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4 Lug 2018

Punta del Rebbio, Alpe Veglia

di Erica Bagarotti | | 0
stiamo guardando un bel tramonto sul Monte Leone e ...no, non l'abbiamo fatto apposta a vestirci coordinati!
tramonto sul Monte Leone, dal'Alpe Veglia
dopo aver ritrovato il sentiero giusto, risaliamo per prati fin sotto le roccette che si vedono più in alto
il sole comincia ad investire le pendici più alte del Monte Leone e della Bocchetta d'Aurona
in basso l'Alpe Veglia, ancora in ombra
Gabri con il Monte Leone baciato dal sole e la luna, ancora ben visibile
carcasse di... rupicapra
segnavia con carcassa
risaliamo tenendoci a destra (faccia a monte) rispetto ai risalti rocciosi che si vedono bene anche da Veglia: il sentiero qui è ben visibile
la stagione è quella giusta: ci sono rododendri fioriti ovunque
superati i risalti rocciosi, sempre su sentiero, si traversa verso sinistra, portandosi al centro della valle
compaiono i primi nevaietti
compaiono i primi nevaietti
sua maestà il Monte Leone: noi siamo ancora in ombra, anche se durerà poco
da qui in avanti rintracceremo il sentiero a tratti, salendo prevalentemente su neve
le prime luci del sole, mentre l'Alpe Veglia, giù in basso, è ancora avvolta dalle ombre
pausa al sole!
risaliamo su neve molliccia, guadagnando le balze rocciose superiori
eccoci quasi alla Forca del Rebbio: dobbiamo capire da che parte si sale
incamminandoci verso la Forca notiamo delle corde fisse sulle rocce alla sua base: abbiamo individuato la via di salita
non sono nemmeno le 8 del mattino, ma fa già parecchio caldo sul versante italiano
uno sguardo verso Veglia, prima di scollinare dalla parte svizzera
sul versante italiano sono state attrezzate corde fisse e staffe per risalire verso la Forca del Rebbio
sul versante italiano sono state attrezzate corde fisse e staffe per risalire verso la Forca del Rebbio
alcuni passaggi sono un po' funambolici, visto che ancora c'è molta neve
eccoci arrivati alla Forca del Rebbio!
dopo aver ridisceso per qualche decina di metri il nevaio dal lato svizzero, oltrepassato il risalto con la croce sopra, riguadagnamo la forcella e proviamo a salire da qui sulla cresta del Rebbio: ci rendiamo subito conto che il terreno è orribile
la bellissima fioritura del muschio
capiamo di aver sbagliato attacco... e ridiscendiamo verso il versante svizzero, dopo aver perso 2 ore
sulla verticale della hutte e del lago glaciale del versante svizzero individuiamo una via di salita più morbida e proviamo a raggiungerla
la Forca del Rebbio vista dal versante svizzero e la roccia con la croce che sta al suo centro
la dorsale che risale in cresta dal lato svizzero è comoda e semplice
vista 360 dalla cresta del Rebbio... purtroppo guadagnata troppo tardi
risaliamo la Forca e ridiscendiamo dal lato italiano... con la piva nel sacco
risaliamo la Forca e ridiscendiamo dal lato italiano... con la piva nel sacco
la neve è ormai pappa: torniamo in vista del bacino dell'Alpe Veglia
torniamo in vista del bacino dell'Alpe Veglia
torniamo in vista del bacino dell'Alpe Veglia
ultimo sguardo al Monte Leone
la casetta gialla dell'attacco del sentiero: in sostanza da qui bisogna risalire dritti per prati fino alla sommità del promontorio boscato (e non prendere la traccia più evidente che gira verso destra, immettendosi nella valle di fianco)
in rosso la via di salita (la parte verde finale indica la risalita semplice dal versante svizzero), in giallo il sentiero corretto in prossimità della casetta gialla
schizzo del lato svizzero, con il percorso di risalita facile e comodo: la prima parte di cresta infatti, se presa direttamente dalla forcella, è solo sfasciumi e conviene evitarla
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