Nuova via Andrea e Paolo alla Rocca du Fò. Perchè la Liguria ha un valore aggiunto: il mare (e la fügassa!)

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SAMBUGO (o Sambuco), VAL CERUSA (GE) (230 m circa slm) – ROCCA DU FÒ (550 m slm)  – disliv. arrampicata 220 m – via lunga, 9 – 11 tiri – IV°+ V°

Quando si parla di Liguria associata all’arrampicata noi milanesi pensiamo subito a Finale Ligure e alle sue falesie, ma questa terra è tanto altro, ruvida, difficile da scoprire ma con infinite possibilità e infinita bellezza: per questo weekend – con meteo avverso praticamente ovunque – noi abbiamo scelto l’entroterra dell’estremo ponente genovese, uscita autostradale Genova Voltri e una ventina di minuti in auto per raggiungere il paesino di Sambugo, ultimo baluardo della Val Cerusa.

Abbiamo scelto una via lunga d’arrampicata con una storia importante, la Via dedicata ad Andrea e Paolo, due alpinisti che non ci sono più e che un amico, Riccardo Rudino, ha voluto ricordare così: sul sito di Christian Roccati, troverete tutta la storia (prendetevi due minuti per leggerla). E troverete anche le dettagliate descrizioni dell’avvicinamento e della scalata che non avrebbe senso ripetere, essendo davvero precise – noi le abbiamo seguite con successo –

La via è chiodatissima, a livello delle falesie facili: c’è praticamente un chiodo al metro e anche i punti più difficili sono ben protetti. Ci sono una serie di passi semi-obbligati piuttosto lunghi: se siete tappi non dite che non vi avevamo avvertito!! Ma vista la chiodatura potrete sempre tentare il passo in assoluta sicurezza.

L’ambiente è piuttosto selvaggio, tipicamente ligure: nonostante questo noi abbiamo incontrato parecchie cordate, distribuite su questa e su altre vie limitrofe. Il luogo sembra essere frequentato soprattutto da climbers locali (e come dargli torto!), e per questo suggeriamo di non arrivare troppo tardi la mattina… i posti per parcheggiare sulla stretta stradina di accesso alla parte bassa di Sambugo sono davvero pochi, gran parte dei quali “riservati” agli abitanti della frazione.

Il giudizio complessivo non può che essere positivo: la roccia è ottima, il paesaggio pittoresco e verdissimo, ci sono eriche alte due metri davvero stupefacenti! E poi puoi sempre scendere e fare una capatina al mare per mangiare la focaccia, prima di tornare tra le nebbie della pianura padana: cose che fanno bene al cuore.

Nelle foto troverete qualche indicazione sull’avvicinamento e su alcuni dei tiri, per il resto si rimanda alla relazione sopra citata.

 

 

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