Punta Valnera e Punta Valfredda da Estoul – Val d’Ayas

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Parcheggio fraz. Estoul (Brusson – AO) 1.880 m s.l.m. – Punta Valnera 2.754 m s.l.m. – Punta Valfredda 2.944 m s.l.m. – Rifugio Arp 2.446 m s.l.m. – Trekking – disliv. complessivo 1.250 m circa – sviluppo complessivo 15 km circa

Rieccoci in Valle d’Aosta, che spesso “ci chiama” d’autunno: sì, perchè le sue valli sono dei giardini tanto sono belle e l’ampiezza dei paesaggi è unica. In questo giro ad anello lo sguardo si posa sul Monte Rosa, sul Cervino, sulla Grivola, sul Bianco… ma è altrettanto appagante guardare ad un metro dal proprio naso!

In alcune zone limitrofe avevamo già sperimentato l’esplosione di colori tipica della stagione: indimenticabili Les Pyramides Calcaires, o volendo stare sulla camminata il giro dei laghi di Champdepraz. Escursioni fatte proprio in questo periodo dell’anno.

La Val d’Ayas si trova ai piedi del Monte Rosa ed è una valle abbastanza dimenticata fuori stagione: per trovare un bar aperto (quello della seconda colazione stile hobbit 😛 ) abbiamo faticato non poco! Estoul è il punto di partenza di diverse escursioni: ne avevamo individuate un paio, optando poi per questo anello che ci ha lasciato incantati… anche se sicuramente l’alternativa non sarebbe stata da meno.

E’ anche la valle in cui è ambientato sia il libro sia il film “Le otto montagne” di Paolo Cognetti, e infatti abbiamo incontrato qualcuno alla ricerca dei luoghi narrati in questa storia 😉 ; se non la conoscete rimediate assolutamente, non importa se con la versione cartacea o cinematografica perchè sono belle entrambe e no, non faremo alcuno spoiler qui!

Avvicinamento automobilistico

Non ve lo vogliamo negare, la strada per raggiungere Estoul è lunghetta dal casello di Verres: in una 40ina di minuti si raggiunge prima Brusson e poi, piegando decisamente a destra e dopo parecchi altri tornanti, il parcheggio situato al termine del paese, molto grande e comodo.

Da qui attaccano subito i sentieri.

Percorso

Il nostro attacco si trova appena oltre l’ampio parcheggio: sono presenti i classici segnavia gialli valdaostani, che ci instradano attraverso un primo tratto di strada forestale; deviando a destra e abbandonandola dopo poco, si prende un sentiero che risale nel bosco, piegando ancora verso destra fino poi ad uscire su ampi pascoli (deserti in questa stagione, troppo freddo per le mucche 😉 ).

Si costeggia una macchia di palude, probabilmente un ex laghetto, si incontra la fonte di Valfredda, fino ad arrivare sotto l’anfiteatro roccioso nei pressi di un lago vero e proprio, il Lago di Estoul, proprio al di sotto della Bocchetta di Eclou: qui è possibile decidere se percorrere il sentiero “6a”, più facile, oppure il “6b”, più alpinistico, che consente di arrivare alla sopra citata bocchetta e poi seguire la cresta fino al Colle Valnera (presente foto nella gallery). Noi il 6b – non trattandosi di arrampicata 😀 😀 😀 – ce lo possiamo permettere, quindi opteremo per questo: passiamo in mezzo alle rocce costeggiando il laghetto, restando sulla sua destra… attentamente sorvegliati da un camoscio e un gruppo di stambecchi curiosi!

Arrivati alla bocchetta la cresta prosegue con tracce di sentiero e facili roccette, nel nostro caso rese infide dalla brina e da un velo di nevischio depositatosi probabilmente durante la notte: per questo siamo stati cauti, un errore qui può essere fatale (ovviamente tutto questo può essere evitato scegliendo l’altro percorso, che è un sentiero vero e proprio che conduce comunque alla Punta Valnera). Si passa proprio in cresta, ammirando il Lac Chamen che si trova proprio sotto di noi e sopra il lago di Estoul, sulla linea dei paravalanghe che si vedevano già dal basso, strane figure che da lontano sembravano i 10 piccoli indiani e che da vicino sono giganteschi.

Dalla Punta Valnera si ha un primo gustosissimo assaggio di quel che significa “visuale libera”: si vede tutto, dalle valli sottostanti alle cime più lontane e già innevate.

A questo punto si scende, attraverso il sentiero facile – anche se ripido – perdendo parte del dislivello guadagnato e trovandosi ad un altro bivio segnalato: qui è possibile interrompere il giro e scendere al Rifugio Arp oppure… risalire, guadagnando di nuovo la cresta che morbidamente porta alla Punta Valfredda. Se siete nei tempi e avete ancora gamba… non perdetevela perchè è semplicemente WOW!

Ocio a guardare dove mettete i piedi, perchè una volta in cresta distrarsi a guardare il Rosa e il Cervino sarà una forte tentazione 😀

Dalla Punta di Valfredda bisogna tornare al precedente bivio o ripercorrendo il sentiero dell’andata o scendendo a muzzo giù per roccette e prati. Da qui si scende al Rifugio Arp e da questo si segue la strada forestale… che è di una bellezza unica, anche lei! Dalla carrozzabile è possibile un’ulteriore deviazione per il Lac Literan, che si vede bene dall’alto e che dev’essere magnifico, racchiuso su una piccola altura e avvolto dai larici… per noi s’era fatta una certa, e abbiamo desistito.

Proseguendo lungo la strada e aggirando questo piccolo promontorio con il lago sono poi possibili una serie di tagli nei prati, che riportano al parcheggio.

Video riassuntivo della gita

Giudizio

Bellissima escursione, nè troppo nè poco impegnativa, che permette di toccare due cime in una botta sola, ognuna con una visuale diversa (quella che si gode dalla Punta Valfredda è strepitosa!!!)

Come detto in premessa non è solo ciò che si vede lontano ad essere meritevole: i boschetti di larici e conifere che si toccano alle quote più basse sono pura poesia, ma anche le strade forestali costeggiate da erbacee e arbusti coloratissimi e i pascoli e i laghetti… è davvero tutto una gioia per gli occhi.

Se siete fortunati come lo siamo stati noi, sarete accompagnati anche dalla fauna locale 😉 : avvistati camosci, stambecchi e falchi… effettivamente (e fortunatamente) di gente invece ne abbiamo incontrata poca 😀 probabilmente anche perchè dal parcheggio di Estoul sono possibili parecchi itinerari diversi.

Insomma… un gioiellino questa gita: dal punto di vista dell’impegno fisico come sempre ognuno dovrebbe valutare per se, fermo restando che si può scegliere se fare una cima oppure entrambe, e anche, rispetto alla Punta Valnera, se percorrere il sentiero o salire dalla cresta con facili roccette (che però possono esporre a pericoli se non si è a proprio agio su questo tipo di terreno).

Volendo, se proprio non si è in forma, è anche possibile rimanere bassi ma lasciateci dire che sarebbe un peccato!

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