Monte Cazzola – Scialpinismo da Devero e ciaspolata a Crampiolo

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ALPE DEVERO (VB) 1.630 m s.l.m. – MONTE CAZZOLA 2.330 m s.l.m. – disl. positivo 750 mt – scialpinismo difficoltà MS /ciaspole

Rieccoci come quasi ogni anno all’Alpe Devero in inverno, a sette anni di distanza rispetto al “vecchio” articolo, che abbiamo deciso di aggiornare con qualche informazione in più, lasciando però il testo e anche le foto di allora in fondo… così si capisce quanto siamo invecchiati!

E se volete potete fare un ulteriore salto all’indietro nel tempo: sempre Devero, sempre Monte Cazzola 😉

Avvicinamento

I parcheggi che si trovano al termine della strada che porta all’Alpe Devero sono aumentati… sia di numero sia di prezzo! Prima degli ultimi tornanti la strada è bloccata da una sbarra, presso la quale bisogna ritirare il biglietto per poi pagare il dovuto (circa 10 € al giorno) al rientro, alle casse automatiche sul lato opposto della strada.

Presso i parcheggi durante i fine settimana ci sono degli operatori che indirizzano le auto nelle varie postazioni libere.

Da qui… siamo già all’Alpe, un paradiso incantato sia in estate sia in inverno!
Appena giunti sulla piana, ignorare il ponte dritto di fronte e seguire la strada sulla sinistra che in breve conduce agli impianti di risalita, superati i quali si attraversa un nucleo di case fino al sentiero di attacco.

Salita

Imboccato il sentiero, si inizia a salire nel bosco attraversando in breve due piccoli corsi d’acqua (spesso coperti da neve, ma non si sa mai visto l’andazzo degli ultimi anni 😛 ) con qualche tratto esposto verso il torrente sottostante.

Quindi con alcune ripide S si sale più verticalmente fino ad un ponticello che va superato.
Giunti sulla sinistra idrografica, si continua a salire raggiungendo delle graziose baite di pietra su una piana per poi affrontare l’ultimo tratto che porta fuori dal bosco.

Arrivati nella parte superiore la vegetazione sparisce e bisogna procedere dritto per dritto con terreno più morbido in direzione della poco pronunciata cima del Cazzola, alla destra e oltre rispetto all’arrivo dell’ultimo skilift degli impianti.

Discesa

A seconda dell’innevamento, del rischio valanghe e dei gusti personali, ci sono almeno 3-4 possibilità di discesa.

La prima è adatta soprattutto ai meno esperti e consiste nel puntare in direzione degli impianti per poi scendere dalle piste.

La seconda si fa zigzagando le piste attraverso dei bellissimi e ripidi pendii affrontabili in freeride.
Bisogna tenersi a monte (appena sulla sinistra) della valletta da cui scende la pista accanto allo skilift e poi buttarsi giù dai bei muri che tagliano più direttamente il pendio (solo in condizioni di neve sicura).
Successivamente in pista o attraverso i boschetti limitrofi alla pista, molto carini e divertenti.

La terza ipotesi è quella di scendere nella stessa vallata di salita, ma stando inizialmente il più possibile a monte sul lato destro della valle, per poi gettarsi ripidamente giù nei boschi con qualche taglio orizzontale fino ad incrociare nella parte finale il sentiero dell’andata.
Questa per noi è spesso la condizione ideale ma richiede almeno 1.5 m di neve per poter scendere più o meno ovunque e in ogni caso non è facilissimo se non siete abituati a muovervi nello stretto tra gli alberi.

Ultima ipotesi, ripercorrere la strada dell’andata con qualche tratto divertente nella parte alta e dopo decisamente più noioso e a tratti anche pericoloso perché si possono incontrare scialpinisti in risalita lungo la traccia (considerate che visto il breve sviluppo tanti ripellano la salita almeno 2 volte).

Valutate voi in base alle condizioni e alle vostre capacità sugli sci / splitboard.


Un’alternativa… con le ciaspole!

Sebbene sia possibile salire il Cazzola anche con questi aggeggi infernali ai piedi 😀 – come del resto fatto nel 2017 senza alcun problema (vedi foto a fine articolo) – si può considerare un’alternativa meno faticosa e molto piacevole, adatta proprio a tutti: il percorso che porta a Crampiolo, al vicino Lago delle Streghe e, se si ha voglia e tempo, appena oltre fino al più grande Lago di Devero.

Al primo ponte una volta raggiunto il paese dal parcheggio, basta seguire a destra attraversandolo, il percorso invernale è chiaramente indicato.

Adatta a tutti perché quasi sempre la carrozzabile che da Devero porta a Crampiolo, anche se sepolta dalla neve, viene battuta dai gatti: impossibile perdersi, e non servono nemmeno le ciaspole a dirla tutta 😀 (questione di gusti, praticità e attitudine a camminare su neve). Il tratto che conduce da Crampiolo al limitrofo Lago delle Streghe, pur brevissimo, non è invece scontato venga sgomberato: nel caso, qui le ciaspole servono o potrebbero servire, soprattutto se ha appena nevicato. Nel dubbio… portatele!

Da Crampiolo in una ventina di minuti è possibile affacciarsi al bacino del Lago di Devero.

Questo percorso nella sua semplicità è davvero affascinante, magico: la chiesina di Crampiolo, abbracciata dalle case del paese, sotto la neve, sembra uscita da un quadro. Tutto intorno il bosco e le montagne innevate, bellissime: questi sono posti che d’estate brulicano di vita umana… e non è che d’inverno non ci sia nessuno, ma l’afflusso di bipedi è decisamente inferiore visto che qualche km a piedi bisogna farlo. La neve poi compie la sua magia, mettendo a tacere ciò che è di troppo, livellando con grazia le forme.


Questo il succinto articolo di sette anni fa… quando scrivevamo di meno e andavamo di più in montagna 😀 😀 😀

Anche quest’anno abbiamo festeggiato l’abbondante nevicata dei giorni scorsi organizzando la nostra tradizionale carovanata al Monte Cazzola di Devero. Come l’anno scorso, la strada alta era agibile solo alle auto 4×4 e per fortuna, il mio nuovo mezzo si è comportato alla grande e ci ha permesso di arrivare fino su a Devero senza problemi.

Teo, Erica e Luca hanno poi affrontato la salita al Cazzola con le ciaspole, mentre io sono salito con gli sci per poi godermi una meravigliosa discesa su una polvere canadese da occhio con cuoricino!! 😉
La giornata oggi non era delle migliori. Nevischiava anche un pochino, ma non c’era vento e la temperatura era più che accettabile e ci ha permesso di godere appieno di questa bella gita.

Il Devero quando è tutto bianco è una meraviglia e gironzolare per i suoi boschetti con gli alberi carichi di neve ha un non so che di magico, cosa che ci fa venire voglia ogni anno di tornare, anche solo per rifare lo stesso giro più e più volte.

Al termine, solita sosta al bar dei climber nel centro di Croveo con mega tagliere di salumi e vino in abbondanza e poi tutti a casa presto a preparare la pappa per la sera.
Alla prossima raga!

Un grazie al Teo per alcune delle foto di oggi.




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