Val di Zocca – Le splendide valli laterali della val di Mello

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SAN MARTINO (SO) (950 m) – RIFUGIO ALLIEVI BONACOSSA (2.385 m) – disliv. complessivo: 1.500mt – sviluppo 10 Km circa – escursionistica

Sottotitolo: “Della capacità mimetica delle pecore”

Il tema si conferma nel “facciamo gamba per prepararci alla bella stagione”, possibilmente lungo itinerari che non conosciamo.

Continua così l’esplorazione delle valli laterali della Val di Mello (vedi anche, recente, La Valle del Ferro), luogo in se bellissimo, quasi fiabesco, ma purtroppo assai inflazionato: dato che ci si arriva praticamente in macchina, che la valle è in piano o al massimo in falsopiano, che pullula di trattorie, rifugi ecc, nella bella stagione la Val di Mello viene presa d’assalto da un turismo eterogeneo, composto da climbers ma anche da famigliole e “passeggiatori” che letteralmente affollano il sentiero. Il chè è meraviglioso, dal punto di vista del turismo e della valorizzazione delle risorse locali, ma se si ha in mente la montagna come luogo di silenzio, di pace, di tranquillità ecco… allora il fondo valle non è il posto giusto!

Nelle valli laterali, invece, non si incontra quasi nessuno: oggi è toccato alla Val di Zocca, che ci mancava, percorsa fino al rifugio Allievi, ovvero all’intersezione con il Sentiero Roma.

Descrizione dell’itinerario

Lasciata l’auto al parcheggio di San Martino (quello gratuito), ci siamo fatti tentare dal servizio di Bus Navetta, che per soli 2 euro ti porta sino alla trattoria Gatto Rosso (nella stagione estiva la Val di Mello è interdetta al traffico veicolare): è comodo, ma se non avete attrezzatura pesante non ha molto senso… la strada che percorre la navetta è davvero breve, tra una cosa e l’altra si rischia di metterci lo stesso tempo – o quasi –  camminando.

Dalla Trattoria Gatto Rosso si prosegue addentrandosi nella Valle di Mello, deliziosa con il suo torrentello, sino al Rifugio Luna Nascente e ancora un poco oltre: sulla sinistra, in corrispondenza di un boulderino, si trova il cartello segnalatore che indica il Rifugio Allievi a 3 ore di cammino (tempo CAI, ovvero con andatura mai forzata).
La prima parte risale un bosco di conifere, interminabile, attraverso una serpentina con pendenza costante e mai troppo dura, che prende quota dapprima sulla sinistra (faccia a monte) e poi, dopo aver superato un ponticello (a circa 40′ di cammino) e oltrepassato l’impetuoso torrente, sulla destra della Val di Zocca. Superata una baita con cartello informativo a corredo, si prosegue ancora un po’ sempre nel bosco, via via sempre più rado, alternando tratti ripidi a tratti in falso piano, addentrandosi sempre di più nella Val di Zocca.

Dopo aver superato un punto panoramico con una croce e infografiche relative alle cime che già si intravedono su questo versante e su quello opposto della Val di Mello, si arriva infine in un ampio alpeggio in quota, che si apre nei classici pratoni acquitrinosi. L’anfiteatro montuoso dietro il rifugio, da qui ben visibile, si dispiega con una serie di cime appuntite stagliate sul cielo plumbeo, tra cui Cima Zocca e Cima Allievi, che incorniciano l’Allievi stesso, abbarbicato sull’ultimo risalto roccioso prima del Passo di Zocca.

Mancano gli ultimi 500 metri di dislivello: su questa vasta piana ci aspettavamo di trovare bestiole, ma per ora nulla di fatto… non avevamo tenuto conto della capacità mimetica delle pecore, che scopriremo solo al ritorno (le loro “tracce” invece erano dappertutto)!

Risaliamo quest’ultimo risalto roccioso e arriviamo all’Allievi, ovviamente ancora chiuso ma… noi abbiamo il piano B!
Siamo stati previdenti e abbiamo portato Bivo, che ci consente di consumare un pasto veloce e di rimetterci in sesto prima della lunga discesa (se non conosci Bivo o vuoi saperne di più vedi fine articolo, prima delle foto).

Dopo esserci rifocillati ripartiamo per lo stesso sentiero in discesa: sarebbe stato bello fare un anello verso la Val Torrone, ma il meteo ballerino non dava abbastanza garanzie. In compenso sulla piana erbosa sottostante il Rifugio Allievi ci imbattiamo in tre pecore e una marmotta, creature in verità tutte assai infastidite dalla nostra presenza: le pecore – soprattutto – vanno in fissa come solo loro sanno fare (quando ti scrutano, perfettamente immobili… avete presente?!), ma cosa ancor più impressionante è la loro capacità mimetica! C’erano sicuramente anche all’andata, ma noi non le abbiamo proprio viste: vi sfidiamo… individuatele nelle foto 😉

Ridiscendiamo in Val di Mello in circa 2 ore; da qui il tempo di riguadagnare il parcheggio a San Martino.

Giudizio

Valle molto bella, regala una salita e una discesa mai estreme come verticalità e sforzo fisico, seppur sviluppate su un dislivello che inizia a diventare importante. Il paesaggio che si gode appena fuori dal bosco è davvero maestoso… bisogna avere la pazienza di arrivare almeno a questo traguardo!

Ci incuriosiscono, ovviamente, le cime retrostanti il rifugio… ma per quelle bisogna aspettare che l’Allievi apra, perchè affrontarle in giornata con questo avvicinamento (e un carico ben più pesante sulle spalle) ci pare masochismo puro!

++ Bivo 2.0: una ri-scoperta! ++

Tempo fa vi avevamo parlato di Bivo (trovate tutto nella sezione “nello zaino” del nostro blog), un modo alternativo di nutrirsi, adatto anche alle escursioni in montagna visto il peso contenuto e la praticità di utilizzo.

C’è una nuova versione, ed è decisamente migliorata: nel gusto (i nuovi Cocco, Mango e Naturale sono davvero gradevoli) e nella solubilità, adesso perfetta. Se si vuole rimanere leggeri, ma reintegrare le energie perdute durante l’attività fisica, è davvero una valida alternativa: per prepararlo occorre solo dell’acqua, il resto lo fa lo sheker in dotazione e il contenuto delle buste monoporzione.

Altre info le trovate QUI

 

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