Campo Imperatore e Campo Pericoli: piccolo trekking, paesaggi grandiosi

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PARCHEGGIO CAMPO IMPERATORE 2.130 mslm – RIFUGIO DUCA DEGLI ABRUZZI 2.388 mslm – RIFUGIO GARIBALDI 2.231 mslm – SELLA MONTE AQUILA 2.335 mslm – Disliv. positivo 400 m circa

Da est a ovest, attraverso il traforo del Gran Sasso raggiungiamo Campo Imperatore: un luogo fiabesco, da film, in cui si succedono declivi erbosi a perdita d’occhio, dove pascolano mucche e cavalli in stato semi brado, attraversati da un’unica striscia di asfalto che si perde all’orizzonte.

Solo per vedere questo paesaggio, che paradossalmente ricorda quelli irlandesi o della bassa Scozia, vale la pena fare un giro in auto… ma ovviamente noi non ci accontentiamo, se non camminiamo godiamo solo a metà!

Dopo aver vagato su qualche sterrata arriviamo al parcheggio di Campo Imperatore, dove c’è l’Osservatorio (visitabile solo su prenotazione, peccato) e l’Albergo, ormai in disuso, dove venne esiliato Mussolini. Da qui partono gli impianti aperti anche nella stagione estiva, ma sicuramente più utili durante la stagione invernale quando Campo Imperatore diventa la patria dello sci, in special modo viste le pendenze dello sci di fondo, per tutto il centro Italia.

Abbiamo a disposizione poco più di qualche ora, quindi sono da escludersi le lunghe gite o le vie d’arrampicata che da qui arrivano fino alla cima del Corno Grande: optiamo invece per un anello veloce dal Rifugio Duca degli Abruzzi, che si scorge poco sopra il parcheggio, toccando il Rifugio Garibaldi, che in realtà è un bivacco. In queste zone infatti non sembrano fare molta distinzione tra le due cose, ed è bene saperlo in anticipo se ci si vuole avventurare in qualche traversata: spesso vengono chiamati – e sono segnati sulle cartine – “rifugi” strutture che sono sì fabbricati lungo il sentiero, ma non sono gestiti e spesso sono scarsamente attrezzati, dunque paragonabili più a dei bivacchi.

Rispetto alla maggior parte di quelli alpini si tratta di veri e propri ricoveri di fortuna.

L’escursione è davvero alla portata di tutti: dal Rifugio Duca degli Abruzzi abbiamo puntato verso Nord, in direzione del Portella, così da poter scendere sul ghiaione invece di risalirlo. Da qui una serie di dolci saliscendi sui prati di campo Pericoli sino a raggiungere il Garibaldi, per poi risalire fino alla sella del Monte Aquila e scendere – senza necessariamente ripassare dal Duca degli Abruzzi – di nuovo al parcheggio.

Avevamo una certa fretta perché guardacaso, essendo quasi mezzogiorno, il tempo virava al brutto, con nuvoloni neri che si addensavano sulle cime: anche questa volta prenderemo l’acqua, ma solo per l’ultimo tratto di discesa.

La vista è comunque interessante, anche se un po’ ci è spiaciuto non approcciare al Corno Grande da questo lato. I sentieri sono segnatissimi, impossibile perdersi, anche perché la zona è molto affollata (purtroppo).

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