quelli in cui ci siamo immersi.

Ma ovviamente non si può essere sempre fortunati: in questi due giorni, causa pioggia, non siamo riusciti a portare a casa una delle escursioni che avevamo programmato, ovvero quella sul Monte Kamui, dalla cui cima lo sguardo spazia sul bellissimo lago di Mashū (dicono il più bel lago del Giappone). Lo specchio d’acqua di questo lago per noi rimane un mistero, essendo stato sempre celato da un letto di nubi e da una cortina di pioggia che lasciavano ampio spazio all’immaginazione!
Ci abbiamo provato per ben due volte a raggiungere in auto il primo Osservatorio ma anche se a valle il meteo era decente, superati i primi due tornanti ci siamo sempre ritrovati immersi in una spessa coltre di nubi, che ci ha in ambo i casi dissuasi dal procedere a piedi lungo il sentiero.

Tuttavia di laghi ce ne sono almeno altri due, dunque ci siamo accontentati di quelli e di un giretto molto piacevole e alla portata di tutte le gambe lungo le coste della penisola di Wakoto, protesa sul Lago Kussharo (si tratta di una camminata su sentiero di 2.5 km, con facili sali scendi, protetta dal bosco, dove si possono vedere scorci interessanti del lago e qualche solfatara).

All’attacco del sentiero c’è un gradevolissimo rotenburo, ma noi ve ne consigliamo uno più appartato e ancora più bello… Ikeno-yu, un onsen dai riflessi turchesi abbastanza grande, la cui acqua termale si riversa nello specchio d’acqua del vicinissimo lago attraverso un breve canale. In questo caso la pioggia ci ha riservato un vantaggio: quando l’abbiamo raggiunto eravamo SOLI, a goderci l’onsen e il paesaggio fiabesco a mollo nell’acqua bollente, ovviamente nudi.
Per raggiungerlo occorre un’auto o una bici: lo troverete su GoogleMaps, fidatevi delle indicazioni, imbucate una stradina nascosta… et voilà!

L’altro lago, il terzo, sempre di formazione vulcanica, è quello di Akan: avremmo voluto vedere le marimo, ovvero delle alghe di forma sferica che esistono solo qui e in Islanda e Siberia. Bene, le abbiamo viste, ma solo nei gadget in vendita presso i numerosi negozietti spennaturisti, nel lago neanche l’ombra.
Per carità, sono carine e alquanto buffe, ma ficcate in un barattolo non sono interessanti come a vederle nel loro ambiente naturale…

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