Cengia Martini e galleria del Lagazuoi: un cammino nella storia

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Parcheggio Passo Falzarego (BL) 2.109 m s.l.m. – Lagazuoi Piccolo 2.778 m s.l.m. – Via Ferrata Galleria del Lagazuoi – Difficoltà F – disliv. 650 m

Per noi era la prima volta sulle Dolomiti Ampezzane e questo è decisamente un percorso molto gettonato, narrando un pezzo di storia peculiare di queste montagne e dell’Italia intera: la storia della Grande Guerra, combattuta sulle frontiere alpine.

Certo, al di là della retorica, non è nulla di cui andare fieri: vedere l’ingegno umano e la fatica di così tanti uomini messi al servizio della guerra è piuttosto un monito sulla stupidità della nostra specie!

Al di là di eventuali considerazioni questa particolare ferrata è davvero interessante: permette poi di raggiungere la cima del Piccolo Lagazuoi, passando dal Rifugio Lagazuoi (il rifugio più alto di Cortina n.d.r.!) dalla quale si gode di un panorama superlativo sui vari gruppi dolomitici della zona.

Noi abbiamo inanellato questo percorso con una arrampicata classica che ci ha depositato direttamente sulla Cengia Martini, poi, corde in spalla, siamo saliti fino in cima attraverso la stupefacente galleria che percorre il cuore della montagna.
Quest’opera incredibile, nata con il fine di far saltare per aria gli austriaci, è una vera e propria città verticale: ci sono cisterne, dormitori, bocche d’aria, postazioni di vedetta. Il tutto è stato recuperato e messo in sicurezza grazie al lavoro degli alpini.

Il percorso è interessante anche per i ragazzini, a patto che siano in grado di affrontarne le difficoltà e con adeguato accompagnamento: virtualmente è una ferrata, nel senso che sia la cengia sia la galleria sono dotati di cavo metallico a cui assicurarsi mediante apposito kit. La galleria al suo interno è molto scivolosa ed estremamente umida, gli scalini ricavati nella roccia parecchio alti, ma si tratta sempre di un percorso dove si cammina. Una buona idea è il caschetto (per evitare capocciate contro la roccia in alcuni punti!) e piuttosto necessaria si rivela la frontale: lunghi tratti sono infatti completamente al buio.

A pensare che qui dentro praticamente ci vivevano vengono i brividi!

Avvicinamento

Si parcheggia (a pagamento) al Passo di Falzarego.

Da qui si può anche prendere la funivia che porta al Rifugio Lagazuoi e percorrere la galleria in discesa, se proprio non si vuole fare fatica: ma se siete capitati su questo blog siamo quasi certi che non sarà la vostra opzione 😀 😀 😀 Se invece siete capitati qui per caso vi consigliamo di visitare il sito apposito, dove vi sono ulteriori informazioni e recapiti utili.

Per salire fino alla Cengia Martini (escludendo di arrivarci arrampicando, come invece abbiamo fatto noi) si percorre l’evidente comoda mulattiera che risale verso la Forcella del Lagazuoi, abbandonandola poi, dopo una serie di tornanti, per un sentiero che taglia a sinistra, verso le pareti. La prima cosa che incontrerete sarà proprio la galleria, ma vi consigliamo invece di proseguire prima lungo la cengia stessa per vedere i baraccamenti che si trovano all’estremità opposta.

Percorso

La Cengia Martini costituiva la linea del fronte tra gli austriaci arroccati sulla sommità del Lagazuoi e gli italiani; venne conquistata dagli alpini sotto la guida del Maggiore Ettore Martini (da cui il nome) nel 1915, e fortificata con baraccamenti e postazioni arroccate ancora visibili, in parte ricostruite. Gli alpini del battaglione Val Chisone tennero botta qui per tre lunghissimi anni.

Tornando sui propri passi si raggiunge la galleria e si comincia a salire, ripidamente, su terreno umido e scivoloso, al buio di tanto in tanto intervallato dalle aperture scavate nella roccia, che offrono scorci meravigliosi sul paesaggio circostante. Tanta bellezza e così tanta sofferenza, insieme, nel cuore della montagna…

Mano a mano che si sale si incontrano gallerie secondarie e diversi ambienti, tutti da esplorare, preceduti da foto storiche e infografiche che segnalano, tra le altre cose, la quota via via raggiunta: il tunnel verticale è lungo più di 1 km!

Si sbuca alla fine all’esterno, dove si percorrono le linee di trincea dell’esercito austriaco fino al Rifugio Lagazuoi e poi alla vetta vera e propria.

Per scendere ci sono diverse alternative: se avete fretta c’è la funivia, altrimenti potete percorrere il sentiero attrezzato dei Kaiserjäger oppure – opzione da noi scelta – ridiscendere per comodissimo sentiero fino alla Forcella del Lagazuoi (con vista meravigliosa verso le Tofane!) e da qui piegare a destra fino al parcheggio del Passo Falzarego.

Giudizio

Percorso di grande interesse storico e paesaggistico, anche se fatto in salita come nel nostro caso, assolutamente consigliato. Se siete gente che cammina ovviamente per riempire la giornata è fin troppo breve, dunque merita d’essere concatenato con qualcos’altro in zona… e le opzioni di certo non mancano!

Come anticipato noi abbiamo raggiunto la Cengia Martini arrampicando: è stata una bella idea concludere il percorso con questo itinerario, ma ovviamente vi dovrete portare in spalla tutta l’attrezzatura (pensare di lasciarla da qualche parte, vista l’altissima e varia frequentazione della cengia, era fuori discussione 😀 )

Sappiate inoltre che la maggior parte dei visitatori percorre la galleria in discesa, quindi potreste trovare traffico in senso contrario 😉

Narrano che quando a guerra finita il buon Martini andò a trovare i suoi ex soldati che spaccavano pietre sulle Apuane, per chieder loro come andava la vita, questi gli dissero: “La va come in cengia, signor maggiore. Si buca la montagna per portare un po’ di pane a casa”.
(cit. Lettere dal Fronte, La Repubblica)
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