Alpe Piasci, Torre di Santa Maria (SO) 1.700 m s.l.m. circa – Rifugio Bosio Galli 2.086 m s.l.m. – Laghetti della Cassandra, Lago Basso 2.464 m s.l.m. – trekking difficoltà EE – dislivello positivo (facendo il giro GIUSTO!) max 900 m, sviluppo circa 18 km
Avevamo voglia di un po’ di foliage o di “agage” visto che qui ci sono in prevalenza larici, e così abbiamo pensato alla Valmalenco… e ci siamo nuovamente fatti fregare dalla SS36 che ci ha riservato la solita fregatura 😉
“mai più la Valtellina” lo diciamo SEMPRE e ci caschiamo SEMPRE: perchè, alla fine, queste montagne sono troppo belle!
In un secondo dimentichi i lavori in galleria che creano coda già presto al mattino, prendi con filosofia pure l’eterna colonna di auto del ritorno: tutto per la magia dell’autunno, in una valle laterale che non conoscevamo e che si è rivelata davvero sorprendente, la Val Torreggio che nella parte alta diventa Valle Airale.
Il giro di oggi prevedeva un anello completo ai Laghetti della Cassandra, passando per il Rifugio Bosio Galli, ma visto il ritardo accumulato già in mattinata causa traffico, abbiamo accorciato l’escursione.
O meglio – avremmo voluto accorciarla – invece causa errata lettura della mappa 😀 abbiamo fatto più km e più dislivello rispetto a quelli previsti; ma visto che ci trovavamo in un paradiso, alla fine, è andata bene così.
Con gli amici Flavia e Stefano, che probabilmente non verranno mai più con noi in montagna 😉 , la nostra escursione tra boschi on fire e specchi d’acqua magici in Valle Airale!

Avvicinamento automobilistico
Si può lasciare l’auto a pochi passi dall’Alpe Piasci, presso un ampio parcheggio nel bosco.
Per arrivarci bisogna percorrere una strada VASP a pagamento: il ticket (5 € nel 2025) si può pagare alla colonnina di Torre di Santa Maria che si trova in paese dove si imbocca la strada (non molto visibile, sembra la colonnina di un normale parcheggio). La strada è all’inizio molto stretta e risale con numerosi tornanti e qualche tratto sterrato, ma ben manutenuto, fino all’Alpe.
Percorso
Si raggiunge subito l’Alpe Piasci vera e propria, qualche decina di metri sopra il parcheggio, anticipata dalla sua chiesetta in pietra, presso la quale si trova il Rifugio Cometti.
Da qui si seguono le indicazioni per il Rifugio Bosio Galli, prendendo un sentiero che con numerosi sali scendi si addentra in Val Torreggio, per la stragrande parte del tempo in un bosco magnifico, che in questa stagione regala colori indimenticabili. Si tratta prevalentemente di conifere, ma i larici colorati amplificano e accendono la tavolozza cromatica.
Si superano dei ponticelli e si arriva così al Rifugio Bosio Galli, posto in una posizione invidiabile: ai suoi piedi scorre il torrente, sulle sponde del quale giganteggiano grossi massi erratici, circondato dal bosco e con vista sulla parte superiore della valle e sui Corni Bruciati. Da qui è possibile diversificare i percorsi a seconda della propria volontà e delle proprie gambe.
Noi puntiamo all’alta valle: attraversiamo il torrente e seguiamo le indicazioni verso i Laghetti di Cassandra, camminando lungamente in costa. La vegetazione piano piano lascia il posto alla pietraia, fino a che il sentiero piega decisamente salendo a destra fino ad un bivio: a sinistra la Preda Rossa e il Rifugio Ponti, a destra il Passo di Cassandra e il Laghetti. Seguiamo a destra fino ad un secondo bivio, meno visibile perchè senza palina: bisogna buttare l’occhio sulla paretina rocciosa subito a monte del sentiero, dove campeggia una scritta: a sinistra si prosegue su traccia fino al Lago della Cassandra che tra tutti è il più ampio e il più alto (2.700 m circa), a destra invece seguendo le indicazioni per il Passo di Cassandra, si raggiungerà un laghetto più piccolino (2.464 m).
Noi ormai avevamo valutato che non avevamo il tempo di raggiungere il lago alto, anche perchè gli amici erano rimasti a valle e non avremmo voluto farli aspettare, quindi ci siamo diretti verso il laghetto basso: seguendo la traccia ci si incunea nel letto sassoso di un torrente, che scorre sotterraneo, risalendo dapprima un piccolo muro di roccia. Superato il risalto del torrente si arriva in una valletta in quota con grossi massi in cui il sentiero prosegue sulla destra orografica: non avendo intenzione di raggiungere il passo siamo scesi al laghetto.
Un luogo lunare, dove c’è solo roccia e il piccolo lago, quasi prosciugato in questa stagione, ma bellissimo: si sta formando la crosta di ghiaccio, c’è un grande silenzio… pura magia. Volendo si può proseguire anche da qui, aggirando il costone roccioso e raggiungendo il lago più grande, per poi ridiscendere.

Invece noi ci prendiamo un po’ di tempo per godercela un po’ per poi tornare di corsa al Rifugio dove ci aspettano gli amici, che nel frattempo hanno fatto un altro giro (Lago di Zana).
Da qui dovremmo dire “come per l’andata”…
Invece no, perchè a noi piacciono gli anelli… e ci piace incasinarci la vita, soprattutto incasinarla agli altri 😀 quindi optiamo per un percorso di rientro alternativo sull’opposto versante rispetto a quello dell’andata, passando da Acquabianca. Sbagliato. O meglio, giusto, ma comportante ulteriori 450 metri di dislivello positivo che gli amici – dopo questa, ex amici – non avevano nessuna intenzione di fare 😀 😀 😀
La soluzione è dividerci: Gabri tornerà a prendere la macchina macinando i summenzionati 450 m di dislivello positivo, risalendo da Son fino all’Alpe Piasci; Erica accompagnerà gli altri scendendo ulteriormente fino a Ciappanico, poco sopra Torre di Santa Maria. Fortuna che è finita a tarallucci e vino, o meglio a pizzoccheri e vino 😉
Giudizio
Posto bellissimo che non ha nulla da invidiare alle valli limitrofe più blasonate: in montagna bisogna avere anche un po’ di immaginazione perchè di valli e vallette così ce ne sono mille!
La parte bassa della valle è coperta da un bosco stupendo, e vi sono numerosi alpeggi con le tipiche casette in pietra; la parte alta è davvero suggestiva, molto aperta e mai troppo severa. Ovunque l’acqua e la sua magia: pozze, torrentelli, cascatelle, laghetti alpini. Fare il giro completo dei Laghetti di Cassandra deve meritare parecchio, ce lo segnamo per la prossima stagione!
La valle offre itinerari adatti a tutte le gambe: nella parte alta passa il Sentiero Roma, svalicando dal Passo di Corna Rossa, mentre più in basso vi sono i sentieri che portano più brevemente al Lago di Arcoglio e di Zana. Merita anche banalmente arrivare al Rifugio Bosio Galli (poco più di 400 metri di dislivello), che si trova in una posizione alquanto suggerstiva, con specchi d’acqua e prati fantastici per un picnic in famiglia.
Disclaimer
Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

























Lascia un commento