Monte Pizzocolo – Cresta Est, facile alpinistica vista lago

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Ortello di Sotto, Toscolano Maderno (BS) 695 m s.l.m. circa – via Cresta Sud Est – Monte Pizzoccolo 1.581 m s.l.m. – disliv. compl. 900 m circa, sviluppo 9,5 km circa – Alpinistica F-

Una bella e facile crestina da fare in serenità, su ottimo calcare e con super vista panoramica sul Lago di Garda.

L’ideale per una giornata di relax, soprattutto nelle mezze stagioni, andando via leggeri visto che si tratta di roccette di I e II grado, forse al massimo un passo di III.

Rimandiamo al giudizio per altre osservazioni, a noi è piaciuta ma non aspettatevi chissà che ingaggio 😉

Avvicinamento

In auto, giunti a Toscolano Maderno (BS) percorrendo la panoramicissima Gardesana, si risale la stradina asfaltata (un poco dissestata) che dopo una serie di tornanti supera le frazioni di Maclino, Vigole e Sanico, seguendo per il rifugio Pirlo allo Spino; dopo un tratto nel bosco abbastanza ripido, superando una croce/punto panoramico, si arriva ad Ortello, dove in corrispondenza dei cartelli CAI vi sono alcuni slarghi per parcheggiare.

Attenzione! Ci segnala un nostro lettore (grazie Enrico!) che usando Google Maps verrete dirottati su una stradina molto verticale e pericolosa per le auto moderne che attacca prima di Toscolano Maderno.
Accertatevi quindi di arrivare in paese prima di prendere il bivio!!!
Trovate il commento di Enrico a fine post.

Si seguono le indicazioni per la Cresta Sud-Est, data EE oppure Alpinistica, dapprima su una comoda mulattiera, poi su sentiero e lungo traverso nel bosco.

Superato un ponticello di legno si transita accanto ad una falesia (sembra assai carina!) con belle placche di calcare lavorato.

Si arriva così in una sorta di area attrezzata con tettoie, tavoli e spazi barbecue, le Baite di Balì. Proseguendo oltre la zona barbecue bisogna prendere la traccia che scende (c’è un sentierino a sinistra che prosegue in leggera salita/mezzacosta che va ignorato, non sappiamo dove conduce): ci sono, poco dopo la tettoia barbecue, ometti e bolli rossi che vi daranno garanzia d’essere nel posto giusto.

Dopo un po’ si giunge alle placchette calcaree dove inizia la via di cresta vera e propria (freccia rossa che punta in su).

Percorso di cresta

Da qui in avanti è difficile perdersi: se entro poco non avrete individuato i bolli rossi, onnipresenti – pure troppi!, significa che siete fuori via.

La via si sviluppa praticamente tutta sul filo di cresta, un filo non molto affilato! Dunque aspettatevi roccette, tratti di sentiero, ma anche qualche bella placca a buchi, con ottimi appigli e appoggi da risalire dritta. Tutto il percorso è costante sul I e II grado, con forse due passi di III (una rimontina e una placca), fattibile con le scarpe da avvicinamento anche perchè, nonostante non sembri, è piuttosto lungo.

C’è un po’ di esposizione, mitigata dalla vegetazione che si sviluppa appena sotto la cresta stessa: in compenso la vista verso il Lago di Garda è sempre eccellente, così come la vista verso il Monte Castello di Gaino (trovate le due relazioni di questa bella e lunga cresta sul blog, la prima fatta easy dal gruppo degli irriducibili, la seconda fatta con una ancora inesperta donzella 😉 ve la consigliamo vivamente)

A circa 3/4, su una roccia, troverete un’indicazione aerografata: da una parte la nostra via – sinistra, bollo rosso – dall’altra una “x” che non sappiamo dove conduca.

Dopo un poco si arriverà all’incrocio tra il nostro percorso e la Via delle Creste (ovvero il sentiero escursionistico), incrocio che si trova poco sotto la vetta vera e propria; da qui si incontreranno dapprima un faro eolico solare e subito dopo la bandiera (ita/EU) e la croce di vetta.

Discesa

Senza dimenticare una puntata verso la rosa delle cime che si trova poco oltre la croce di vetta, si scende verso la sottostante cappelletta; da qui, proseguendo in leggera discesa verso ovest, fino al piccolo e grazioso bivacco Due Aceri, lungo la comoda traccia di sentiero.

Si prosegue sempre in leggera discesa, fino ad incontrare un bivio segnalato dove si piega a sinistra, seguendo le indicazioni verso Malga Valle/Ortello: la malga, a quota 1.331 m, si trova in un bellissimo bosco, nel nostro caso poco sopra c’erano delle caprette al pascolo.

Il sentiero scende a tratti ripidamente, ma sempre ben segnalato, fino ad incrociare una mulattiera anch’essa assai pendente, che, seguita, riporta al parcheggio dalla parte opposta a quella da cui l’abbiamo lasciato all’andata.

Giudizio

Perfetta da percorrersi in primavera e autunno: queste quote danno il meglio nelle mezze stagioni, mentre ci immaginiamo che d’estate faccia veramente troppo caldo!

Facile e gradevole, questa cresta è risultata un’ottima scelta per trascorrere una giornata senza pensieri: una via di mezzo tra un’escursionistica – troppo impegnativa per essere una EE – e un’alpinistica – essendo davvero molto facile. Anche la lunghezza è giusta per godersela senza stancarsi troppo, ma ovviamente dipende molto dall’allenamento di ciascuno ed è impossibile dare un parere che sia del tutto oggettivo.

Volendo i passaggi più esposti possono essere protetti: portandosi tutta l’attrezzatura è possibile sfruttare fessure, buchi e spuntoni di cui è ricco questo calcare; tuttavia rispetto allo sviluppo della cresta questa necessità può sorgere al massimo in due o tre passaggi, dunque valutate voi.

Il plus è il panorama di cui si gode: scegliete una giornata dal cielo terso e non ve ne pentirete! Vedere le foto per credere!

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Disclaimer

Attenzione: Le attività che si svolgono in montagna quali alpinismo, arrampicata, scialpinismo, ma anche il semplice escursionismo possono essere potenzialmente pericolose: la valutazione del rischio spetta alla responsabilità di ognuno singolarmente, in base alle proprie condizioni psico-fisiche e alle condizioni ambientali. Relazioni e descrizioni all'interno del blog sono frutto della nostra personale esperienza, possono contenere imprecisioni nonostante la nostra attenzione; le foto e i video possono essere utilizzati esternamente solo a fronte di richiesta e autorizzazione scritta.

10 risposte

  1. Federico B

    Belle foto senza dubbio, ma non trasmettono il concetto di sicurezza nella progressione in arrampicata, seppur davvero banale (l’ho percorso).
    Si nota bene il caschetto da roccia ma appeso allo zaino… Posizione di nessuna utilità, proprio quando invece serve.
    Quindi belle foto, ma messaggio non corretto!

    • Erica Bagarotti

      Ciao Federico
      Rispondiamo volentieri al tuo educato commento.
      Nulla da dire sull’utilità e in taluni casi sulla necessità del caschetto. Basandoci su una valutazione del tutto personale della situazione, sopra di noi non avevamo niente e nessuno (altri escursionisti, animali ecc), la linea si sviluppa tutta o quasi su un filo di cresta molto appoggiato, dunque la possibilità di caduta sassi dall’alto era a nostro avviso risibile. Ci sono sentieri escursionistici che passano sotto pareti dove indossare il casco ha molto più senso, inutile dire che – erroneamente – nessuno lo fa. Sono aspetti che ognuno deve valutare personalmente e di volta in volta, prendendosene la responsabilità: magari per qualcuno questa cresta sarebbe stata da percorrere in conserva, noi non lo abbiamo fatto, crediamo e auspichiamo che ognuno sappia regolarsi per proprio conto. Il casco ce lo siamo portato perché non conoscevamo l’ambiente, per lasciarci la possibilità di decidere anche all’ultimo (come facciamo sempre anche con il resto dell’attrezzatura, che però, essendo dentro lo zaino, non lascia adito a ragionamenti di questo tipo…).
      In ultima analisi, il nostro blog non ha nessuna velleità di insegnare a nessuno come si va in montagna: non siamo guide alpine, non abbiamo alcuna finalità “educativa”.

  2. Enrico

    Ragazzi lascio un commento per coloro che useranno questa pagina per informarsi sull’escursione: evitate in maniera assoluta di affidarvi a Google Maps per arrivare alla frazione di Ortello di sotto: prima di Toscolano Maderno vi fa imboccare una stradina paurosamente dissestata che peraltro transita per una proprietà privata: noi all’andata fortunatamente abbiamo preso la strada giusta da Toscolano, ma al ritorno ci ha mandati giù per questa stradina ed è solo un miracolo se non abbiamo sfasciato l’auto e siamo riusciti a girarci per ritornare appunto da Toscolano, siccome la discesa dalla stradina stessa era assolutamente infattibile. MORALE: non seguite google maps, e deviate a sinistra per Sanico/Ortello ecc. solo una volta raggiunto Toscolano Maderno!!! Idem per il ritorno.

    • Gabriele Poggi

      Ciao Enrico,
      grazie mille per la precisazione!
      Integreremo l’articolo inserendola in un box come nota di attenzione per l’avvicinamento.
      In effetti a memoria ricordo che forse anche noi abbiamo fatto il tuo stesso errore e abbiamo girato la macchina prima di trovarci in brutte situazioni.
      Grazie!

  3. Andrea

    L’ ho fatta in solitaria in data odierna. Non sono certo un Messner o un Bonatti, ma in circa due ore ho compiuto l’ascensione. Definirla facile a mio modesto avviso (ho fatto anche dei 4000) appare un abuso. Infatti a parte le placche con una certa tecnica superabili vi è un punto di cresta parecchio esposto in cui il vuoto ti gita attorno e devi appollaiarti come un ‘aquila. Dall’ altra la via è estenuante e nella parte finale mi pareva di fare un ottomila. Forse avevo troppo peso nello zaino, ma a mio avviso quel titolo che avete posto è fuorviante per la globalità degli appassionati di montagna che potrebbero trovarsi in difficoltà pensando di fare una passeggiata

    • Erica Bagarotti

      Ciao Andrea, il titolo specifica appunto che si tratta di un’alpinistica, non di una passeggiata né di escursionismo. Nel giudizio abbiamo specificato ulteriormente che, a nostro avviso, è troppo impegnativa per essere considerata una EE: speriamo che chi è interessato a qualcosa abbia la pazienza di leggere tutto l’articolo, non solo il titolo, che comunque ci pare tutto fuorchè fuorviante.
      Per essere un’alpinistica ci sembra davvero… “F”, come del resto viene gradata e definita da parecchie altre relazioni presenti in rete. Si tratta, come scritto, di passaggi di I e II grado.

      L’impegno fisico ahinoi è molto personale: dipende dal proprio livello di allenamento, ognuno non ha che da tararsi su sé stesso e “il giorno stesso”: a volte capita anche la giornata “no”, dipende dai momenti, come tutti sappiamo bene.

      Speriamo che ti sia almeno piaciuta, al di là dell’ingaggio!

      • Andrea

        Si ok,” Vie normali”la mette come una Pd-. Comunque consiglio l’uso del casco visto che certi spuntoni di roccia prominenti possono fare male. Ciao!

  4. Gianluca Gaspari

    21.05.23. Percorso effettuato oggi. Premesso che il concetto di difficoltà in montagna è molto soggettivo in quanto dipende tanto dall’esperienza, dalla propensione, dell’allenamento, dalla forma fisica, ecc. devo dire che l’ho trovato molto divertente e veramente minimale per quel che riguarda le difficoltà di progressione. La cosa più impegnativa che mi sento di segnalare è la fatica che devi mettere in conto per le gambe in quanto molto sollecitate ma, ripeto, con un buon allenamento di base, ampiamente fattibile. Il sentiero di ritorno dopo malga Valle risulta noioso e spacca ginocchia in quanto molto ripido e con moltissimi tratti di strada cementata. In ogni caso consiglio la salita della cresta per allenare le capacità di presa di mani e piedi e per godere di un tracciato diverso dai soliti con panorama eccezionale. Confermo di attivare google Maps all’arrivo nel paese di Toscolano e non prima… La strada verso Ortello è molto ripida, per auto “alte” e presenta molti tratti stretti.

    • Gabriele Poggi

      Ciao Gianluca,
      mi soffermo un secondo sul concetto di “facile” espresso nel titolo per chiarire la questione anche ad altri eventuali lettori.
      Noi l’abbiamo definita “facile” proprio perché esiste un grado alpinistico che consente di definirla in modo piuttosto oggettivo considerando il suo contesto, ovvero l’alpinismo.

      Il grado alpinistico di questa via è F, quindi facile, (al limite le si può dare PD-).

      Essendo quindi un’alpinistica e non un’escursione, richiede sicuramente un livello di preparazione adeguato, sia dal punto di vista fisico che tecnico.

      Fatte queste premesse siamo molto contenti che ti sia piaciuta e ci auguriamo che la relazione sia stata esaustiva e chiara, sia nella fase di avvicinamento, sia nella progressione durante la cresta.

      Ti ringraziamo molto per il tuo commento e buona montagna!

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