VAL CANTON DOSDÈ / VAL VIOLA (SO) 2.050 m s.l.m. – Via Viola Souvenir + Ti sia lieve la terra – 2.350 m s.l.m. – Arrampicata sportiva – Difficoltà Max 5c (5a obbl.) – Sviluppo 170 m circa (complessivi) – Esposizione Nord-Est
Erano anni che volevamo visitare la Valdidentro e la zona tra Bormio e Livigno, ma complice la distanza da Milano, è rimasto un desiderio inespresso.
Il caldo massacrante di questo giugno 2025 però ci ha spinti in quota e quindi finalmente eccoci qua!
La nostra base operativa è stato il camping di Isolaccia e abbiamo diviso la nostra esplorazione in due giorni:
primo giorno, via “L’unica Via” al Sasso dei Contrabbandieri, proprio sopra ad Isolaccia.
Secondo giorno, la Val Viola e le sue viette in quota e in ambiente alpino.
Programma che si è rivelato perfetto, a parte il fatto che sulla via del primo giorno, abbiamo preso le scoppole sul terzo tiro di 6a (bellissimo eh! Ma dopo circa 10 metri, non siamo riusciti a passare. Chiodo a 4 metri e passo fisico che non abbiamo risolto…. alla faccia del 5b obbligatorio😅).
Quindi siamo scesi e – scorno a parte – abbiamo avuto il tempo e il piacere di visitare le soprastanti Torri di Fraele, il lago Scale e il lago di Cancano, luoghi meravigliosi e vero e proprio paradiso delle due ruote, a motore e non: tanto ormai il ticket di 5 € per la strada lo avevamo pagato, quindi tanto valeva approfittarne.



Per il secondo giorno, visto che avevamo trovato dura la via al Sasso dei Contrabbandieri, visto che il chiodatore era lo stesso (Eraldo Meraldi, esperta Guida Alpina lombarda, del quale in passato avevamo già percorso la Via dei Camosci, in zona ghiacciaio dei Forni e Rifugio Branca) e i gradi erano abbastanza similari, avevamo qualche dubbio: ma la voglia di mettere piede in Val Viola ha avuto la meglio… e per fortuna!
Le vie qui non hanno nulla a che vedere con la severità di quella affrontata il giorno prima e l’ambiente s’è rivelato al di sopra delle aspettative.
Bonus: scarsissimamente frequentato! Di cristiani ne abbiamo visti ben pochi e per noi questa è decisamente una marcia in più; di mucche invece, a godersi gli ampi e assolati pascoli zeppi di fiori, ce n’erano parecchie.
Avvicinamento automobilistico
Lungo la SS301 – quella che conduce verso Livigno – superata Isolaccia, in corrispondenza di un tornante secco si devia a sinistra seguendo le indicazioni per Val Viola e Val Verva. Ad un certo punto si incontrerà il baracchino in legno con il personale che chiede l’obolo di entrata (5 euro nel 2025).
Si incontreranno in seguito una serie di parcheggi a distanza l’uno dall’altro: l’ideale è arrivare e parcheggiare all’ultimo di questi, il quarto, in località Altumeira. I posti non sono pochi, ma come sempre chi prima arriva la mattina meglio alloggia 😉
Avvicinamento
A piedi si prosegue lungo la strada: si incontrano due gruppi di baite e in prossimità del secondo, si prende la deviazione a sinistra con indicazioni per l’alpe Dosdè. Si prosegue su sentiero in mezzacosta e leggera discesa tra i rododendri, poi verso la fine della valle si rientra su strada.
Ignorare i bivi per i Laghi di Val Viola ed il Rifugio Val Viola sulla destra e proseguire invece scendendo su strada sterrata e superando in ultimo un ponte fino all’Alpe Dosdè, con la sua bella stalla in pietra.
Alla propria sinistra, oltre un altro torrente c’è il Rifugio Federico in Dosdè, che non va raggiunto. Si seguono invece le indicazioni per il Bivacco Caldarini, continuando in piano lungo una specie di sterrata tra i prati che poi piano piano inizia a salire, attraversando infine un torrentello in fondo alla valle.
Dopo il torrente, la sterrata prosegue in dolce salita; si raggiunge così una piana erbosa, al termine della quale si trova un bivio: qui bisogna imboccare a sinistra (direzione biv. Caldarini), puntando alle evidenti pareti che il sentiero costeggia a valle. Si superano i primi gruppi di rocce e poi in prossimità di uno spigolino (vedere le nostre foto e posizione gps indicativa) si notano i primi luccicanti spit.
Vi sono più linee di salita: Viola Souvenir dovrebbe essere la seconda linea da sinistra, partendo dallo spigolo spittato (noi abbiamo cannato percorrendo la linea di spigolo, che però pare essere un monotiro, mentre l’unica via che abbiamo visto proseguire dovrebbe essere Viola Souvenir, quella con soste con catena un poco arrugginita, qualche metro più a destra. Ancora più a destra, dovrebbe esserci Rosa Alpina ma non l’abbiamo individuata).
Descrizione dei tiri
Viola Souvenir
Per trovare l’attacco corretto, vi suggeriamo di guardare nelle foto il tiro da cui abbiamo attaccato noi e spostarvi qualche metro più a destra fino ad un’altra linea di spit.
Di seguito descriviamo i primi due tiri da noi fatti, per poi ricongiungerci a Viola Souvenir.
Vi mettiamo anche le coordinate con la posizione indicativa del punto da cui siamo partiti noi.
- L1 – 4c (20m) – Attaccare lo spigolino con i primi passi più delicati, poi via via più semplice. Usciti dal muretto, aggirare un masso sulla sinistra e salire per roccette fino alla sosta nuova con catena e anello di calata.
- L2 – IV (25m) – Non essendoci linee spittate, siamo saliti dritti sulla placca appoggiata puntando ad un diedrino che risale la parete più verticale in modo più semplice (messo un friend). Spostarsi poi a destra sul terrazzo fino ad individuare la sosta di Viola Souvenir.
- L3 – 5b (25m) – Salire il bel muretto, con mani e piedi sempre ottimi e spit vicini. Passettino più delicato in uscita dal muro, quindi in breve in sosta.
- L4 – 4b (25m) – Altro simpatico muretto senza particolari difficoltà. Sosta poco sotto il terrazzo sommitale.
I gradi della via originale dati da Meraldi sono 4c / 5b / 5c / 4b. In teoria gli ultimi due li abbiamo percorsi, ma il 5c ci sembrava un pochino eccessivo (sempre se abbiamo seguito la via giusta!😅).
Terminata la via, noi abbiamo attraversato verso destra puntando alla bastionata di fianco, leggermente più bassa. Qui abbiamo rintracciato l’attacco della seconda parte di Ti sia lieve la terra, che abbiamo percorso per gli ultimi 3 tiri.
Ti sia lieve la terra
- L3 – 5b (30m) – Anche 5a… seguire l’avancorpo appoggiato fino ad una parete più verticale. Individuare una linea di diedrini che porta al termine del muro. La sosta è un metro prima dell’uscita.
- L4 – 4b (25m) – Brevissimo diedro iniziale più verticale, poi la via si abbatte su placche appoggiate che conducono in sosta.
- L5 – 4a (25m) – Salire su erba e attraversare un prato fino alla facile paretina successiva. Sosta al termine.
Superata la bastionata rocciosa, risalendo sulla destra dove si vedono degli evidenti ometti, ci si rimette sul sentiero e in pochi minuti si può raggiungere il bellissimo Bivacco Caldarini. E’ la solita scatoletta di latta rossa, ma tenuta benissimo, grazie a Vibram e al Cai Desio: davvero uno dei bivacchi più puliti ed ordinati mai visti! E la posizione beh… invidiabile! Si rientra su sentiero, come per l’andata.
Giudizio
Della Val Viola ne avevamo sentito parlare soprattutto per lo scialpinismo, raccontata quindi in veste invernale, come di un luogo di grande pace. E lo è, anche in versione estiva: le montagne che la sorvegliano hanno tutte profili imponenti ma non acuminati, la valle è ampia, rigogliosissima, bucolica, dolce.
Queste vie sotto al Caldarini le abbiamo trovate assolutamente generose come grado, su roccia buona e ben protette, quindi almeno qui l’arrampicata è totally plaisir. Forse pure troppo, ma consigliamo l’esperienza come un’immersione nella natura di questa valle, dove si cammina, si scala, si contempla… non certo come un momento in cui “fare prestazione”. Non a caso siamo stati accompagnati da una giovane leva alla sua prima esperienza di via lunga: nella tranquillità è stato possibile fare pratica con le manovre e la progressione, senza ansia nè stress e in ambiente magnifico.
Contiamo che un giorno non troppo lontano ci metta su la corda su qualche via importante 😉
Diverso è il Sasso dei Contrabbandieri e – a quanto ci hanno detto – la falesia di Isolaccia: qui da quel poco che abbiamo visto i gradi sono ben più severi e l’arrampicata tutt’altro che banale. Il posto merita anche per la varietà, da questo punto di vista.
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