Via Aspide – Monte La Forbice – Alpi Apuane

Via Aspide – Alpi Apuane – 9 tiri – Sviluppo 425mt – 5a obbl.

Le Apuane ci mancavano completamente.
Così abbiamo approfittato di questo lungo weekend pasquale per rimediare, visto che già eravamo dalle parti di Deiva Marina e da lì raggiungerle è un attimo.

Ho proposto ad Erica 4-5 vie che ho trovato da quelle parti e lei ha scelto “Aspide” perché ben si presta per impratichirsi con le manovre su via lunga e per fare un po’ di esercizio da prima con chiodatura da montagna.

La via è tutta su gradi semplici e purtroppo anche abbastanza discontinua. Questo sicuramente le toglie un po’ di fascino, ma comunque l’ambiente alpino delle Apuane compensa molto bene.
Arrampicare su delle vere montagne vedendo il mare a pochi chilometri fa la sua porca figura e di certo è qualcosa di molto particolare per chi è abituato, come noi, a scalare sulle alpi del nord.

Consigliamo questa via ai principianti, per fare esperienza di montagna e prendere confidenza con la chiodatura lunga.
E’ invece poco adatta a chi arrampica da tempo, soprattutto a causa della discontinuità dei tiri che sicuramente lascerebbe un po’ l’amaro in bocca a chi pratica spesso.
Io per divertirmi un po’ di più l’ho fatta tutta con gli scarponi e così secondo me è un po’ più intrigante. Poi fate vobis! 😉

Ma passiamo alla descrizione vera e propria….

Avvicinamento

Appena raggiunto il paesino di Vinca, si prende la strada sulla destra che supera il paese e prosegue verso monte. Prima asfaltata bene, ma entro breve con diverse buche e tratti sterrati.
Comunque percorribile anche con macchine non 4×4.

percorso indicativoGiunti al parcheggio, si prende il sentiero sulla sinistra che sale nel bosco in direzione della Capanna Garnerone che si raggiunge in una 40ina di minuti.attacco della via
Da lì, prendere il sentiero a monte, sulla sinistra, che in pochi minuti porta fino ad un colletto, dove si esce dal bosco.

Deviare a sinistra e seguire il colletto fino ad un punto panoramico. Poi prendere una traccia di sentiero che scende leggermente e procede in costa sotto la montagna, in direzione di una cresta e di un torrione che si vede in  lontananza.

Quando il sentiero inizia a scendere in modo più deciso, è meglio abbandonarlo e puntare in direzione di un passo che si vede tra un torrione e la cresta.
Seguire superando a monte un boschetto, qualche roccetta, ed infine arrivare alla sommità di un secondo boschetto dove sulla sinistra si vede l’attacco della via (scritta Aspide piccolina su roccia).

Descrizione dei tiri

  1. 55mt – Attaccare verticalmente la placca e seguirla in leggera diagonale verso sinistra. Si trovano delle clessidre dove è possibile integrare con cordini. Raggiunto un piccolo torrione, risalirlo sulla destra (chiodo, 4a) e in breve raggiungere la sosta.
  2. 45mt – Superare un bel muretto di 4b. Poi quattro passi in mezzo alle piante e un’altra rimontina su roccia fino alla sosta che si trova alla base di un breve “caminetto”.
  3. 15mt – Rimontare il caminetto verticalmente con un passo atletico (5a) e poi per placca fino in sosta.
  4. 50mt – Non l’abbiamo fatto, anche perché non sembrava neanche un tiro. Abbiamo camminato verso monte fino al sesto tiro.
  5. 55mt – Anche questo l’abbiamo saltato. Ma non apposta. Stavamo camminando alla ricerca del punto dove salire. Ci siamo ritrovati alla sosta che si trova al termine di questo tiro.
  6. 50mt – Risalire una bella pancia per 3-4 metri fino ad un chiodo (4c) e poi deviare tutto a destra stando a ridosso della roccia fino ad uscirne. Una volta usciti, la sosta (difficile da vedere), si trova sulla parete che si vede circa 10 metri più a monte. Camminare su erba fino a raggiungerla. Essendo il tiro storto, la corda lavora piuttosto male.

    Dall’uscita del 6° tiro, proseguire nel canalone a destra della sosta (freccia rossa), per tracce di sentiero, seguendo gli ometti di pietra e i bolli rossi per circa 100 metri. All’altezza di due bolli rossi e di un ometto procedere con andamento diagonale verso sinistra per circa 30 metri, in direzione dello Sperone Cerri, m. 1710 (Toponimo proposto in ricordo di Giancarlo Cerri, già presidente della Sezione di Viareggio, recentemente scomparso).

    E’ possibile evitare la seconda parte della via seguendo gli ometti di pietra, passi di I e II. 30/40 minuti. (cit. http://www.toscoclimb.it)

  7. 50mt – Bel muretto di 4b da affrontare dritto per dritto. Facile ma divertente e ben chiodato. Al termine del muro, traversare qualche metro fino alla sosta.
  8. 55mt – Tiro completamente di placca. Salire leggermente verso destra e poi dritto in verticale fino alla sosta. La placca è chiodata (ogni 6-7 metri)
  9. 50mt – Dritti sulla placchetta e poi verso destra fino ad una torretta che si risale verticalmente (4b) e poi leggermente a sinistra fino alla sosta finale.

Discesa

La discesa l’ho trovata poco descritta nelle relazioni che ho letto quindi cercherò di essere più esaustivo.
Dalla sosta, seguire verso monte in diagonale destra fino ad una selletta (50mt circa) seguendo i bolli rossi. Poi da lì fino in cresta, sempre per bolli rossi.
Giunti in cresta, abbandonare il versante scendendo dalla parte opposta per qualche metro fino ad una roccia con una freccia rossa.
Lì noi abbiamo trovato neve e per fortuna i ragazzi che erano in cordata prima di noi hanno deciso di abbandonare le proprie mezze per allestire una calata di 60 metri che portava quasi fino al sentiero sottostante.
Se decideste di affrontare questa via in primavera potrebbero essere utili dei ramponcini per questa parte.

Una volta raggiunto il sentiero, salire a sinistra fino alla bocchetta e poi scendere per sfasciumi seguendo il sentiero ben segnato che riporta alla base della montagna e si ricollega al sentiero dell’andata.

Giudizio

Il giudizio dal mio punto di vista è un po’ discordante…..la gita è molto bella e con paesaggi che valgono la visita.
La via però non è un gran che in quanto molto discontinua Ad Erica però, ad esempio, è piaciuta molto e l’ha trovata divertente visto che erano i suoi gradi.
Quindi alla fine mi sento ancora una volta di consigliarla a chi vuole fare pratica in un ambiente montano e con un paesaggio di alto livello, comunque senza trascurare il fatto che si è in un ambiente montano con tutte le problematiche del caso (sfasciumi, difficoltà a trovare le soste, sentieri impervi e problemi vari).

Alla prossima!!

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