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24 Apr 2017

Pizzo Coca – Parete Ovest

di Gabriele Poggi | | 0
Appena partiti da Valbondione incontriamo subito lui che ci osserva incuriosito
Dettaglio di questo splendido stambecco all'inizio del nostro cammino
Lungo la salita per il Coca incontriamo stambecchi ovunque. Questo sembra aprirci la strada
Fungo intagliato nel legno lungo il sentiero nel bosco
Arrivati al torrente, ci sono altri giovani stambecchi che bevono e zompettano qua e la
Bellissimo giovane stambecco a due passi da noi
Siamo sotto la balza rocciosa del rifugio Coca. Anche qui ci attende un giovane stambecco
Il Niggah in salita con sullo sfondo il Cimone e il Recastello
La piccola diga sotto il rifugio Coca
Arrivati al rifugio, prepariamo un po' di pappa. Qui il Niggah alle prese con la sua busta di puré e pollo....bleah... :P
Io mi sono preparato una pasta fredda prima di partire con pomodorini, mozzarella, olive. capperi e basilico
Il nostro gruppo davanti al rifugio a mangiare. Piano piano saliranno altre persone. Alle fine saremo in 18 in un bivacco da 10!
Vista dal rifugio Coca del Recastello e del Cimone
Partiamo alle 4:30 con le frontali ed arriviamo in breve alla conca dei giganti dove ci fermiamo a mettere i ramponi
Ecco l'imbocco del nostro canale. E' ancora buio ma sta iniziando ad arrivare la prima luce
Panoramica verso il Redorta che si illumina del primo sole del mattino
Abbiamo sbagliato a prendere la goulotte e ci tocca scendere su pendenze interessanti fino all'imbocco del canale corretto
Questa è la goulotte corretta la cui pendenza è di circa 65° nel tratto più ripido e ghiacciato
L'attacco della goulotte visto da sopra
Nel punto centrale la goulotte si stringe e qui si trova il ghiaccio
In rimonta nella goulotte sul punto ghiacciato
Siamo ormai fuori dalla goulotte. Di fronte a noi si vedono benissimo i canali Tua al Redorta e il Centrale di Scais
siamo ormai a circa un centinaio di metri dalla cresta. Dalla foto sembra poco pendente ma anche qui la pendenza non è mai sotto i 50°
Il Niggah soddisfatto in vetta col Redorta, la Fetta di Polenta e la punta di Scais sullo sfondo
Vista dalla cima verso il lago di Barbellino ancora ghiacciato
La croce di vetta e la bella cresta nevosa
Ecco il gruppo in vetta che passeggia lungo la cresta per godere il paesaggio su tutti i lati
Io in vetta. Stanco morto ma soddisfatto!
Foto ricordo con la campana appesa sotto alla croce di vetta
Prima di scendere facciamo due passi anche noi sulla bella cresta
Comincia la lunga discesa, da fare quasi integralmente faccia a monte su pendenze di 50° o più
Il Niggah prima di riprendere la parte pendente di discesa
Eccoci nel canale di discesa. Questo non finisce mai!!
Alla fine del canale, superati dei balzi di roccia, ci ritroviamo con la terminale aperta che supereremo lasciandoci scivolare appesi alle picche
la discesa dalla terminale appesi alle picche
Siamo ormai nel pianone a monte del primo muro. Ultime foto al Coca prima di riguadagnare la conca dei Giganti
Altra foto del pianone a monte del primo muro. Probabilmente da quella sella ci si ricongiunge con la via normale
stalattiti in discesa verso la conca dei giganti
Rieccoci nella conca con il lago di Coca sullo sfondo
il Niggah e il bel lago di Coca
Un po' di rinfresco per togliere la felpatura dalla lingua
La piana tra il rifugio Coca e la conca dei giganti che si raggiunge dalla lingua di neve in foto
Bella vista verso il rifugio Coca nella sua posizione strategica
Quattro ghigne tutti insieme, un po' di riposo e poi di nuovo via verso valle, con altri 1000 metri di dislivello negativo da macinare
il Niggah in discesa con le pozze della diga del Coca
Ultimo ciao al rifugio
La scala che permette di scendere dalla bastionata rocciosa sotto al rifugio
Arrivati a valle, 5 minuti di rinfresco sul Serio per far riprendere vita ai piedi
pucciatina tonificante e poi via verso la macchina
Prima di partire, ci spariamo le meritate birrozze al sole al bar della bocciofila
La mappa del nostro giro con anche l'errore di salita che abbiamo commesso
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