Gab nel camino del secondo tiro

Via Zuffa-Ruggiero, Bismantova: la classica della Pietra

CASTELNOVO NE’ MONTI (RE) – PIETRA DI BISMANTOVA 1.041 m s.l.m. circa – Via Zuffa-Ruggiero – Arrampicata semi trad – Difficoltà Max VI (V+ obbl.) – Sviluppo 130 m – Esposizione Sud

La Pietra di Bismantova è uno dei luoghi naturali più iconici che abbiamo sul territorio italiano: un monolite pazzesco che sorge dal nulla, in mezzo alle dolci colline dell’appennino reggiano.

Si tratta di un luogo culto, non solo per i climbers, citato e rappresentato nella storia da scrittori, poeti, pittori e persino musicisti.
D’altra parte salendo per la strada che porta verso il passo del Cerreto, appena la vedi spuntare da dietro una curva scatta subito il “wow”!

Per ciò che concerne l’arrampicata, la Pietra è da sempre il luogo più importante e di riferimento per i climbers dell’Emilia-Romagna, in quanto è la formazione che offre le pareti più alte e più verticali della regione ed era il luogo dove i più forti alpinisti di questa zona si esercitavano per salire poi le vette delle Dolomiti.

Fra questi, uno dei più prolifici apritori alla Pietra tra gli anni ’60 e ’70 è stato proprio Giancarlo Zuffa, forte climber dell’epoca che nel periodo tra il 1965 e il 1975 ha aperto ben 13 vie, fra le quali anche la nostra, in compagnia di Fernando Ruggiero, il 24 Luglio 1971.

La Zuffa-Ruggiero, come molte altre vie dell’epoca, fu aperta prima in artificiale, per poter essere successivamente sperimentata in libera.
Il percorso attuale non rispecchia al 100% quello originale: in particolar modo è stato modificato il percorso del primo tiro, che prima saliva una fessura a sinistra dell’attacco attuale, e dell’ultimo tiro, che ora passa per il diedro di destra mentre in origine era stato scelto quello di sinistra.


Per quanto riguarda noi, erano ormai 10 anni che non venivamo a Bismantova, più che altro per il fatto che da Milano ci vogliono ben 2h e 30 di macchina e inoltre perché la Pietra non offre molte vie su gradi “facili”, cosa che purtroppo per noi brocchi è requisito fondamentale! 😂

Avevamo già tentato due volte la Zuffa-Ruggiero: la prima volta siamo scesi dopo il primo tiro perché c’erano troppe cordate, optando poi per la via Oppio, altra valida soluzione per chi non mastica gradi duri. La seconda volta invece, siamo scesi dopo il secondo tiro perché mi è cascata la GoPro (che si è incredibilmente salvata!) e finimmo nuovamente sulla Oppio.

In una occasione precedente invece, facemmo la via Pincelli-Brianti con variante diretta, altra via sul V+, ma che non abbiamo sul blog perché risale ormai a molti anni fa.

Nella nostra cricca, solo alpinisti di un certo livello!!!😅
Nella nostra cricca, solo alpinisti di un certo livello!!!😅

Avvicinamento

Dal parcheggio principale di Bismantova, salire la scalinata di pietra, andare a destra fino all’eremo e piegare poi a sinistra seguendo il sentiero che sale dolcemente nel bosco.

Dopo poche decine di metri, prendere poi la traccia che sale più ripidamente verso la parete appena si arriva all’altezza dello spigolo.
Il primo diedro che troverete dietro lo spigolo rappresenta l’attacco della Zuffa-Ruggiero (primo spit a circa 4-5 metri, vedere foto sotto per riferimento).

Descrizione della via

  1. L1 – IV / IV+ (25m) – Salire in diedro sfruttando il gendarme distaccato, quindi in verticale superando nel breve un lieve strapiombo. Spostarsi poi a sinistra raggiungendo le radici di un albero e rimontare sul comodo terrazzo dove si trova la sosta.
  2. L2 – IV / V / IV (35m) – Ignorare la fila di spit sopra alla sosta (variante Francesca, 6b+ bastone fatto dai nostri soci) e infilarsi invece nello stupendo camino a sinistra della sosta risalendolo sfruttando le due pareti, cercando di rimanere il più possibile all’esterno (attenzione che entrando non riuscirete più a girarvi se avete lo zaino!).
    Al termine del camino, uscire a destra e per roccette raggiungere la sosta su ballatoio.
  3. L3 – IV+ / V+ / III (25m) – Spaccare verso la parete di sinistra e uscire sulla stessa in massima esposizione, ma su buoni piedi. Traversare a sinistra stando bassi fino allo spigolo, poi risalire in verticale raggiungendo il passo chiave che consta di una rimonta su una pancia con brutte mani. Cercare un piccolo appoggio sinistro che aiuta ad alzare i piedi più facilmente.
    Poi si supera un altro passo con piedi alti e si raggiunge entro pochi metri la sosta (terreno più facile ma sprotetto).
  4. L4 – IV+ / V / VI / II (25m) – Salire la paretina a sinistra della sosta con ottimi piedi, raggiungere un terrazzino, salire quindi nel diedro stando a destra della spalla verticale, anche se gli spit si trovano a sinistra.
    Poi in verticale e in leggero strapiombo fino ad una grossa e unta clessidra che consente la spittata, spostandosi poi faticosamente a destra fino ad uscire dalla parte aggettante e raggiungere la sosta su comodo terrazzo.
  5. L5 – IV / V- / II (25m) – Salire nel diedro di destra sfruttando nella parte finale le buone prese che si trovano in fondo al buco. Attenzione che l’uscita dal diedro è sprotetta per diversi metri e si può proteggere su pianta una volta usciti, seguendo poi una sorta di tunnel coperto di edera fino alla sosta finale pochi metri sotto la cima della Pietra.
Il percorso indicativo con le soste della via Zuffa-Ruggiero

Discesa

Dalla cima, seguire il sentierino verso sinistra fino allo spigolo nord-ovest della Pietra (palo con rosa delle cime fatta con tubi metallici). Non farsi ingannare da una traccia che scende tra le rocce a sinistra e prendere invece l’ampio sentiero in direzione nord-est che in breve entra nel bosco.
Raggiunta una piazzola su una radura, seguire il sentiero principale e sinistra (faccia a valle) e continuare a scendere passando infine appena sotto i settori dei mono tiri che si vedono dall’alto scalando la via.
Proseguire in discesa fino ad entrare direttamente sul terrazzo del Rifugio della Pietra, dove potrete mangiare ottimo cibo e bere una meritata birra!

Giudizio

Bellissima via, estetica e varia che sale per diedri, camini, placche e strapiombi, con un tratto centrale in massima esposizione che è davvero una gioia per gli occhi (e una stretta per il c__o! 🤪).

Le difficoltà nell’insieme sono abbastanza omogenee sul IV+ / V, con qualche tratto più facile e qualcuno più difficile.

Le protezioni sono buone a spit e spesso bastanti, ma comunque non certo vicine come in falesia e in alcuni tratti si può sentire la necessità di integrare con qualche friend medio-grande o con dei cordini su pianta (ad esempio nel primo o nell’ultimo tiro).

La roccia è ancora buona e piuttosto solida, con un punto di attenzione nel bellissimo camino del secondo tiro dove ogni tanto si trova qualche pezzo che si stacca e a qualche passo / presa unta sul quarto tiro che alzano un po’ le difficoltà di quel passaggio rispetto al grado nominale.

Tra le vie che abbiamo salito fino ad oggi qui a Bismantova, questa è sicuramente la più interessante per varietà ed estetica e merita sicuramente una ripetizione!

Fate attenzione solo al possibile traffico in via (è molto gettonata) e quindi preparatevi sempre un paio di piani B per poter sfruttare al meglio la giornata!

I periodi migliori sono le mezze stagioni dove l’esposizione sud regala il piacere del sole senza per questo morire di caldo😅.

Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

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