Cima Becco di Ovaga (o Res) – Valsesia

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da ALPE CASAVEI (VARALLO -VC) a cima BEC DI OVAGA 1630 mt- disl. positivo 820 mt – trekking facile

Lo scorso weekend davano condizioni meteo piuttosto instabili e per di più aveva nevicato anche a media quota…e non poco.
Così abbiamo deciso di provare ad accarezzare un minimo di primavera stando in basso e raggiungendo una cimetta della Valsesia che ci ha regalato grandi emozioni sotto vari punti di vista..

Eravamo in gruppo, e l’obiettivo a sto giro era una bella passeggiata con vista, senza strafare e con magari la possibilità di fermarsi tutti insieme al rifugio per fare una mega-pappata, possibilmente in un posto inedito.
Il giorno prima eravamo stati a scalare in val Brembana col Bazzi il quale, da bravo conoscitore di scampagnate montane con buon cibo, ci ha detto: “ma perché domani non andate sul Res in Valsesia che c’è una vista magnifica sul Rosa, la passeggiata è breve e al rifugio si mangia bene?”.

Ci siamo fidati della sua dritta e siamo partiti tutti per quel di Varallo nella speranza di godere dei millantati benefici del Bazzi.

Lungo la strada l’ottimismo non era al massimo, anche perché abbiamo preso qualche goccia di pioggia e il cielo era parecchio cupo.
Ma per fortuna, giunti all’alpe Casavei (dalla quale attacca la gita), il tempo sembrava reggere e così ci siamo lanciati verso monte.

La prima parte è su strada sterrata poco interessante.
Poi però, entro breve, si imbocca un sentiero sulla destra che parte dall’alpe Campo e che risale nel bel bosco fino a raggiungere l’alpe Pastore, dove è presente una fontanella per rinfrescarsi e anche una cappelletta.
Proseguendo, poco più a monte, si raggiunge la biforcazione che può essere seguita al ritorno per fare un giro ad anello.
Ma noi per ora si va dritto e ben presto il sentiero diventa un po’ più ripido e con una serie di tornanti porta fuori dal bosco dopo il quale si inizia a vedere il rifugio in vetta.

Già da qui si inizia ad avere una splendida vista sul lato della Valsesia, ma il meglio deve ancora venire.

Ultimi tornanti e si arriva al rifugio Spanna-Osella che al nostro arrivo è già bello affollato, segno che questa gita da ste parti, è una sorta di must.
Dal rifugio alla vetta mancano solo 5 minuti di scarpinata, così decidiamo di raggiungerla prima di riposarci.

Arrivati alla croce, l’ultimo sforzo è grandemente ripagato da un paesaggio di livello, con il Rosa che ne fa da padrone, ma con anche tutto il resto dell’arco alpino in bellissima vista.
I 5 minuti che separano il rifugio dalla vetta, valgono già da soli l’intera escursione…..ma non finisce qua.

Terminate le foto di rito, scendiamo al rifugio e chiediamo se c’è posto per pappare qualcosa.
Ci accolgono caldamente e una volta preparata la tavola, inizia la festa!!

Noi non abbiamo chiesto nulla…….ma vi dico cosa ci hanno portato…..tanto per capire:
– Antipasto con piatto misto di salumi local e gnocco fritto (x2 volte….ci è arrivato anche il bis).
– Piatto con polenta, funghi e macinato misto di carne cotto con carotine ed erbette…..anche questo x2 volte.
– 3 BROCCHE di vino da 1 litro in 4
– 3 bottiglie di grappa di tipi diversi con cui fare tutti gli assaggi che volevamo.
– Giro di zuccherini, da assaggiare con 4 tipi di liquori alle erbe diversi
– Dolce della casa
– Caffé
– Bombardino con panna per chiudere in bellezza

Quanto abbiamo speso?
Per rispetto dei gestori, non ve lo dico.
In ogni caso…molto meno di quano possiate immaginare.

Il tutto condito dal calore del posto e delle persone presenti.

Discesa poi, belli storti, seguendo la via alternativa che si trova circa a metà discesa, poco prima dell’alpe Pastore.
La via prosegue a mezza costa con una serie di sali-scendi fino a quando inizia a scendere in una splendida faggeta con dei colori davvero di livello.
Al termine della discesa si giunge su un pratone, dove bisogna deviare a destra costeggiando il prato e le malghe fino a ritornare sulla strada dell’andata dove vengono lasciate le macchine.

Che dire….massima soddisfazione!!
Le aspettative non sono state disattese e oltre a tutto questo, nel pomeriggio abbiamo pure goduto di uno splendido sole che si è fatto breccia tra le insistenti nuvole del mattino.

Un grazie al Bazzi per l’ottimo consiglio e di certo torneremo in questo rifugio perché la sua ospitalità merita da sola la gita.
Alla prossima!!

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