Val Nardis: il varco meridionale per la Presanella

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CARISOLO (TN) VAL GENOVA LOC. PONTE VERDE (900 mt) – BIVACCO VITTORIO ROBERTI (2.205 mt) – disliv. positivo 1.300 mt – sviluppo 9km circa – trekking

Questo percorso lungo la Val Nardis altro non è che la prima parte della normale sud di accesso alla Cima Presanella: una normale assai poco battuta anche in estate, figurarsi a dicembre inoltrato!
La ragione della scarsa frequentazione di questo sentiero è da ricercarsi nella maggiore comodità della normale sud-est, forse tecnicamente più difficile ma comunque praticabilissima dopo la messa in sicurezza  a seguito del ritiro dei ghiacciai, più breve e con il grande vantaggio di avere come appoggio un vero e proprio rifugio -il Segantini- e non un semplice bivacco -il Roberti-. Questo ovviamente se percorsa in estiva, con il rifugio in esercizio: noi invece l’abbiamo fatta sempre in dicembre qualche anno fa (avevate dubbi??) approfittando del locale invernale del Segantini, in una stagione con pochissima neve (vedi qui).
Quindi… perché non sperimentare nello stesso periodo anche questa normale, più faticosa e dimenticata?!

Questa volta non avevamo velleità di raggiungere la cima, il freddo patito nella lunghissima notte di cui sopra ce lo ricordiamo ancora e soprattutto quest’anno c’è molta più neve. Neve che ci costringerà a tracciare faticosamente gli ultimi 300-400 metri di dislivello, affondando, nei punti di accumulo, fino alla vita.

Il sentiero sale ripido a tornanti sulla sinistra idrografica del Sarca, in Val Genova: per raggiungere il bivio, posto poco prima delle cascate di Nardis in loc. Ponte Verde, bisogna camminare per qualche centinaio di metri sulla strada asfaltata che percorre la valle, visto che la carrabilita’ di quest’ultima è inibita da una sbarra all’altezza dell’impianto Enel (causa ordinanza comunale, che interdice l’accesso alle auto nella stagione invernale).
Ci si addentra in una valle stretta e per nulla battuta, anche se la traccia del sentiero rimane evidente: qui un primo camoscio ci farà i versi, intimandoci di non disturbare: giustamente, siamo a casa sua.

Dopo meno di un’ora su traccia resa infida dal ghiaccio e dalle foglie secche arriviamo alla radura della Malga Nardis (1.471 mt), dalla quale il sentiero prosegue tenendosi sulla destra (faccia a monte) della Valle attraversando pietraie e boschetti di conifere, ruscelli ghiacciati e intagli laterali, salendo sempre in modo costante.
Il paesaggio si apre acquisendo respiro poco prima della Baita Fiori, all’altezza della quale intravediamo in lontananza il Bivacco Roberti e un secondo camoscio, che dopo averci addocchiato scivola facendo rotolare qualche pietra: come dargli torto, il terreno con le pietre verglassate e la neve fresca non è esattamente il massimo per la stabilità!

L’ultima parte di sentiero la faremo in neve fresca, seguendo i bolli rossi pitturati di fresco sulle rocce e faticando non poco: al nostro arrivo al bivacco, dopo 3.30 ore di cammino, due lepri alpine con il mimetico mantello bianco e una (forse) pernice bianca ci daranno il benvenuto muovendosi sullo sfondo della valle innevata, racchiusa dalle cime della Presanella e dal Passo dei Quattro Cantoni. In questa escursione abbiamo fatto il pieno di animali “timidi”… il che dimostra che qui non ci viene proprio nessuno!

Fa un freddo bestia, la giornata perfetta è resa letale dal vento che soffia gelido e che abbassa notevolmente la temperatura percepita. Ci fermiamo due minuti per studiare il Roberti, che non si sa mai (nove/dodici posti, coperte, stufa a legna) e poi ridiscendiamo velocemente: persone incontrate o avvistate ovviamente ZERO.

 

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